La settimana 09 – 14/01/2023
COVID, influenza e carenza di medicinali in Romania/ Misure economiche e deficit commerciale record/ Colloqui bilaterali
Daniela Budu, 14.01.2023, 09:00
COVID, influenza e carenza di medicinali in Romania
Il sistema sanitario romeno deve far fronte, in questo periodo, a numerosi contagi da influenza stagionale e COVID, ma anche a un nuovo ceppo di coronavirus comparso questa settimana anche in Romania. Gli specialisti stimano che il picco dell’ondata influenzale sarà raggiunto nelle prossime settimane e una diminuzione del numero di contagi si verificherà solo nella seconda metà del prossimo mese. Secondo gli specialisti, laumento del numero di malati sarà causato anche dalla riapertura delle scuole, in pieno stato di allerta epidemiologica. Il gran numero di contagi amplifica la crisi causata dalla mancanza di alcuni medicinali nelle farmacie, soprattutto di quelli pediatrici a base di paracetamolo, ibuprofene o di alcuni antibiotici. Dopo una serie di incontri con produttori e distributori di farmaci, nonché con rappresentanti dell’industria farmaceutica, il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha assicurato che non vi è alcuna crisi di farmaci antinfiammatori e antitermici in Romania: In Romania non c’è crisi né di ibuprofene né di paracetamolo, a differenza di altri Paesi europei, che attualmente hanno discontinuità nella fornitura di paracetamolo. In Romania non abbiamo questo problema grazie alle fabbriche di farmaci che producono queste sostanze qui, nel nostro Paese, e ci sono sia versioni per adulti che versioni per uso pediatrico. Da parte loro, i produttori di farmaci hanno precisato che continueranno a garantire la fornitura di questi prodotti. La situazione è molto più complicata nel caso dei farmaci per la cura dei malati di cancro. Il presidente della Federazione delle Associazioni dei Malati di Cancro, Cezar Irimia, ha dichiarato che i pazienti si lamentano dall’inizio dell’anno che sette farmaci oncologici non possono essere trovati. Il ministro della Salute sostiene, invece, che manchino solo tre medicinali, di cui due sono in deposito.
Misure economiche e deficit commerciale record
La Banca Centrale della Romania ha aumentato il tasso dinteresse di politica monetaria al 7% allanno, nel tentativo di rallentare l’inflazione e l’aumento dei prezzi. Gli specialisti della Banca stimano che, con questa misura, il tasso inflazionistico annuo diminuirà leggermente in questo trimestre e più nettamente successivamente, così che dall’estate l’indicatore non supererà il 10%. Tuttavia, il nuovo aumento del tasso dinteresse di riferimento porterà molto probabilmente anche ad aumenti dei tassi dinteresse praticati dalle banche commerciali, soprattutto nel caso dei prestiti, ma il previsto calo dell’inflazione, dicono gli esperti, può rappresentare un segnale che il processo di aumento degli interessi sta per concludersi. L’analista economico Dragoş Cabat ritiene che sia importante continuare la tendenza all’aumento dellinteresse di riferimento per garantire che l’inflazione raggiunga un tetto e quindi abbia una traiettoria discendente: È importante che questa tendenza all’aumento dell’interesse di riferimento continui, in modo da avere quanto prima un rallentamento della crescita dell’inflazione. Questa è la cosa più importante ora per l’economia romena, più importante della crescita economica e dei prestiti che hanno circa 600.000 romeni, che, ovviamente, risentono di questo aumento dei tassi di interesse. Dopo più di due anni di pandemia e con la guerra alle frontiere, anche il deficit della bilancia commerciale della Romania non è in una situazione migliore. L’Istituto Nazionale di Statistica ha annunciato un record di 31 miliardi di euro nei primi 11 mesi del 2022, quasi 10 miliardi di euro in più rispetto alla differenza tra import ed export nello stesso periodo dell’anno precedente. L’analista economico Constantin Rudniţchi: Abbiamo un record unico nella storia della Romania. In parte, può essere spiegato dal fatto che, sia a livello europeo che globale, stiamo attraversando un periodo inflazionistico. Quindi, abbiamo senza dubbio una crescita importante del valore in termini di importazioni. Ma al di là di questa spiegazione dell’inflazione, c’è sicuramente un’area nevralgica della Romania, ovvero il fatto che le importazioni sono ancora elevatissime, mentre la produzione interna e le esportazioni non riescono a far fronte alle esigenze dell’economia nazionale. Nel frattempo, il Governo di Bucarest è alla ricerca di varie fonti di prestito, sia sul mercato interno che esterno, per il deficit di bilancio di almeno 160 miliardi di lei (circa 32 miliardi di euro) stimato per quest’anno e per il vecchio debito che deve essere rifinanziato.
Colloqui bilaterali
Proseguono le discussioni per risolvere i problemi segnalati dalla parte romena in merito alla Legge sulle minoranze nazionali in Ucraina, documento recentemente adottato e promulgato a Kiev. Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha parlato mercoledì al telefono con il suo omologo Dmitro Kuleba e hanno concordato l’avvio di ampie consultazioni su questi temi, che includano discussioni a livello di esperti e un incontro dei due ministri, nel prossimo periodo. La legge ha destato preoccupazione tra le autorità di Bucarest perché i rappresentanti della comunità romena in Ucraina non sono stati consultati nel processo di stesura del documento, che è stato adottato in assenza di un parere della Commissione di Venezia. Inoltre, dalla fine dello scorso anno, la parte romena ha inviato un elenco dei provvedimenti contenuti nella legge che ritiene che abbiano un effetto negativo sui romeni dello stato confinante. Sempre questa settimana, Bogdan Aurescu ha parlato al telefono con il suo omologo svedese, Tobias Billström, stavolta sull’adesione della Romania a Schengen. La Romania gode del sostegno della Svezia per lingresso nell’area di libera circolazione, ha confermato lesponente svedese, il quale ha aggiunto che il suo Paese, che ricopre la presidenza del Consiglio dell’UE nella prima metà dell’anno, promette di impegnarsi attivamente e di sostenere gli sforzi della Romania per il completamento dell’adesione. Dal canto suo, Bogdan Aurescu ha sottolineato l’importanza del coordinamento da parte della presidenza svedese del dialogo con tutti i partner europei coinvolti in questo dossier. La preoccupazione per questo tema si è manifestata anche durante l’evento di lancio a Bucarest della presidenza svedese del Consiglio UE, che si è svolto sempre questa settimana.