La settimana 19-24/12/2022
33 anni fa la Rivoluzione anticomunista romena / Visita della presidente del Parlamento Europeo a Bucarest / Delegazione romena in Corea del Sud / Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, in visita a Chisinau
Corina Cristea, 23.12.2022, 14:09
In Romania sono state organizzate, questa settimana, manifestazioni per commemorare gli eroi della Rivoluzione anticomunista del 1989 – nelle grandi città si sono svolte cerimonie religiose e deposizioni di corone di fiori nei luoghi significativi per i momenti storici di 33 anni fa. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha deposto una corona di fiori in Piazza dellUniversità, nel centro di Bucarest, dove ha anche osservato un minuto di raccoglimento. Ricordiamo che la scintilla della Rivoluzione anticomunista romena si è accesa il 16 dicembre nella città di Timisoara (ovest), per poi estendersi a Bucarest e in altre città. Nella capitale, il 21 dicembre, è scoppiata la rivolta che ha portato alla caduta del regime comunista, con un grande comizio organizzato da Nicolae Ceauşescu, nella speranza che riuscisse a calmare la popolazione e rimanere al comando. Dopo il comizio fallito, la rivolta ha travolto Bucarest. Si sono svolte manifestazioni contro il regime, alle quali le forze dellordine hanno risposto sparando contro i manifestanti e uccidendo circa 50 persone, ferendo decine e arrestando più di 1000. Nonostante le rappresaglie, le manifestazioni sono riprese il 22 dicembre e la pressione della folla ha portato lex dittatore Nicolae Ceauşescu a fuggire con un elicottero dal tetto dellex Comitato Centrale del PCR. In totale, più di 1.000 persone sono morte e circa 3.000 sono rimaste ferite negli scontri che hanno avuto luogo nellunico paese dellEuropa orientale dove il cambio di regime è avvenuto con spargimento di sangue.
“Non cè alcun motivo giustificato per non accogliere Romania e Bulgaria nellarea Schengen, perché tutte le condizioni per ladesione sono soddisfatte”, ha dichiarato lunedì, a Bucarest, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. In una conferenza stampa con il presidente Klaus Iohannis, Roberta Metsola ha affermato che si stanno compiendo sforzi affinché questa situazione venga risolta il prima possibile, proprio lanno prossimo. “Il confine esterno dellUnione Europea è difeso. Vediamo che tutti i Paesi, compresa la Romania, applicano tutte le componenti dellacquis di Schengen, il che risponde a qualsiasi preoccupazione che possa esistere da questo punto di vista”, ha aggiunto lesponente di Bruxelles. Dal canto suo, il capo dello stato romeno ha dichiarato che il tema Schengen non sarà allordine del giorno del Consiglio Europeo straordinario del febbraio 2023, e le discussioni si svolgeranno solo a margine della riunione. Ricordiamo che, allinizio del mese, lammissione della Romania a Schengen è stata bloccata nel Consiglio Giustizia e Affari Interni dallAustria, che ha motivato con questioni relative allimmigrazione clandestina. I documenti di Frontex – lAgenzia europea della Polizia di frontiera e della Guardia costiera – contraddicono le dichiarazioni del cancelliere austriaco.
Una delegazione ufficiale romena, che comprendeva diversi ministri, oltre al primo ministro Nicolae Ciucă e al presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha effettuato, questa settimana, una visita nella Corea del Sud. La Romania è interessata allo sviluppo di grandi progetti economici al fianco delle grandi aziende coreane, in settori essenziali come: i trasporti, lenergia, la difesa, lindustria IT, lITN e i semiconduttori. Lindustria della difesa e lenergia hanno dominato le discussioni con le autorità di Seul, incluso il primo ministro Han Duck-soo. Si è discusso di come gestire la situazione generata dallaggressione russa in Ucraina, della sicurezza nella regione e della cooperazione tra NATO e Corea del Sud. La delegazione romena ha avuto anche un incontro con i rappresentanti della comunità romena, ai quali il primo ministro ha espresso il suo apprezzamento per il modo in cui sono riusciti ad integrarsi in questa società, mantenendo, allo stesso tempo, vicino al cuore, lidentità, la lingua, la cultura e i valori del Paese natio.
La Romania continuerà a sostenere la confinante Repubblica di Moldova (a maggioranza romenofona) affinchè superi con successo le crisi che sta affrontando. Lo ha ribadito, lunedì, a Chisinau, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu. Il ministro ha avuto incontri con la presidente moldava Maia Sandu, con la premier Natalia Gavrilița, con il suo omologo Nicu Popescu e con il presidente del Parlamento, Igor Grosu. Le parti hanno sottolineato limportanza dello sviluppo di interconnessioni elettriche tra i due stati, dello snellimento del traffico transfrontaliero, anche attraverso la costruzione di ponti sul fiume Prut. Si è discusso anche dellattuazione dellaccordo relativo allassistenza finanziaria a fondo perduto, di 100 milioni di euro, offerta a Chisinau da Bucarest, ma anche delloperatività della piattaforma di sostegno alla Repubblica di Moldova, avviata dal ministro Aurescu con i suoi omologhi tedesco e francese. Allordine del giorno anche il percorso europeo della Repubblica di Moldova e il sostegno concreto della Romania per il raggiungimento di tale obiettivo, inclusivamente attraverso lapertura dei negoziati di adesione allUE.
La presenza dei militari portoghesi della Brigata Multinazionale del Sud-Est a Caracal (sud della Romania), insieme ai militari della Macedonia del Nord e degli altri alleati, ha un importante contributo al rafforzamento della difesa e della sicurezza della Romania. Lo ha dichiarato il presidente romeno Klaus Iohannis in occasione della visita effettuata, martedì, insieme allomologo portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, presso il 1° Battaglione Addestramento “Olt” a Caracal. Le discussioni al vertice si sono concentrate sulla situazione della sicurezza in Ucraina, con particolare attenzione allintensificazione dellassistenza umanitaria al paese confinante, nonché al sostegno per facilitare le esportazioni di grano. I due presidenti hanno, inoltre, discusso dellintensificazione della cooperazione romeno-portoghese, sia nel campo della difesa, che economico, commerciale, digitale, delle fonti di energia rinnovabile, della salute e dellistruzione.