La settimana 27/06 – 01/07/2022
La Russia non è più un partner, ma una minaccia/ La Romania e la crisi del gas/ Politiche sociali di crisi/ La legge sul silenzio in Romania/ Florin Cîțu, nuove dimissioni
Bogdan Matei, 01.07.2022, 16:25
La Russia non è più un partner, ma una minaccia
Il vertice NATO di Madrid rappresenta una delle più importanti riunioni alleate degli ultimi anni per quanto riguarda i risultati per la Romania. Lo ha affermato il presidente Klaus Iohannis, precisando che il tema centrale dei colloqui e delle decisioni prese al vertice è stata l’invasione militare della confinante Ucraina da parte dell’esercito russo, e che il nuovo concetto strategico della NATO, adottato al vertice, riflette adeguatamente l’attuale situazione della sicurezza. Perciò, la Russia non è più considerata un partner, bensì è definita la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza e alla stabilità degli alleati. Per la prima volta, la Cina comunista è accusata di utilizzare un’ampia gamma di attività politiche, economiche e militari per poter estendere il suo potere nel mondo. Le ambizioni dichiarate della Cina e le sue politiche coercitive rappresentano delle sfide agli interessi, alla sicurezza e ai nostri valori — notano gli stati membri NATO, accusando anche il partenariato strategico tra Pechino e Mosca, che è contrario all’ordine internazionale. La NATO ha confermato anche un rafforzamento della sua presenza militare sul fianco est, la Romania compresa. La sua forza di reazione aumenta da 40 mila a oltre 300 mila militari molto bene addestrati. Questa è la più importante riorganizzazione della nostra difesa collettiva dalla Guerra Fredda” finora — ha sottolineato il segretario generale Jens Stoltenberg, mentre il presidente americano, Joe Biden, ha affermato che siamo là” e dimostriamo che la NATO è più necessaria che mai”, annunciando dal canto suo un rafforzamento della presenza militare americana in tutta Europa. La NATO ha inoltre promesso di appoggiare l’Ucraina per quanto fosse necessario, per aiutarla a resistere di fronte all’invasione dell’esercito russo. Il segretario generale Stoltenberg ha affermato che il sostegno a Kiev è un obbligo morale e politico”.
La Romania e la crisi del gas
Uno dei Paesi membri dell’UE meno dipendenti dalle importazioni di idrocarburi russi, la Romania può diventare indipendente dal punto di vista energetico, un fornitore di sicurezza energetica nella regione e un corridoio di trasporto per il gas e l’energia verde dal Mar Caspio. Lo ha affermato il ministro dell’Energia, Virgil Popescu, il quale ha partecipato, martedì, accanto al primo-ministro Nicolae Ciucă, alla cerimonia organizzata a Vadu, in provincia di Costanza (sud-est), in occasione dell’avvio dell’estrazione del gas naturale nel progetto Midia. Il ministro Popescu ha precisato che le riserve di gas naturale nel perimetro romeno del Mar Nero ammontano a 200 miliardi di metri cubi. L’estrazione del gas naturale dalla zona Midia è il primo progetto del genere nella zona romena del Mar Nero degli ultimi 30 anni, e a giugno sono entrate già sul mercato romeno le prime quantità di gas estratto da questa zona. Dal canto suo, il premier Ciucă ha affermato che i depositi di gas del Paese sono al momento pieni al 41% della capacità, ma entro il 1° novembre si arriverà all’80%.
