La settimana 12 – 17/04/2021

La revoca del ministro della Salute provoca tensioni nella coalizione governativa/ Acceleramento della campagna di vaccinazione anti-Covid 19 in Romania/ Atti normativi adottati nella seduta di governo di Bucarest/ Sostegno allindustria dellaccoglienza

România Internațional, 17.04.2021, 07:51

La revoca del ministro della Salute provoca tensioni nella coalizione governativa

In un momento di picco della pandemia in Romania, il ministro della Salute di Bucarest, Vlad Voiculescu, proposto da USR-PLUS, è stato revocato dalla carica dal premier liberale Florin Cîţu. Successivamente, il premier ha assunto ad interim la carica di ministro della Salute, dopo che il vicepremier Dan Barna ha rifiutato la proposta. La decisione del premier di revocare l’incarico a Voiculescu ha provocato tensioni nella coalizione governativa PNL-USR-PLUS-UDMR. Il capo del Governo ha spiegato la sua decisione affermando di aver voluto mantenere la fiducia nelle istituzioni dello stato, affinché si possa superare il periodo difficile generato dalla pandemia. Invece il co-presidente dell’Alleanza USR-PLUS, Dan Barna, ha annunciato che il premier non può più contare sul sostegno dell’Alleanza. Il vicepremier Kelemen Hunor, presidente dell’UDMR, sostiene che Dan Barna si sia affrettato a ritirare il sostegno politico a Florin Cîţu e chiede maturità politica da parte dei leader della Coalizione. Dall’opposizione, il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che la revoca dell’incarico a Vlad Voiculescu sia arrivata “troppo tardi per molti romeni che hanno perso la vita o la cui salute è stata distrutta”. Ultimamente le dimissioni del ministro della Salute erano state chieste con insistenza sia dall’opinione pubblica sia da alcuni politici, compresi quelli della coalizione governativa. D’altronde sono continuate le manifestazioni di piazza contro le restrizioni imposte in Romania per contenere il diffondersi del nuovo coronavirus. Inoltre, centinaia di membri delle cinque maggiori confederazioni sindacali di Romania hanno partecipato, a Bucarest, a una protesta contro l’intero governo, chiedendo le dimissioni dell’Esecutivo, l’aumento dello stipendio minimo a un livello decente, servizi pubblici di qualità e lo sblocco dei negoziati collettivi.

Acceleramento della campagna di vaccinazione anti-Covid 19 in Romania

I nuovi contagi dal COVID-19 sono stati in leggero calo questa settimana in Romania. La situazione è grave però nei reparti di terapia intensiva, dove il numero delle persone ricoverate ha superato 1.500 e ci sono sempre meno posti disponibili. Le autorità stanno cercando soluzioni per aumentare il numero di letti nelle terapie intensive. D’altra parte, il ritmo della campagna nazionale d’immunizzazione è aumentato negli ultimi giorni in Romania, le liste d’attesa non sono più così lunghe, al momento essendo registrate quasi 350.000 persone, meno della metà rispetto alla settimana scorsa. I romeni sono incoraggiati a vaccinarsi. Per le autorità questa è l’unica soluzione per superare questo periodo e tornare alla normalità. Venerdì è stata avviata anche la vaccinazione anti-COVID-19 con il siero prodotto da AstraZeneca senza programmazione nei centri che hanno posti disponibili. D’altra parte, l’Esecutivo ha dato via libera, giovedì, a un memorandum sull’acquisto di maggiori quantità del vaccino anti-COVID-19 prodotto da Pfizer-BioNTech – più di 4,2 milioni di dosi.

Atti normativi adottati nella seduta di governo di Bucarest

L’Esecutivo di Bucarest ha adottato il ddl sulle comunicazioni 5G, che aumenta significativamente la velocità di internet per i dispositivi mobili. L’atto normativo ha richiesto un’attenzione speciale, perché, stando al ministro dell’Interno, Lucian Bode, la nuova tecnologia può creare spazio anche a minacce complesse alla sicurezza nazionale tramite l’accesso a infrastrutture informatiche sensibili. L’appalto per l’allocazione dello spettro 5G in Romania, rinviato già due volte, si potrebbe svolgere nella seconda metà di quest’anno. Sempre giovedì, il governo ha stabilito i principi del nuovo sistema di retribuzione dei pubblici dipendenti. Le persone che ricoprono le stesse funzioni dovrebbero ricevere lo stesso stipendio a prescindere dal luogo dove lavorano, mentre gli assegni supplementari saranno limitati. Il premier e la ministra del Lavoro hanno dato assicurazioni che i redditi dei dipendenti non diminuiranno. Inoltre i ministri hanno esaminato in prima lettura due ordinanze d’urgenza che semplificano i rapporti di lavoro tramite digitalizzazione e sburocratizzazione.

Sostegno all’industria dell’accoglienza romena nel contesto della pandemia

La Commissione Europea ha approvato un sostegno di 500 milioni di euro stanziato dal Governo di Bucarest all’industria dell’accoglienza romena, gravemente colpita dalla pandemia di coronavirus. La misura coprirà fino al 20% delle perdite d’incassi registrate nel periodo 1 gennaio – 21 dicembre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. I fondi saranno erogati al più tardi entro il 31 dicembre 2021. A beneficiarne saranno oltre 73.000 aziende dell’industria dell’ospitalità.

La Romania ritirerà le sue truppe dall’Afghanistan, accanto agli alleati della NATO

Dal 1 maggio, la Romania inizierà, accanto agli altri alleati della NATO, il ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Il ministro della Difesa, Nicolae Ciucă, afferma che, in base alle decisioni prese alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e della Difesa degli stati membri dell’Alleanza, la missione su questo teatro operativo si concluderà quando tutti i militari romeni torneranno a casa. “La Romania ha preso due decenni fa la decisione di far parte della coalizione di lotta contro il terrorismo e di affiancarsi ai suoi alleati strategici nello sforzo internazionale di contrasto di un nemico che ha minacciato la pace e la sicurezza dei cittadini. Nei quasi 20 anni passati, decine di migliaia di militari romeni hanno svolto missioni nel teatro operativo afghano, contribuendo significativamente al miglioramento della situazione di sicurezza nella zona. Rendiamo omaggio ai 27 eroi della Romania che hanno pagato con la propria vita la nostra libertà. Un pensiero di riconoscimento va anche agli oltre 200 militari feriti in queste missioni”, ha dichiarato Nicolae Ciucă. 649 militari romeni partecipano, attualmente, alla missione “Resolute Support” in Afghanistan, sotto l’egida della NATO.