La settimana 07 – 11/09/2021
Crisi di governo a Bucarest/ Il presidente Klaus Iohannis in visita ufficiale in Svizzera/ Riunione Annuale della Diplomazia Romena/ Coronavirus, quarta ondata in Romania
Daniela Budu, 11.09.2021, 08:00
Il testo della sfiducia al governo guidato dal liberale Florin Cîţu, inoltrata da USR PLUS e dall’opposizione ultranazionalista AUR, è stato presentato giovedì in una seduta molto tesa del Parlamento. Il documento è incentrato su investimenti, sanità, istruzione e infrastruttura. I firmatari sostengono che la Romania è guidata da un governo privo del sostegno della maggioranza parlamentare e da un primo ministro interessato esclusivamente alla competizione interna nel suo partito. Il dibattito e il voto si terranno dopo che la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla notifica del premier relativa all’esistenza di un conflitto giuridico tra Parlamento e Governo. Il presidente della Camera, il leader liberale Ludovic Orban, in gara con Florin Cîțu per la massima carica nel partito, ritiene incostituzionale il rinvio del calendario del dibattito e del voto. Da parte sua, la presidente del Senato, Anca Dragu (USR PLUS), afferma che i liberali fanno uso di tutti i trucchi possibili per impedire il dibattito e la votazione della sfiducia. Il primo ministro ha dichiarato che chiederà le dimissioni dei presidenti delle due camere se la Corte Costituzionale si pronuncerà a favore della sua notifica. USR PLUS ha inoltrato la sfiducia in seguito alla decisione di Florin Cîțu di dimettere il ministro della Giustizia, Stelian Ion, della stessa alleanza. Successivamente, tutti i ministri USR PLUS si sono dimessi, mentre i segretari e sottosegretari di stato, nonchè i suoi prefetti e sottoprefetti sono stati revocati.
In visita ufficiale in Svizzera, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato, in riferimento alla situazione politica a Bucarest, che la questione governativa non è mica preoccupante. Nel corso degli incontri con l’omologo Guy Parmelin, nel 110 anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali, il capo dello stato ha ricordato che gli investimenti svizzeri in Romania sono molto importanti e di succcesso, valutando che la tendenza continuerà. Inoltre, Klaus Iohannis ha ringraziato il collega svizzero per il sostegno del suo Paese all’adesione della Romania all’OCSE. Dal canto suo, il presidente svizzero ha detto che i due Paesi condividono numerosi punti di vista e motivi di speranza. Discussi anche temi riguardanti l’istruzione, la sicurezza cibernetica, la ricerca e l’innovazione, settori che offrono un ottimo potenziale di collaborazione.
La Riunione Annuale della Diplomazia Romena, svoltasi in formato ibrido per tre giorni a Bucarest, ha dato spazio a una serie di sessioni moderate dal ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu. Tra i temi affrontati – le attuali sfide alla sicurezza, la resilienza in tempi di pandemia e il rafforzamento della cooperazione tra i partner. Discussi anche aspetti riguardanti il ruolo della Romania in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa, gli iter di riforma consolare svolti dal MAE nell’ultimo anno e le ulteriori misure. Tra gli ospiti speciali della riunione si sono annoverati il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il collega greco, Nikos Dendias, e il segretario generale dell’OSCE, Helga Schmid. Il capo della diplomazia romena ha parlato dell’apparizione di nuove sfide alla sicurezza nella regione e nel mondo. Il ministro Di Maio ha sottolineato che la resilienza va potenziata tramite la cooperazione consolidata, il che significa una solidarietà europea migliorata e un multilateralismo più forte. Anche il segretario generale dell’OSCE ha sottolineato che la diplomazia multilaterale è l’unica soluzione valida nella gestione efficace delle attuali minacce alla sicurezza. Da parte sua, il ministro greco ha dichiarato che la solidarietà è essenziale nell’approccio delle minacce transnazionali. Ospite speciale della riunione anche il ministro degli Esteri della confinante Moldova, Nicu Popescu. La Repubblica di Moldova e il Vicinato Orientale continuano a confrontarsi con pressioni di tutti i tipi dall’esterno, ha dichiarato Bogdan Aurescu. Il ministro moldavo ha spiegato che, negli ultimi anni, il suo Paese si è confrontato con una corruzione crescente e un indebolimento dello Stato e delle istituzioni, per cui la resilienza è diminuita, anche per i vari effetti della pandemia.
La Romania ha superato questa settimana i 2000 contagi giornalieri da coronavirus. Saliti anche i decessi a qualche decina al giorno, nonchè i ricoveri nelle terapie intensive. Gli specialisti spiegano che il Paese è ormai nella quarta ondata della pandemia, raccomandando nuovamente l’osservanza delle misure protettive e l’immunizzazione. Ma il Paese va ancora a ritmo basso, con una copertura vaccinale nazionale di circa il 31% tra la popolazione residente eleggibile in età superiore ai 12 anni. Finora hanno completato il ciclo vaccinale solo circa 5,2 milioni di persone. Stando all’Istituto Nazionale di Pubblica Sanità, oltre l’80% dei casi accertati la scorsa settimana è stato rilevato tra le persone non vaccinate. Inoltre, quasi il 93% dei decessi associati al coronavirus si sono verificati sempre tra le persone non immunizzate, e il 5% tra quelle che non hanno completato il ciclo vaccinale. Le autorità stanno compiendo degli sforzi per aumentare il numero di posti letto nelle terapie intensive e continueranno a inviare unità mobili soprattutto negli ambienti rurali dove i medici scarseggiano, ma anche nei campus universitari. Il nuovo anno scolastico inizia il 13 settembre in presenza, e le scuole rimarranno aperte quanto tempo il tasso di contagio non supera il 6 per mille in una località. Intanto, lo stato di allerta è stato nuovamente prorogato di 30 giorni, ma il Governo non intende imporre misure restrittive supplementari, come ha spiegato il segretario di stato Raed Arafat. Il Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza ha aggiornato la lista dei Paesi ad elevato rischio epidemiologico, che entra in vigore dal 12 settembre. Le persone in arrivo dalla zona gialla o rossa non devono osservare la quarantena se sono vaccinate.