La settimana 16 – 22/12/2018
29/o anniversario della Rivoluzione anticomunista in Romania/ Bocciata sfiducia al governo PSD-ALDE/ Via libera dalla Camera alla legge pensioni/ Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, in visita a Bucarest
Leyla Cheamil, 21.12.2018, 16:01
Sono passati 29 anni dal crollo della dittatura comunista in Romania, dopo un incubo durato decine di anni. Il 17 dicembre, a Timisoara, veniva aperto il fuoco contro coloro che ebbero il coraggio di protestare contro il ditattore Nicolae Ceausescu. 58 persone hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite. Lunedì, a Timisoara è stata indetta giornata di lutto, con bandiere a mezz’asta e messe commemorative alla Cattedrale Metropolitana. Sentiamo la dichiarazione di un partecipante alle cerimonie: Track E’ un dovere di tutti i cittadini di Timisoara ricordare le anime dei giovani martiri, desiderosi di libertà, dopo una notte agitata, con oltre 600 arresti. Gli abitanti della città sono poi usciti in piazza. Purtroppo, l’esercito non ha capito il messaggio e ha aperto il fuoco a Piazza della Libertà. Giovedì, Timisoara ha ricordato con suono delle sirene la Giornata della Vittoria – il 20 dicembre 1989 – quando veniva proclamata la prima città libera dal comunismo in Romania. All’epoca, gli operai sono scesi in sciopero, decine di migliaia di abitanti sono usciti in strada e l’esercito si ritirava nelle caserme. La rivolta si è estesa, dal 21 dicembre, a Bucarest e nelle altre città del Paese. Più di 1000 persone sono rimaste uccise e oltre 3.000 ferite negli scontri avvenuti in quei giorni in Romania, l’unico Paese dell’est europeo in cui il cambiamento del regime è stato segnato dalla violenza.
Giovedì, il Parlamento romeno ha bocciato la seconda mozione di sfiducia contro il governo PSD-ALDE, presieduto da Viorica Dancila. Intitolata Basta! Il Governo Drangea-Dancila, la vergona della Romania! la mozione è stata inoltrata dalle opposizioni PNL, USR e PMP. L’azione dell’opposizione non ha raccolto i 233 voti necessari per rimuovere il governo. Hanno votato a favore 161 senatori e deputati. L’opposizione ha sostenuto che mantenere in carica l’attuale gabinetto equivale a un pericolo per gli interessi nazionali e per la stabilità economica e politica della Romania. I firmatari della mozione hanno criticato le leggi sulla giustizia, rimproverando alla premier di non aver rispettato il programma di governo assunto all’inizio del mandato. La premier ha negato le accuse, ritenendole infondate e definendo il testo della mozione come poco serio. Track Continuate a dimostrare che non siete in grado di rispettare nessuno e che i vostri interventi e azioni sono guidati solamente dall’odio. Sono abbastanza forte da poter andare avanti, ha detto la premier. Dall’opposizione, la capogruppo liberale alla Camera, Raluca Turcan, ha dichiarato: Track Al posto di un primo ministro incompetente e obbediente, potremmo avere un premier responsabile e dedito, capace di trasmettere soprattutto alle giovani generazioni il messaggio che vale la pena studiare in questo Paese se vogliono accedere all’élite della società.
Via libera dalla Camera dei Deputati di Bucarest alla riforma delle pensioni, in seguito all’ok su un emendamento inoltrato dall’UDMR, bocciato in prima fase dalla Commissione Lavoro. L’emendamento prevede la possibilità delle persone gravemente disabili di andare in pensione dopo aver raggiunto un terzo del periodo contributivo. La legge prevede il diritto alla pensione e previdenza solo dopo un periodo contributivo minimo di 15 anni. Eliminare le inequità, concedere al coniuge superstite il diritto più vantaggioso e alle madri di tre figli la possibilità di andare in pensione con sei anni di anticipo sono alcune delle novità previste dalla legge, ha sottolineato la deputata socialdemocratica Lia Olguţa Vasilescu. Iniziatrice del ddl mentre ricopriva la carica di ministro del Lavoro, la Vasilescu ha precisato che il punto pensionistico salirà gradualmente, per raggiungere 1.775 lei (cca. 400 euro) nel 2020.
Venerdì, il presidente Klaus Iohannis ha ricevuto a Bucarest il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il cui Paese ricopre attualmente la Presidenza di turno del Consiglio UE. Una visita dedicata ad un passaggio di consegne simbolico, in vista del semestre romeno che comincia dal 1 gennaio 2019. Affrontati temi prioritari riguardanti il futuro dell’UE, il bilancio post-2020, la Brexit, le elezioni europee. Incontrando mercoledì gli ambasciatori degli stati UE accreditati a Bucarest, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che l’obiettivo della Romania alla presidenza del Consiglio UE è il rapido avvio dei negoziati sui rapporti tra l’Unione e la Gran Bretagna, se l’Accordo di ritiro sarà ratificato dal Parlamento di Londra e approvato dagli eurodeputati. Inoltre, il presidente ha affermato che la Romania sostiene un’Unione più forte, più vicina ai suoi cittadini e capace di fornire sicurezza e prosperità.