La settimana 01 – 06/03/2021
Via libera alla finanziaria 2021/ Fascicoli clamorosi nella giustizia/ La polizia romena in azione/ Covid-19/ Festival Internazionale del Cinema di Berlino
Roxana Vasile, 06.03.2021, 07:00
Via libera alla finanziaria 2021
Dopo accesi dibattiti, molte accuse e battute sarcastiche, la legge di bilancio e il budget della previdenza sociale per il 2021 sono stati approvati questa settimana dal Parlamento nella forma proposta dal Governo. I deputati e i senatori hanno bocciato le migliaia di emendamenti inoltrati dal PSD e dall’AUR, all’opposizione, i quali hanno accusato l’Esecutivo di aver stanziato fondi in modo discrezionale alle amministrazioni gestite da rappresentanti dei partiti al potere, ma anche di non aver osservato le misure legali di aumento degli assegni familiari o delle pensioni. E’ una prima, ha affermato, invece il primo ministro Florin Cîţu, stando al quale il fatto che sono stati bocciati tutti gli emendamenti proposti dall’opposizione rappresenta un test per l’unità della coalizione governativa PNL-USR/Plus-UDMR. Secondo il premier, il budget proposto punta sugli investimenti, il rilancio economico e la ristrutturazione dello stato.
Fascicoli clamorosi nella giustizia
L’ex ministra dello Sviluppo, Elena Udrea, e Ioana Băsescu, una delle figlie dell’ex presidente di centro-destra della Romania, Traian Băsescu, sono state condannate, questa settimana, rispettivamente a 8 e 5 anni di carcere con esecuzione per riciclaggio di denaro e istigazione alla corruzione in un fascicolo relativo al finanziamento della campagna elettorale dell’ex capo dello Stato alle presidenziali del 2009. La sentenza non è definitiva. Non si può dire la stessa cosa di un altro fascicolo che riguarda le proteste del 10 agosto 2018, a Bucarest, contro l’allora Governo socialdemocratico. In questo caso, tramite una decisione definitiva, il Tribunale di Bucarest ha bocciato la richiesta della Procura Antimafia – DIICOT di riavvio del perseguimento penale e il fascicolo è stato chiuso. Perciò i capi della Gendarmeria dell’epoca non potranno essere messi sotto inchiesta penale per l’intervento contro i protestatari, considerato da alcuni sproporzionato. Poco dopo la decisione del Tribunale, la chiusura del caso “10 agosto” si è trasformata in oggetto di disputa tra magistrati e alcuni politici scontenti della decisione. Anche il presidente del Paese, Klaus Iohannis, ha chiesto al ministro della Giustizia, Stelian Ion, di spiegare pubblicamente, quanto prima, come si è arrivati alla chiusura del caso. “Le cose non possono finire qui” — ha detto il capo dello stato. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha respinto la sollecitazione del ministro Stelian Ion di prendere una posizione di fronte ai sospetti apparsi nella percezione pubblica in merito alla chiusura del caso, però ha chiesto invece all’Ispezione Giudiziaria di controllare le dichiarazioni pubbliche sull’istruzione del fascicolo, in vista della difesa dell’indipendenza, dell’imparzialità e della reputazione professionale dei giudici e dei procuratori. Inizialmente, lo scorso giugno, la DIICOT aveva chiuso il fascicolo relativo alle proteste del 10 agosto — sia la parte in cui erano indagati i capi della Gendarmeria, che la segnalazione in merito a un tentativo di colpo di stato. Successivamente, l’ex procuratore-capo della DIICOT ha disposto il riavvio del perseguimento penale solo nel caso dei capi dei gendarmi.
La polizia romena in azione
Negli ultimi giorni, alcune azioni dei poliziotti romeni rovinano l’immagine di quest’istituzione, che si è fatta notare anche in passato per interventi inefficaci e comportamenti ignobili. Due lavoratori che ristrutturavano un appartamento nella città di Onești, in provincia di Bacău (est), sono stati uccisi, lunedì, dall’ex proprietario, un 68enne arrabbiato perché era stato sfrattato dall’abitazione qualche anno fa. La polizia ha aperto il fuoco per entrare nell’appartamento in cui l’uomo teneva in ostaggio i due lavoratori, dopo che i negoziati tra l’aggressore e le forze dell’ordine sono falliti. Il Ministero dell’Interno ha promesso che elaborerà un resoconto completo in questo caso, in cui ci sono sospetti legati alla correttezza dell’intervento delle forze dell’ordine. I capi dell’Ispettorato Provinciale di Polizia Bacău e della Polizia di Onești sono stati rimossi dalle cariche e il caso è stato segnalato alla Procura per negligenza nel lavoro. Sempre questa settimana, alcuni agenti di polizia di Bucarest sono stati fermati con l’accusa di aver torturato l’anno scorso due giovani che avevano attirato loro l’attenzione che non indossavano la mascherina e impartivano multe infondate. Non in ultimo, sono in corso verifiche in merito a una perquisizione effettuata da poliziotti della Polizia Trasporti, mercoledì, nei pressi di Bucarest, a un indirizzo diverso da quello menzionato nel mandato. I poliziotti arrivati all’indirizzo sbagliato hanno minacciato con la morte la proprietaria a sua figlia, che erano innocenti.
Covid-19
La terza ondata di Covid-19 si diffonde anche in Romania, dove il numero quotidiano dei nuovi contagi è in aumento. E’ però in crescita anche il ritmo di vaccinazione della popolazione. Il numero delle persone inoculate almeno con una dose ha superato un milione questa settimana.
Festival Internazionale del Cinema di Berlino
Il lungometraggio “Bad Luck Banging or Loony Porn”, del regista romeno Radu Jude, una co-produzione Romania — Lussemburgo — Croazia — Rep. Ceca, ha vinto venerdì l’Orso d’Oro alla 71ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino che si è svolta nel periodo 1-5 marzo. La pellicola è stata proiettata in prima mondiale alla Berlinale. Il film analizza i rapporti tra individuo e società, avendo come punto di partenza le conseguenze di un video pornografico amatoriale caricato su un sito specializzato da un’insegnante. Il regista romeno Radu Jude è stato insignito nel 2015 dell’Orso d’Argento per la pellicola “Aferim!”.