Politiche sociali di crisi
Le persone giuridiche interessate a rinviare il pagamento delle rate in banca devono dimostrare di aver registrato, negli ultimi tre mesi, perdite di almeno il 25%, mentre le persone fisiche devono far vedere che le loro spese mensili sono aumentate del 25% – prevede una decisione del Governo PSD-PNL-UDMR di Bucarest, che auspica, in questo modo, di attenuare gli effetti dei rincari. Il rinvio si può fare per un periodo massimo di nove mesi e solo per i crediti senza pagamenti arretrati delle rate negli ultimi sei mesi. Il rinvio del pagamento delle rate ai crediti per le persone colpite dall’aumento dei prezzi è un vantaggio temporaneo — ha ammonito l’esperta Adrian Mitroi, docente universitario presso l’Accademia di Scienze Economiche di Bucarest. Egli ha spiegato a Radio Romania che il rinvio presuppone, infatti, un costo in più. Quando il debitore riprende i pagamenti, le somme dovute al mese saranno maggiori, perché includeranno anche certe commissioni bancarie supplementari. L’Esecutivo ha adottato anche un atto normativo che aiuterà gli studenti e i giovani a ricevere mutui garantiti dallo stato, per un valore dell’80% della somma. Nel caso degli studenti, si tratta di 10.000 euro, mentre nel caso delle coppie giovani, di 15.000, in lei al tasso di cambio del giorno.
La legge sul silenzio in Romania
Il capo della Procura Europea (EPPO), già presidente della Direzione Nazionale Anticorruzione di Bucarest, Laura Codruţa Kovesi, ha reso pubblico di esaminare la possibilità di segnalare alla Commissione Europea l’attivazione del meccanismo di condizionamento della concessione dei fondi europei dall’osservanza dello stato di diritto in Romania. Secondo un comunicato dell’EPPO, il motivo è legato al contenuto della legge votata recentemente dal Parlamento, che traspone una direttiva europea sulla tutela di chi segnala trasgressioni dell’integrità. L’atto normativo ha eliminato l’informativa anonima sugli atti di corruzione. La principale preoccupazione è che tale fatto potesse avere un effetto di scoraggiamento delle persone che potrebbero segnalare trasgressioni in Romania, il che abbasserebbe il livello di individuazione delle frodi da fondi europei, si rileva inoltre in un comunicato della Procura Europea. Numerose organizzazioni civiche locali hanno annunciato di segnalare al Difensore Civico il ddl sulla tutela delle persone che segnalano questi casi di interesse pubblico e hanno richiamato l’attenzione che la Romania rischia di ricevere sanzioni, perché l’atto normativo traspone in modo selettivo la direttiva europea in materia.
Florin Cîțu, nuove dimissioni
I senatori romeni hanno reso vacante, mercoledì, la carica di presidente della Camera alta del Parlamento, dopo aver preso atto delle dimissioni del liberale Florin Cîţu. In precedenza, Cîţu aveva dichiarato che gli avevano chiesto di lasciare l’incarico il presidente del PNL, il premier Nicolae Ciucă, e il segretario generale, il ministro dell’Interno, Lucian Bode, i quali lo hanno informato che gli era stato ritirato il sostegno del partito per questo incarico politico. Egli sostiene inoltre che gli siano state rimproverate le dichiarazioni fatte, per anni, contro le politiche sociali e salariali del PSD, partner di governo del PNL. Cîţu sostiene di lasciare la carica sulle note della stessa canzone come all’assunzione – Dont Stop Me Now, della famosa band britannica Queen. Per alcuni giornalisti romeni — un economista molto competente, per altri un personaggio ridicolo, Florin Cîțu ha attraversato un periodo di crescita seguito da un crollo politico altrettanto rapido. Quando era apprezzato dal presidente Klaus Iohannis, è stato primo-ministro e presidente del PNL, e quando è caduto in disgrazia ha perso entrambe le cariche, a beneficio del generale Ciucă. L’interim alla presidenza del Senato sarà assicurato dalla liberale Alina Gorghiu, un’esperta di giurisprudenza con iniziative legislative controverse, considerata anche lei una delle persone protette dal capo dello stato. Due anni fa, proponeva che i delinquenti condannati a oltre sette anni di reclusione scontassero la pena agli arresti domiciliari, il che ha destato un’ondata di critiche nello spazio pubblico romeno.