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La settimana 25 – 29/04/2022

La Romania sostiene lUcraina/ La Romania sostiene il percorso europeo di Chișinău

La settimana 25 – 29/04/2022
La settimana 25 – 29/04/2022

, 29.04.2022, 18:03

La Romania sostiene l’Ucraina

Tramite visite effettuate a Kiev da leader politici con potere decisionale, la Romania ha espresso nuovamente il suo sostegno al Paese confinante, invaso dalle truppe russe. Martedì si sono recati in Ucraina il premier Nicolae Ciucă, il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, e il capo della diplomazia, Bogdan Aurescu. Mercoledì, il leader del Senato di Bucarest, Florin Cîțu, ha partecipato al Congresso delle autorità locali e regionali, coordinato dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. D’altronde, Nicolae Ciucă è stato accolto dal leader ucraino ed ha svolto colloqui con il premier e con il presidente del Consiglio Supremo dell’Ucraina (la Verchovna Rada). Nell’agenda, temi quali il sostegno che la Romania continuerà a concedere all’Ucraina, la situazione umanitaria e il processo di ricostruzione nel Paese confinante. Il capo del governo di Bucarest ha ribadito che la Romania condanna nei termini più duri la grave trasgressione da parte della Russia della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Il premier ha inoltre condannato nuovamente le atrocità commesse dalle truppe di invasione ed ha espresso il sostegno della Romania allo svolgimento di un’indagine internazionale che porti davanti alla giustizia le persone colpevoli degli omicidi. A suo turno, il presidente ucraino ha detto che questa visita “è un segnale importante e chiaro di sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Federazione Russa”. Il capo del governo di Bucarest ha accennato anche alla situazione della minoranza romena d’Ucraina: “Il presidente Zelensky ha sottolineato che la minoranza romena d’Ucraina beneficerà degli stessi diritti, lo sottolineo, degli stessi uguali diritti, come la minoranza ucraina di Romania. Ho sottolineato che loro sono cittadini ucraini, fanno il proprio dovere nei confronti del loro Paese e che devono beneficiare del sostegno delle autorità, delle istituzioni ucraine per tutto ciò che significa il mantenimento dell’identità di lingua, dell’identità culturale”. D’altra parte, il premier ha dichiarato che la Romania non subisce in questo momento gli effetti dell’interruzione delle forniture di gas da parte della Gazprom alla Bulgaria e alla Polonia, Paesi che hanno rifiutato di pagare il combustibile in rubli, come sollecitato da Mosca. Il consumo di gas è molto al di sotto della capacità produttiva del Paese, la Romania essendo uno dei pochi stati dell’Europa a beneficiare di risorse di gas consistenti — ha sottolineato il capo del governo. Egli ha spiegato, però, che a medio e lungo termine, la Romania avrà bisogno di gas. Ha inoltre precisato che tramite la Legge sull’offshore e sull’onshore — di cui i partiti della coalizione governativa si sono assunti la responsabilità — viene garantito l’avvio degli investimenti nello sfruttamento delle riserve di gas del Mar Nero e di quelle esistenti in profondità nella zona di Buzău (sud-est). Dal canto suo, il presidente della Camera dei Deputati ha dichiarato che tramite la visita a Kiev si è voluto trasmettere un segnale chiaro della volontà della maggioranza politica e parlamentare in merito all’aiuto concesso dalla Romania all’Ucraina. Al ritorno da Kiev, il presidente del Senato ha affermato che le autorità ucraine guardano con ottimismo verso il futuro, malgrado la situazione difficile in cui si trova il Paese confinante. Ha inoltre precisato che sebbene le sanzioni imposte alla Russia provochino al momento disagio in più settori di attività, esse sono volte a garantire in futuro la sicurezza e l’integrità nazionale. Il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina con i suoi confini riconosciuti a livello internazionale è stato espresso anche dal ministro della Difesa, Vasile Dîncu, il quale ha partecipato, martedì, alla prima riunione del Gruppo consultivo nel settore della difesa per l’Ucraina, ospitata alla Base Aerea di Ramstein, in Germania. L’esponente romeno ha condannato le atrocità commesse ed ha sottolineato il bisogno urgente di apertura e funzionamento incondizionato di corridoi umanitari. Vasile Dîncu ha avuto anche un breve incontro con il suo omologo ucraino, occasione in cui ha espresso la piena solidarietà con l’Ucraina e ha trasmesso la disponibilità a mantenere un dialogo costante e aperto.



La Romania sostiene il percorso europeo di Chișinău

Sempre da parte del ministero della Difesa è arrivata, mercoledì, la precisazione che, al momento l’Esercito Romeno non ha militari dislocati nella Repubblica di Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona), per partecipare a esercitazioni o ad altre forme di addestramento congiunto. I chiarimenti arrivano nel contesto in cui una pubblicazione in lingua russa ha distribuito informazioni false, secondo cui la Romania intenderebbe attaccare la Transnistria con il sostegno della NATO, per annettere poi la Repubblica di Moldova. La pubblicazione precisava che sul territorio della Moldova sarebbero già dislocati militari romeni. Le disinformazioni arrivate sui canali russi appaiono dopo la serie di attacchi con autore sconosciuto, lanciati negli ultimi giorni in Transnistria. Sullo sfondo delle sfide armate nella regione separatista, i partiti parlamentari di Romania hanno ribadito il sostegno al percorso europeo di Chișinău. La Repubblica di Moldova deve ricevere un messaggio fermo dall’Unione che sarà sostenuta anche in futuro nel suo percorso europeo, sono del parere i politici romeni. Il presidente del PNL, il premier Nicolae Ciucă, ha sottolineato che gli ultimi avvenimenti a Tiraspol vanno analizzati attentamente e in un modo equilibrato, di modo che la situazione di sicurezza nella zona, già abbastanza fragile, non registri un’escalation. Il leader del PSD, Marcel Ciolacu, è del parere che gli incidenti di Tiraspol siano stati un tentativo di intimorimento ed ha annunciato che nelle prossime settimane avrà luogo una riunione congiunta delle direzioni del Senato e della Camera dei Deputati con il Parlamento di Chişinău. L’idea è sostenuta anche dall’USR che ritiene gli incidenti di Tiraspol delle semplici sfide che vanno guardate con saggezza diplomatica, e che l’unica chance per la Repubblica di Moldova di essere uno stato europeo sia nell’Unione Europea. L’UDMR attira l’attenzione che adesso vanno analizzate le domande di adesione all’UE dell’Ucraina, della Repubblica di Moldova e della Georgia, affinché diventino ufficialmente Paesi candidati all’adesione all’UE. Anche l’Alleanza per l’Unione dei Romeni ha condannato gli incidenti di Tiraspol e considera che la Moldova non debba restare in una zona grigia.

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