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La settimana 10-14/10/2022

Romania e area Schengen / Bucarest condanna l'escalation delle violenze in Ucraina / Francia consolida la sua presenza militare in Romania / Visita della presidente della Georgia a Bucarest / I romeni e linflazione

La settimana 10-14/10/2022
La settimana 10-14/10/2022

, 15.10.2022, 14:19

L’ingresso della Romania nell’area Schengen è stato analizzato in modo approfondito, mercoledì, nel contesto della visita del primo ministro olandese, Mark Rutte, in Romania. L’ottenimento del sostegno dell’Olanda per l’adesione della Romania è stato, del resto, un argomento importante di discussione ad alto livello. Questo perché, dal 2011, da quando i romeni riuniscono tutti i requisiti tecnici per far parte dell’area di libera circolazione, alla loro adesione si sono opposti diversi Paesi Ue. L’Olanda è sempre stata una di loro ed è rimasta, per il momento, l’unica ancora riluttante. Durante la visita di mercoledì, il primo ministro Mark Rutte ha affermato che il suo Paese non è contrario all’adesione della Romania a Schengen, ma ha ribadito che questo processo deve essere strettamente correlato alla riforma della giustizia e al rispetto dello stato di diritto. Il fallimento dell’adesione non è una variante presa in calcolo dalla Romania, ha sottolineato il presidente romeno Klaus Iohannis. Nel frattempo, gli esperti della Commissione Europea hanno programmato una visita in Romania questa settimana, per verificare quanto il Paese sia preparato a entrare in Schengen. Gli ispettori europei hanno monitorato le modalità di svolgimento dei controlli alle frontiere, la politica di asilo e di rimpatrio dei migranti, nonché in che misura il personale è formato secondo le regole dello spazio europeo di libera circolazione. L’adesione a Schengen, lo spazio di libera circolazione di persone e merci, consentirà ai cittadini di attraversare le frontiere interne dell’Unione Europea senza essere controllati, faciliterà il commercio o il turismo e potrà aumentare ancora di più le opportunità d’affari.



La Russia ha portato, questa settimana, la guerra in Ucraina a un nuovo livello, prendendo di mira edifici e spazi pubblici con missili e seminando terrore e distruzione nelle città di quasi tutte le province, in risposta a un precedente attacco al ponte sullo Stretto di Kerch, che collega la Russia direttamente alla Penisola di Crimea, annessa dai russi nel 2014. Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha condannato fermamente, su Twitter, gli attacchi russi. I crimini commessi contro persone innocenti devono cessare – ha scritto il capo dello stato romeno, che ha ribadito il sostegno della Romania all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione di Mosca. Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha annunciato che il personale dell’ambasciata romena a Kiev è stato al sicuro, anche se, lunedì, un missile russo è caduto a soli 850 metri dalla sede dell’ambasciata.



A fine ottobre, arriveranno in Romania mezzi corazzati e carri armati Leclerc dell’Esercito francese, per completare i mezzi tecnici del Gruppo da battaglia della NATO (Battle Group Forward Presence) dispiegato a Cincu, nel centro del Paese. Lo ha annunciato il Ministero della Difesa di Bucarest. Il gruppo da battaglia è stato costituito, a partire da maggio, tramite la trasformazione degli elementi multinazionali alleati all’interno della Forza di Risposta della NATO. La Francia si è assunta il ruolo di nazione-quadro, il battaglione francese schierato in Romania integrando, a rotazione, anche effettivi dal Belgio e dai Paesi Bassi. Il gruppo da battaglia della NATO contribuisce all’aumento della cooperazione militare tra Romania e Francia e, implicitamente, al rafforzamento della sicurezza dello spazio euro-atlantico sul Fianco orientale, soprattutto nell’attuale contesto della guerra in Ucraina e della crisi nella regione del Mar Nero.



Questa settimana, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha ricevuto a Bucarest la presidente della Georgia, Salome Zourabichvili. La visita si è svolta in occasione del 30° anniversario del ripristino delle relazioni diplomatiche bilaterali. In questa contesto, il capo di stato romeno ha dichiarato che è prioritaria la realizzazione di un cavo elettrico tra Romania, Georgia e Azerbaigian, che collegherebbe il Mar Caspio, il Mar Nero e l’Unione Europea. Esso sarebbe raddoppiato da un cavo in fibra ottica sottomarino per lo sviluppo della connettività digitale. La Romania sta, inoltre, collaborando con la Georgia per rendere operativo il corridoio merci Mar Nero-Mar Caspio e per creare una linea regolare di traghetto che colleghi i due Paesi. La Romania rimarrà uno dei più fermi sostenitori delle aspirazioni della Georgia all’integrazione europea ed euro-atlantica – ha assicurato il presidente Klaus Iohannis il leader di Tbilisi, Salome Zourabichvili. I due hanno firmato una dichiarazione congiunta sull’istituzione di un partenariato strategico tra Romania e Georgia.



L’inflazione annua ha continuato a crescere in Romania e, a settembre, ha raggiunto quasi il 15,9%, da poco sopra il 15,3% di agosto. Il gas naturale resta in prima posizione sulla lista degli aumenti di prezzo degli ultimi 12 mesi, con oltre il 70%, seguito dallo zucchero e dall’olio alimentare, con quasi il 50%, e dalle patate, con circa il 43%. Secondo la Banca centrale romena, l’inflazione continuerà a crescere fino alla fine di quest’anno, ma a un ritmo più lento. Le previsioni sugli sviluppi futuri restano, tuttavia, sotto il segno dell’incertezza, dato l’imprevedibile contesto globale. La Banca Centrale riconosce che un mix equilibrato di politiche macroeconomiche e attuazione di riforme strutturali, anche attraverso l’uso di fondi europei, è essenziale per la stabilità macroeconomica e per il rafforzamento della capacità dell’economia romena di far fronte a evoluzioni sfavorevoli.







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