La settimana 01 – 07/12/2019
NATO: la Romania al vertice di Londra/ UE: incontro del presidente Klaus Iohannis con gli ambasciatori degli stati membri accreditati a Bucarest/ Giustizia: abrogato il ricorso compensativo/ OSCE: il ministro degli Esteri alla riunione di Bratislava
România Internațional, 07.12.2019, 08:00
La NATO ha concluso il vertice di Londra dedicato al suo 70/o anniversario, con un messaggio di unità, solidarietà e coesione, nonostante i dissensi tra alcuni membri. Nella dichiarazione finale, la NATO ribadisce il carattere difensivo e il desiderio di disarmo, ma sottolinea che resta un’alleanza nucleare, finché esisteranno ancora armi del genere. Perciò, l’Alleanza sottolinea che rafforzerà continuamente la sua capacità di deterrenza e difesa con un insieme adeguato di sistemi nucleari, convenzionali e anti-missile, adattati in permanenza. Presente a Londra, il presidente Klaus Iohannis ha definito il vertice come un successo sia per l’Alleanza che per la Romania. Il capo dello stato ha sottolineato che la NATO è la più forte alleanza di tutti i tempi, resistita ottimamente per 70 anni, e il suo futuro è molto importante. Tutti abbiamo accettato che la NATO richiede un processo di riflessione per individuare un’ottima strategia per il suo futuro. Dobbiamo rispondere a domande tipo chi è il nostro nemico, dove stanno le minacce alla NATO, come si deve relazionare la NATO con le nuove potenze mondiali, ad esempio con la Cina? Dobbiamo o no cambiare l’approccio nei confronti della Russia? Queste domande sono state poste e porteranno, senza dubbio, all’elaborazione di una strategia migliorata, ha detto Klaus Iohannis. Il capo dello stato ha ricordato che al vertice sono stati discusse anche questioni riguardanti la regione del Mar Nero, nonchè i piani di intervento per il fianco orientale. Inoltre, il capo dello stato ha precisato che anche lo spazio cosmico rientrerà negli interessamenti della NATO per la sicurezza degli alleati.
Incontrando giovedì gli ambasciatori degli stati UE accreditati a Bucarest, il presidente Klaus Iohannis ha discusso i temi inclusi nell’agenda del Consiglio Europeo in programma dal 12 al 13 dicembre, argomenti internazionali, ma anche di politica interna, come precisa la Presidenza in un comunicato. Il capo dello stato auspica di contribuire all’individuazione di soluzione in grado di rispondere alle grandi sfide affrontate dall’Unione: il contrasto ai mutamenti climatici, la migrazione, il multilateralismo o la sicurezza dei cittadini. Iohannis auspica inoltre istituzioni europee solide ed efficaci, capaci di generare risultati nel beneficio di tutti i cittadini comunitari. Il presidente romeno ha inoltre ricordato che la nuova Commissione dovrà gestire attentamente le atese dei cittadini e degli stati membri, elaborando un programma di lavoro finalizzato all’applicazione delle priorità comuni stabilite dall’Agenda Strategica 2019-2024, nonchè a garantire l’equilibrio, l’unità e l’uguaglianza tra gli stati membri. In riferimento al futuro bilancio dell’UE, Iohannis ha sottolineato che serve un accordo equilibrato, in grado di rispondere sia alle nuove priorità dell’Unione, che alla necessità di finanziamento adeguato delle politiche tradizionali, rispettivamente la coesione e la Politica Agricola Comune.
La Camera dei deputati, con ruolo decisionale, ha adottato mercoledì il ddl sull’abrogazione del ricorso compensativo. La normativa era stata adottata nel 2017 dal governo dominato dai socialdemocratici, anche se era stata ideata inizialmente dal ministro della Giustizia del gabinetto tecnico in carica per circa un anno. Il motivo invocato era quello di evitare sanzioni pesanti da parte della CEDU a causa delle pessime condizioni nelle carceri. Stando all’Amministrazione Nazionale dei Penitenziari, in base al ricorso compensativo, quasi 23.000 persone sono state liberate, di cui quasi 19.000 con la condizionale. Circa 2.300 sono state di nuovo incarcerate, alcune per aver commesso reati dopo la liberazione, altre perché c’erano altre cause in corso in cui erano incolpate, in diversi stadi di istruzione, al momento della liberazione. Di recente, il ministro della Giustizia, Catalin Predoiu, spiegava che la redazione difettosa della legge ha messo in pericolo i cittadini della Romania. Il Guardasigilli ha precisato che il suo dicastero ha elaborato un testo di norma transitoria che prevede le misure che verranno applicate nel futuro nelle carceri, la cui precarietà ha generato delle querele sporte presso la CEDU. Le autorità si prefiggono, principalmente, di migliorare la qualità delle condizioni carcerarie.
Presente giovedì alla 26/a riunione del Consiglio Ministeriale dell’OSCE svoltasi a Bratislava, il capo della diplomazia, Bogdan Aurescu, ha ribadito gli obiettivi-chiave della Romania in materia di sicurezza e cooperazione. Incontrando a margine della riunione il ministro degli Esteri e dell’Integrazione europea della confinante Moldova, Aureliu Ciocoi, Bogdan Aurescu ha precisato che il sostegno della Romania, compreso quello finanziario, non potrà andare avanti entro i parametri preconizzati. Il sostegno sarà riorientato, a seconda delle azioni concrete del nuovo Governo, in base al Partenariato strategico bilaterale per l’integrazione europea della Moldova, nonchè strettamente condizionato dalla continuazione delle riforme essenziali per lo sviluppo democratico e i progressi nel percorso europeo. A questo punto, il sostegno della Romania punterà con priorità sugli interessi dei cittadini della Moldova, prevalentemente a livello locale, nonchè sulla continuazione dei progetti bilaterali strategici di interconnessione.