La settimana 28/08 – 02/09/2023
Nuova tragedia romena/ Riorganizzazione della Polizia Romena/ Riunione annuale della Diplomazia romena/ Festival Internazionale George Enescu
Ştefan Stoica, 02.09.2023, 21:00
Il comune di Crevedia, vicino a Bucarest, è entrato, la sera del 26 agosto, sulla mappa delle tragedie romene che potevano essere evitate. Le devastanti esplosioni avvenute in una stazione di rifornimento di gas di petrolio liquefatto hanno provocato morti e decine di feriti, in gran parte vigili del fuoco intervenuti dopo la prima deflagrazione. Sebbene le circostanze e il numero delle vittime siano diversi, il paragone con la tragedia del club Colectiv di Bucarest, in cui sono morti più di 60 giovani, è giustificato, soprattutto se le indagini confermeranno gli abusi e le illegalità che avrebbero permesso alla stazione di operare, nonostante non avesse più l’autorizzazione dal 2020. Sono state avviate quattro indagini: la prima, della Procura generale, mira alle cause delle esplosioni, la seconda, della Procura militare, analizza come sono intervenuti i pompieri, mentre due inchieste avviate dalla Direzione Anticorruzione, indagano su possibili abusi d’ufficio di alcuni dipendenti pubblici che dovevano controllare l’autorizzazione della stazione GPL. Come sempre in questi casi, le autorità si mobilitano e dispongono controlli estesi, a livello nazionale. Di conseguenza, sono state scoperte irregolarità nelle stazioni di rifornimento in Romania. E poiché nulla sembra essere casuale, i media hanno scoperto che uno degli azionisti dell’azienda proprietaria della stazione GPL dove sono avvenute le esplosioni è il figlio di un sindaco PSD di una città di un’altra provincia, generoso sponsor del partito. In 10 anni il fatturato dell’azienda, che ha decine di contratti, anche con lo Stato, sarebbe aumentato di quasi 500 volte.
I capi della polizia di Costanza, la provincia del sud-est del Paese dove si è verificato di recente un tragico incidente stradale causato da un giovane tossicodipendente, hanno chiesto il ritiro dall’incarico, nella settimana in cui il ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, ha presentato le conclusioni del Corpo di Controllo in questo caso. Predoiu ha promesso il reset completo dell’intero apparato incaricato ad applicare la legge nelle strutture del dicastero, che inizierà con l’Ispettorato di polizia di Costanza, dove, secondo le sue stesse parole, la battaglia contro la criminalità è stata persa negli ultimi anni. Un conducente 19enne drogato ha ucciso due giovani e ne ha feriti altri tre nei pressi del comune di 2 Mai. Era stato fermato nel traffico dagli agenti circa tre ore prima dell’incidente e portato all’ufficio di polizia dove, dopo essere stato sottoposto all’alcoltest e risultato negativo, era stato rilasciato. Predoiu ha annunciato che è stata disposta un’indagine preliminare per negligenza nei confronti di diversi agenti coinvolti nella gestione difettosa del caso. Ha anche detto che intende militarizzare tutte le istituzioni educative del Ministero degli Interni e che ristrutturerà l’Agenzia Nazionale Antidroga, in relazione all’evoluzione dei consumi in Romania. Il ministro della Giustizia, Alina Gorghiu, ha invece affermato che la lotta contro la droga richiede uno sforzo comune e che il numero di procuratori che attualmente si occupano di casi di questo tipo è molto ridotto. Quest’anno in Romania sono stati risolti quasi 4.700 casi legati alla droga, anche se nel dipartimento per la lotta al traffico di stupefacenti sono attivi solo 14 procuratori.
Organizzata tradizionalmente in prossimità della Giornata della Diplomazia, che si celebra il 1 settembre, la Riunione della Diplomazia romena ha avuto quest’anno come tema la gestione delle sfide nell’area del Mar Nero e la massimizzazione delle opportunità. La Romania continuerà a sostenere l’Ucraina finché sarà necessario e rimarrà al fianco della Repubblica di Moldova attraverso assistenza finanziaria, expertise e sostegno politico, per un percorso europeo irreversibile e nella costruzione di uno Stato sicuro e prospero, ha assicurato il presidente Klaus Iohannis all’incontro con i capi delle missioni diplomatiche e i direttori degli istituti culturali. D’altra parte, è compito della Romania continuare ad essere un autentico fornitore di sicurezza nella zona, affinché il Mar Nero diventi una regione dove la pace e la prosperità non possano più essere soggette ad alcuna minaccia, ha sottolineato il presidente. Doloroso ritardo nel processo di piena integrazione nell’Unione, l’adesione della Romania allo spazio Schengen resta una priorità per il prossimo periodo, ha promesso Iohannis. La Riunione della Diplomazia rappresenta un’opportunità per aggiornare le priorità in un contesto dominato dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, una minaccia senza precedenti alla pace, alla sicurezza e all’ordine internazionale basato sulle regole, ha affermato il ministro degli Esteri, Luminiţa Odobescu. La ministra ha dichiarato che saranno intensificate le azioni per rafforzare il profilo della Romania nell’Unione Europea, nella NATO e nel mondo.
Fino al 24 settembre Bucarest è la capitale musicale del continente. 3.500 artisti si esibiscono in 90 concerti al Festival Internazionale George Enescu, giunto alla sua 26esima edizione, che si svolge all’insegna del motto Generosità attraverso la musica. L’edizione 2023 è la prima con un nuovo direttore artistico, il maestro d’orchestra Cristian Măcelaru, il quale ha dedicato la Rapsodia n. 2 di George Enescu, nel programma della prima giornata dell’evento, a coloro che hanno bisogno di conforto dopo la tragedia di Crevedia. Tra le importanti orchestre che partecipano all’edizione di quest’anno ci sono la Filarmonica di Vienna, l’Orchestra Reale del Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestra Nazionale di Francia, l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo, la London Symphony Orchestra o l’Orchestra Filarmonica Ceca. Il festival riunisce anche direttori d’orchestra internazionali di prim’ordine: Cristian Măcelaru, Zubin Mehta, Sir Simon Rattle, Wilson Hermanto, Delyana Lazarova, Lawrence Foster, Vladimir Jurowski. Sul palcoscenico del festival sono stati invitati ad esibirsi quattro dei sei ensemble musicali di Radio Romania: l’Orchestra Nazionale, l’Orchestra da Camera, il Coro Accademico della Radio e il Coro delle Voci Bianche.