La settimana 01 – 06/02/2021
Continua la campagna di vaccinazione anti-COVID-19/ Preparativi per la riapertura delle scuole/ Procuratori romeni per la Procura Europea/ Una prima nella giustizia romena/ Epilogo a Cancun/ Maia Sandu al Palazzo dellEliseo
Bogdan Matei, 06.02.2021, 07:00
Continua la campagna di vaccinazione anti-COVID 19
La Romania si piazza al quarto posto nell’UE dal punto di vista della copertura vaccinale anti-COVID-19, con un tasso del 3,75% – affermava, martedì, il presidente del Comitato nazionale di coordinamento delle attività per la vaccinazione (CNCAV) contro il SARS-CoV-2, il medico militare Valeriu Gheorghiţă, aggiungendo che la media nell’UE è del 2,95%. Circa 650 mila romeni sono stati vaccinati finora. Fino al 14 aprile, sono programmate per l’immunizzazione più di mezzo milione di persone per la prima dose e quasi un milione per la seconda. Il calendario delle consegne di vaccini è molto ritardato, come d’altronde in tutti gli stati europei, però le compagnie produttrici hanno dato assicurazioni che, dalla metà di questo mese il numero delle dosi fornite aumenterà. Stando al segretario di stato nel Ministero della Salute, Andrei Baciu, nei mesi di febbraio e marzo, alla Romania spetteranno 1,3 milioni di dosi di vaccino anti-COVID prodotto da AstraZeneca.
Preparativi per la riapertura delle scuole
Dall’8 febbraio, le scuole saranno riaperte in Romania e gli alunni potranno partecipare di nuovo fisicamente alle lezioni nel secondo semestre dell’anno scolastico. Le autorità hanno deciso che il ritorno nelle aule si farà secondo tre scenari, a seconda dell’incidenza cumulata negli ultimi 14 giorni dei casi di COVID accertati in ciascuna località. Nel primo scenario, se l’incidenza è inferiore o pari a 1 su mille abitanti, tutti gli alunni e i prescolari partecipano effettivamente ai corsi. Nel secondo scenario, quando l’incidenza è superiore a 1, però inferiore o pari a 3, vanno a scuola solo i prescolari e gli alunni delle elementari e delle classi terminali, mentre gli altri fanno lezioni online. Nel terzo scenario, laddove l’incidenza supera 3 su mille, si terranno lezioni in presenza solo negli asili e alle elementari. Gli alunni, i professori e tutto il personale delle scuole sono tenuti a indossare la mascherina di protezione tutto il tempo, all’interno e all’esterno della scuola.
Procuratori romeni per la Procura Europea
Il Ministero della Giustizia di Bucarest ha annunciato di aver selezionato sei candidati per la carica di procuratore europeo delegato in Romania. Questi svolgeranno, nei propri stati, attività a nome della neo-creata Procura Europea (EPPO) e avranno le stesse competenze dei procuratori nazionali per quanto riguarda le indagini, i perseguimenti penali e il rinvio a giudizio. Fondata su iniziativa dell’ex eurodeputata romena Monica Macovei, già ministra della Giustizia a Bucarest, e presieduta dall’ex procuratore-capo della DNA di Romania, Laura Codruţa Kovesi, la Procura Europea è una struttura dell’UE creata nell’aprile del 2017, in base alla procedura di cooperazione rafforzata, cui partecipano solo gli stati membri che lo desiderano. Al momento, ci sono 22 stati membri partecipanti, tra cui anche la Romania. Il ruolo di questa struttura, con sede a Lussemburgo e che diventerà operativa il mese prossimo, è di collaborare meglio alle indagini e al perseguimento penale nel caso di reati che intaccano il budget dell’Unione, come la frode, la corruzione o il riciclaggio di denaro.
Una prima nella giustizia romena
Un tribunale di Bucarest ha pronunciato, giovedì, la prima sentenza tramite cui viene inflitta una condanna penale a una persona in Romania per aver negato l’esistenza dell’Olocausto. L’ex tenente-colonnello del Servizio Romeno di Informazioni Vasile Zărnescu è stato condannato a un anno e un mese di carcere con sospensione, per aver pubblicato più testi che negano l’esistenza dell’Olocausto — lo sterminio di sei milioni di ebrei da parte della Germania nazista e dei suoi stati-satelliti. Un’ordinanza d’urgenza adottata già dal 2002 prevede una pena carceraria compresa fra sei mesi e tre anni oppure una multa per il reato di negare, contestare, approvare, giustificare o minimizzare in modo evidente, con qualsiasi mezzo, pubblicamente l’Olocausto o i suoi effetti. In precedenza, nessun’altra corte aveva pronunciato una sentenza definitiva di condanna in un caso simile. Il deputato liberale Alexandru Moraru, rappresentante speciale del governo per la promozione delle politiche della memoria, il contrasto dell’antisemitismo e della xenofobia, è del parere che la prima condanna in Romania per la negazione dell’Olocausto sia un forte messaggio della Giustizia per l’osservanza delle legge e un segnale d’allarme che il fenomeno dell’antisemitismo è presente e che va contrastato fermamente.
Epilogo a Cancun
Le autorità messicane hanno risolto d’urgenza la situazione dei cittadini romeni bloccati sull’aeroporto internazionale di Cancun, in seguito al colloquio telefonico di mercoledì sera del ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, con il collega messicano, Marcelo Ebrard Casaubó. E’ stato permesso l’accesso sul territorio messicano a tutti i cittadini romeni bloccati nell’aeroporto, eccezion fatta per cinque persone, rimpatriate a causa di un’allerta di sicurezza. Secondo le informazioni apparse sulla stampa, le autorità messicane avevano trattenuto per alcuni giorni 114 turisti romeni, senza spiegazioni, in condizioni umilianti.
Maia Sandu al Palazzo dell’Eliseo
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha espresso il suo sostegno categorico alla sovranità e all’integrità della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) con i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, come pure alla soluzione del conflitto nella regione separatista pro-russa Transnistria (est). All’incontro di giovedì all’Eliseo con la nuova omologa, la pro-occidentale Maia Sandu, Macron ha affermato che la Francia si impegna a sostenere la Moldova tramite progetti di investimenti, l’appoggio alla riforma del governo e della giustizia, il rinnovo dell’infrastruttura e lo sviluppo durevole. Dal canto suo, Maia Sandu, citata dalla corrispondente di Radio Romania a Parigi, ha affermato che l’impegno europeo assunto da Chişinău nel 2014, con la firma dell’accordo di associazione all’UE, è la via più breve verso la democrazia e la prosperità. La Moldova è uno stato europeo non solo geograficamente; siamo europei tramite la nostra cultura, storia, lingua, ma anche tramite le aspirazioni alla democrazia, all’equità e allo stato di diritto. Due terzi del nostro commercio estero sono con i Paesi dell’Unione Europea” — ha precisato la presidente della Moldova, che ha pure la cittadinanza romena.