La settimana 09 – 14/12/2019
Fiducia del Governo liberale su ddl/ Mozione semplice contro il ministro liberale delle Finanze/ Il presidente romeno al Consiglio Europeo
Roxana Vasile, 14.12.2019, 07:00
Fiducia del Governo liberale su ddl
Il governo liberale di Bucarest, minoritario, ha deciso di prendere una serie di misure tramite fiducia, determinando i classici e normali dibattiti nel Parlamento. Questa settimana, l’Esecutivo, arrivato al potere a ottobre tramite una mozione di sfiducia contro i socialdemocratici, ha inoltrato al Parlamento, ponendone la fiducia, tre ddl che riguardano la modifica delle leggi sulla Giustizia, il trasporto stradale intra-provinciale gratuito per gli alunni, i pensionati e i disabili, e i massimali di bilancio per l’anno prossimo. Siccome il Senato, camera con potere decisionale, ha adottato quasi contemporaneamente all’iniziativa del Governo una parte delle misure nel campo della Giustizia — cioè il rinvio di due anni del pensionamento anticipato dei magistrati e di un anno il passaggio ai complessi giudicanti di 3 giudici — l’Esecutivo ha deciso di porre la fiducia solo sul rinvio dell’aumento dell’anzianità necessaria per accedere alla magistratura. Secondo la legge, se entro tre giorni dalla fiducia non viene inoltrata una mozione di sfiducia, i ddl che l’Esecutivo promuove diventano leggi dopo essere stati promulgati dal capo dello stato. Invocando una decisione della Corte Costituzionale del 2009 secondo cui il Governo può porre la fiducia solo se la procedura parlamentare è bloccata e se certe misure sono necessarie per forza, il PSD, attualmente all’opposizione, ha annunciato che si rivolgerà alla Corte Costituzionale in merito a due ddl su cui il Governo ha posto la fiducia, ma che non ha in piano una mozione di sfiducia. I socialdemocratici hanno spiegato che sia il rinvio della scadenza per l’aumento dell’anzianità necessaria per accedere alla magistratura, che la regolamentazione di certe misure nel campo del trasporto di persone sono già in una fase molto avanzata di dibattito nel Parlamento. D’altra parte, sempre tramite fiducia, il Governo intende abrogare una serie di provvedimenti dell’Ordinanza d’urgenza 114, detta anche l’“Ordinanza della cupidigia”, tramite cui, un anno fa, l’Esecutivo socialdemocratico aveva imposto tasse fiscali alle banche e aveva congelato i prezzi del gas e dell’energia elettrica per i consumatori domestici. Scontenti degli effetti dell’Ordinanza, adesso i liberali desiderano modificarla.
Mozione semplice contro il ministro liberale delle Finanze
Il Senato di Bucarest ha adottato, questa settimana, la mozione semplice inoltrata dal PSD contro il ministro delle Finanze del Governo liberale, Florin Cîţu. 59 senatori hanno votato a favore, 56 contro e 2 si sono astenuti. Secondo la Costituzione, l’adozione di una mozione semplice non determina automaticamente la rimozione del ministro in causa, però molti l’hanno chiesta, ricordando, nel contesto, che Florin Cîţu non ha ottenuto nemmeno alle audizioni nel Parlamento, prima della sua nomina in questa carica, il via libera da parte della Commissione specializzata. Ai dibattiti sulla mozione semplice, il PSD ha sostenuto che l’attuale ministro delle Finanze ha fatto dichiarazioni azzardate e irresponsabili che hanno determinato un deprezzamento della moneta nazionale in rapporto all’euro e al dollaro americano, che avrà molteplici effetti nell’economia. I socialdemocratici hanno parlato anche della confusione del Governo e del ministro delle Finanze sul tema dello stipendio minimo o del deficit di bilancio. Il gesto del PSD è politico — ha risposto Florin Cîţu, aggiungendo che tramite questa pratica i socialdemocratici cercano di nascondere la situazione economica della Romania dopo tre anni di governo, dimostrata anche dal “disastro” da lui trovato al Ministero delle Finanze. I liberali hanno dato la colpa sempre al PSD per la recente revisione al ribasso delle previsioni sul rating della Romania da stabile a negativo da parte dell’agenzia di valutazione Standard&Poor’s. Secondo il PNL, questa situazione si è verificata a causa della deviazione nel bilancio apparsa in seguito alle spese eccessive del precedente governo. “Come poteva la Standard&Poor’s non diminuire la prospettiva del rating, se al mattino il deficit è del 3,7% del PIL, a pranzo è del 4,1%, la sera è del 4,3%, mentre nei documenti ufficiali è menzionato il 4,4% del PIL? — ha commentato, su Facebook, l’ex stratega economico del PSD, il professore Cristian Socol, accennando alle cifre menzionate dai liberali in vista della manovra finanziaria di quest’anno. “Come potrebbe la Standard&Poor’s non diminuire le prospettive del rating, se ieri sera il debito pubblico per il 2020 era del 45% del PIL, mentre stamatina è arrivato al 40%?” — ha sottolineato ancora Socol. Per il 2020, l’attuale Governo auspica un deficit di bilancio del 3,6%, spese di personale inferiori al 9,7% e il mantenimento della crescita economica al 4%.
Il presidente romeno al Consiglio Europeo
Presente alla fine di questa settimana a Bruxelles, al Consiglio Europeo, il presidente romeno Klaus Iohannis ha annunciato che i leader europei hanno deciso di far passare la preparazione del budget pluriennale dell’UE dalla responsabilità della presidenza finlandese del Consiglio UE a quella della Presidenza del Consiglio Europeo. Quanto all’ottenimento della neutralità climatica entro il 2050 proposto dalla nuova Commissione Europea, Klaus Iohannis ha affermato che, almeno in vista del 2030, la Romania si piazza bene dal punto di vista del raggiungimento dei target previsti. Infine, alla luce delle elezioni politiche in Gran Bretagna, il presidente romeno si è detto contento del risultato dello scrutinio, sperando che la maggioranza risultata porti a compimento la Brexit con accordo.