La settimana 20 – 25/01/2020
Il presidente romeno in Israele/ Nuovi leader alle Procure/ Disputa sulle pensioni speciali/ Militari romeni nei teatri operativi/ Scossa al Senato/ Anniversario dellUnificazione dei Principati
Bogdan Matei, 25.01.2020, 07:00
Il presidente romeno in Israele
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha partecipato in Israele, accanto a quasi 50 capi di stato e di governo, al forum internazionale dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto, organizzato a 75 anni dalla liberazione dal lager nazista di Auschwitz. Il presidente Iohannis ha avuto anche colloqui bilaterali con il suo omologo israeliano, Reuven Rivlin, e lo ha assicurato che la Romania continuerà a sostenere la conservazione della memoria dell’Olocausto, il contrasto dell’antisemitismo, la prevenzione della discriminazione e di qualsiasi forma di violenza. La partecipazione del presidente all’evento fa parte delle iniziative dello stato romeno volte a promuovere i valori europei, la tolleranza e il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali — ha precisato l’Amministrazione Presidenziale di Bucarest.
Nuovi leader alle Procure
Il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, ha annunciato i nominativi dei nuovi capi delle più importanti Procure del Paese. Si tratta di Gabriela Scutea alla Procura presso l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia (Procura Generale), Giorgiana Hosu alla Direzione di Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT, la Procura Antimafia) e Crin Bologa, alla Direzione Nazionale Anticorruzione, al posto della famosa Laura Codruţa Koveşi, attualmente capo della Procura Europea. Dopo il voto consultivo del Consiglio Superiore della Magistratura, la decisione finale spetterà al presidente Iohannis, il quale può rifiutare le proposte, motivatamente, una sola volta.
Disputa sulle pensioni speciali
Sono aumentate le proteste nella magistratura a causa della possibile abrogazione delle pensioni speciali. Numerosi tribunali del Paese, tra cui il Tribunale e la Corte d’Appello di Bucarest, hanno annunciato di sospendere l’attività a tempo indeterminato. Saranno portate avanti solo le cause penali con misure preventive, e tra quelle civili solo le emergenze sui minorenni e la sospensione provvisoria dell’esecuzione forzata. Su iniziativa del PSD, la Camera dei Deputati si riunirà in sessione straordinaria per esaminare un ddl sull’abrogazione delle pensioni speciali i cui beneficiari sono anche i magistrati e che non sono calcolate in base ai contributi pagati durante l’attività lavorativa. Dal canto suo, il premier liberale Ludovic Orban ha annunciato che il PNL ha già preso la decisione politica secondo cui le pensioni saranno calcolate in base al principio dei contributi, eccezion fatta per le pensioni di servizio dei quadri militari. L’Ispezione Giudiziaria e varie associazioni professionali del settore sostengono che il ddl sull’eliminazione delle pensioni di servizio trasgredisca gravemente i principi dell’indipendenza e dell’inamovibilità dei giudici, alcuni articoli della Costituzione e sentenze della CEDU.
Militari romeni nei teatri operativi
Le diarie concesse ai militari, ai gendarmi e ai poliziotti romeni che svolgono missioni internazionali in teatri operativi oppure partecipano a missioni di pace saranno aggiornate per arrivare al livello delle somme ricevute dal personale degli stati alleati. In questo modo, gli ufficiali potrebbero ricevere al massimo 140 euro al giorno, i capisquadra 130 e i soldati 120 euro. Nelle situazioni in cui i partner esterni o le strutture alleate che coordinano le missioni non garantiscono i diritti dei poliziotti, dei gendarmi o dei militari romeni, questi ultimi beneficeranno di rimborsi da parte dello stato romeno. Il decreto-legge è stato proposto dai ministri dell’Interno, Marcel Vela, e della Difesa, Nicolae Ciucă. I ministri hanno sottolineato che, ultimamente, il contesto di sicurezza nei teatri operativi in cui il personale romeno svolge missioni è cambiato parecchio e sono aumentati i rischi cui sono sottoposti i militari.
Scossa al Senato
La Corte Costituzionale della Romania ha stabilito, mercoledì, che la nomina di Teodor Meleşcanu nella carica di presidente del Senato è contraria alla Costituzione. Dopo numerosi rinvii, i giudici costituzionali hanno finalmente accettato la segnalazione fatta in tal senso da parlamentari dell’ALDE, PNL, PMP e UDMR. Un controverso veterano della politica romena prima e dopo la rivoluzione, Meleşcanu, che compie a marzo 79 anni, è diventato il numero due nello stato romeno a settembre dell’anno scorso, su proposta del PSD, allora al governo, anche se i rappresentanti dell’ALDE, partito di cui era membro, si sono opposti alla sua nomina.
Anniversario dell’Unificazione dei Principati
Venerdì — la prima festa nazionale, in ricorrenza del 161/mo anniversario dell’Unificazione dei Principati Romeni. Il 24 gennaio 1859, Alexandru Ioan Cuza – eletto, una settimana prima, principe della Moldavia — è stato votato anche a Bucarest principe della Valacchia e proclamato leader dei Principali Uniti. Durante il regno di Cuza (1859-1866) sono state gettate, tramite riforme radicali, le basi istituzionali della Romania moderna, consolidate, ulteriormente dai re Carlo I e Ferdinando, nonché della Grande Unità del 1918, quando, alla fine della Prima Guerra Mondiale, sono entrate sotto l’autorità di Bucarest tutte le province con popolazione a maggioranza romena che fino allora si erano trovate sotto l’occupazione degli imperi multinazionali confinanti.