La settimana 06 – 12/10/2019
Il gabinetto Dancila, sfiduciato dal Parlamento/ Colloqui sulla formazione del nuovo governo/ La situazione politica di Romania nei media internazionali
Roxana Vasile, 12.10.2019, 07:00
Il gabinetto Dancila, sfiduciato dal Parlamento
La settimana che si conclude è stata segnata dalla rimozione del governo socialdemocratico presieduto da Viorica Dancila, rimasto da agosto in minoranza, in seguito alla decisione dell’ex partner ALDE di passare all’opposizione. Giovedì, il Parlamento di Bucarest ha adottato la mozione di sfiducia intitolata “Dimettere urgentemente il governo Dancila per ricostruire la Romania”, inoltrata dall’opposizione liberale e appoggiata da ampi schieramenti, indipendenti e persino da alcuni parlamentari socialdemocratici. Adottata con 238 voti favorevoli, la mozione richiedeva 233 voti per passare. “Tutti contro uno”: così potrebbe essere riassunto l’iter dei parlamentari che volevano assolutamente rimuovere il gabinetto Dancila, almeno dopo le elezioni europee del 26 maggio, ma anche in vista delle presidenziali che si terranno fra un mese. I firmatari della sfiducia hanno definito la squadra esecutiva come la più nociva degli ultimi 30 anni, sostenendo che, dopo la revoca, adotteranno un programma governativo responsabile, orientato verso lo sviluppo e la modernizzazione del Paese e verso la prosperità reale di ogni singolo cittadino. A leggere il testo della mozione, il deputato USR, Cristian Seidler: “Questa mozione di sfiducia parte da una realtà incontestabile: l’esecutivo non ha più la maggioranza parlamentare e neanche la legittimità politica di governare il Paese. In qualsiasi democrazia funzionale, quando il governo perde l’appoggio del Parlamento, il primo ministro si dimette, senza aspettare la sfiducia. La cosa più normale sarebbe stata la partenza del governo Dancila subito dopo il voto del 26 maggio, quando i romeni hanno impartito la più grave lezione a questo governo che ha agito contro gli interessi generali del Paese, contro i romeni”. In replica, difendendo il programma governativo, la premier Dancila ha accusato l’opposizione di non avere delle soluzioni alternative. “Voi non combattete per un progetto, per una visione o per il benessere. Voi non combattete per fare del bene alla gente e portare alcuna forma di progresso nella vita quotidiana di ognuno. Voi combattete contro il Partito socialdemocratico, lottate gli uni con gli altri, lottate con l’interesse del Paese e dei romeni. Vi siete alleati con gente senza esperienza politica e senza performance governativa, incapace di gestire neanche il proprio partito, e gente con esperienza, i disertori dal governo e coloro che hanno spinto i romeni verso la povertà, nel periodo 2010-2012. Questa è un’alleanza congiunturale, un ammassamento di interessi e dilettantismo. Come fate proprio voi ad assumervi la ricostruzione della Romania, quando non sapete cosa offrire ai romeni domani o fra una settimana? Che piano avete? Come farete?” Viorica Dancila ha rivolto al presidente Klaus Iohannis, che ritiene l’autore dell’attuale caos politico, di nominare quanto prima un governo capace “se ha da dove scegliere”.
Colloqui sulla formazione del nuovo governo
Subito dopo la rimozione del governo socialdemocratico, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha invitato, venerdì, i partiti parlamentari a consultazioni, perché — ha affermato il presidente — la Romania ha urgente bisogno di un governo. Il presidente, che ha definito il governo socialdemocratico fallimentare e confuso, considera le elezioni anticipate la migliore soluzione per risolvere la situazione politica attuale. Klaus Iohannis: Ascolterò le opzioni dei partiti e proporrò un Esecutivo con un mandato ben preciso, in grado di garantire una governance responsabile ed efficace fino alle prossime elezioni politiche, a prescindere da quando si terranno. La migliore soluzione per ridare la legittimità al Parlamento è, ovviamente, il rapido ritorno al voto dei cittadini, il che significa elezioni anticipate. Ciò è fattibile, però, solamente con il consenso dei partiti parlamentari attuali.” Solo che i partiti politici che hanno contribuito al crollo del governo Dăncilă hanno avuto opinioni diverse. Il PNL, ProRomania e l’USR desiderano elezioni anticipate. Tuttavia, se non fossero possibili, i liberali si sono detti pronti ad assumersi la responsabilità del governo e il presidente del PNL, Ludovic Orban, si è auto-proposto premier. La prima opzione dell’UDMR è stato un governo attorno ad un premier dell’Unione, mentre la seconda — la designazione di un indipendente. Il PMP si è detto poco convinto dell’organizzazione di elezioni anticipate ed ha proposto a Klaus Iohannis di prendere in considerazione la designazione di un primo ministro tra i suoi membri. Non in ultimo, l’ALDE ha precisato che non intende far parte di alcuna coalizione governativa futura, ma che appoggerà un nuovo Esecutivo controllato dal PNL, partito che dovrebbe dare anche il premier. Di conseguenza, sintetizzando le opinioni, il presidente ha annunciato che c’è urgente bisogno di un nuovo governo politico di transizione, costruito dal PNL o intorno al PNL. Le consultazioni continueranno all’inizio della prossima settimana, quando verrà designato un premier.
La situazione politica di Romania nei media internazionali
I media internazionali hanno dedicato spazio alla situazione politica di Bucarest. L’opposizione ha accusato il governo Dancila di cattiva gestione dell’economia, del deterioramento della pubblica sicurezza e del tentativo di portare il sistema giudiziario sotto il controllo governativo, scrive The New York Times. Le Figaro valuta che la rimozione del governo apre la strada a negoziati per la formazione di una nuova maggioranza, un mese prima delle elezioni presidenziali. Il presidente Klaus Iohannis nominerà un altro premier, che dovrà ottenere l’appoggio del Parlamento, nota, a sua volta, l’agenzia stampa spagnola EFE. L’opzione delle anticipate, con cui la Romania non si è mai confrontata, è vista come improbabile da Bloomberg, date le presidenziali del mese prossimo. La stessa Bloomberg ritiene altrettanto improbabile una rapida scomparsa degli sconvolgimenti che hanno segnato ultimamente il paesaggio politico in Romania. Per molti romeni, questo scontro tra le forze politiche del Paese indica una volta in più che i politici non sono in contatto con la società, spiega, a sua volta, Euronews.