La settimana 17 – 23/06/2018
Agitazione sulla scena politica e sociale romena/Preparativi per la presidenza romena dellUE/I rovesci di pioggia e i temporali hanno provocato danni.
Roxana Vasile, 22.06.2018, 17:04
La Camera dei Deputati di Bucarest, come camera decisionale, ha adottato, nel primo giorno di questa settimana, il progetto di modifica del Codice di procedura penale, dopo che, in precedenza, era passato dal Senato. Tra l’altro, la sentenza di assoluzione disposta in primo grado si può modificare solo se vengono fornite nuove prove. La durata del perseguimento penale sarà di un anno e se i procuratori non riescono a rinviare la rispettiva persona a giudizio, il caso sarà archiviato automaticamente. Un’altra modifica stabilisce che le denunce determineranno diminuzioni delle pene solo se fatte al massimo entro un anno dal reato. I rappresentanti della maggioranza PSD-ALDE hanno rilevato che, tramite queste modifiche apportate al Codice di procedura penale, s’intende introdurre nella legislazione le decisioni della Corte Costituzionale della Romania, le direttive europee relative alla presunzione di innocenza e le osservazioni delle associazioni professionali. Il PNL e l’USR, all’opposizione, hanno sostenuto invece che i cambiamenti mettono in pericolo l’atto di giustizia ed hanno deciso di attaccare il disegno di legge alla Corte Costituzionale. Una pratica simile è stata decisa anche dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. Le modifiche al codice di procedura penale non hanno lasciato indifferenti neanche una parte dei romeni! Sono scesi in piazza a migliaia, a Bucarest e nelle grandi città della Romania, per protestare contro la modifica del Codice, ma anche, non molto tempo fa, delle leggi sulla Giustizia. I manifestanti hanno scandito slogan contro il Governo e hanno chiesto le sue dimissioni. Secondo loro, ma anche secondo l’opposizione rappresentata da PNL, USR e PMP, l’attuale Esecutivo presieduto da Viorica Dăncilă sarebbe colpevole della distruzione della giustizia, ma anche del crollo dell’economia. Perciò, i tre partiti di destra hanno inoltrato al Parlamento una mozione di sfiducia. Sarà letta, lunedì, nella plenaria, mentre mercoledì sarà analizzata e votata. In teoria, i partiti al potere hanno il numero necessario di voti affinché la mozione sia bocciata. Solo che, il PSD, il principale partito della coalizione al governo, è scosso seriamente e sta attraversando un momento particolarmente difficile dopo che il suo presidente, Liviu Dragnea, è stato condannato, giovedì, dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia di Bucarest, tramite una sentenza che non è definitiva, a tre anni e sei mesi di carcere con esecuzione. Egli è stato trovato colpevole di istigazione all’abuso d’ufficio mentre era presidente del Consiglio Provinciale Teleorman (sud). Allora ha disposto l’assunzione fittizia di due membri del partito alla Direzione Assistenza Sociale e Tutela dell’Infanzia. Queste persone sono state pagate da fondi pubblici, sebbene avessero lavorato esclusivamente per il PSD. Il leader socialdemocratico ha smentito le accuse.
In tutto questo contesto estremamente agitato, la Romania si prepara per assumersi, dal 1 gennaio prossimo, la presidenza semestrale di turno del Consiglio UE. Tramite l’attività che svolgerà per sei mesi, Bucarest mirerà a garantire uno sviluppo durevole ed equo a tutti gli stati membri e ad ottenere risultati concreti per i cittadini europei — ha affermato la premier Viorica Dăncilă, mercoledì, in un discorso nella plenaria del Parlamento. Dal canto suo, a Bruxelles, il ministro con delega agli affari europei, Victor Negrescu, ha dato assicurazioni che la Romania è pronta ad assumersi dal 1 gennaio la presidenza del Consiglio dell’Unione. Nei colloqui con più commissari europei, il ministro ha parlato delle priorità della Romania per l’anno prossimo in settori come il budget e le risorse umane, la ricerca, l’energia e la concorrenza. Victor Negrescu afferma che la Romania auspica che la politica di coesione, che riguarda la convergenza economica, sociale e territoriale, sia un elemento centrale nel budget europeo. Quanto alla politica agricola, Bucarest desidera misure per la diminuzione dei divari per quanto riguarda le sovvenzioni, il sostegno ai giovani farmers e agli sfruttamenti agricoli competitivi che portano prodotti di qualità sul mercato europeo. Un altro settore sull’agenda delle priorità è la ricerca e l’innovazione. La Romania desidera accesso equo alle risorse del settore oppure stipendi uguali per tutti i ricercatori, a prescindere dalla loro provenienza.
Da qualche anno ormai, i romeni si confrontano con fenomeni meteo estremi, atipici per il clima temperato continentale del Paese. La primavera e l’autunno sono diventate stagioni quasi inesistenti, d’estate fa un caldo tremendo, la neve d’inverno è quasi scomparsa in alcune zone del Paese, e sono apparsi i vortici. Dalla fine della settimana scorsa, sullo sfondo di temperature che superano di molto quelle normali per questo periodo dell’anno, in molte regioni del Paese sono apparsi fenomeni meteo intensi caratterizzati da rovesci di pioggia, fulmini, vento forte e grandine. I problemi sono continuati pure questa settimana, quando i temporali hanno creato forti disagi. Decine di ponti sono stati trascinati dalle acque che hanno coperto numerose strade, vie e ampie superfici di campi coltivati. Danneggiati decine di abitazioni, cantine, cortili, siti economici, auto, fontane e tratti di strada. Decine di alberi sono caduti. In dieci località si sono registrate interruzioni dell’alimentazione con energia elettrica. Anche a Bucarest, i rovesci di pioggia hanno inondato strade e danneggiato il traffico in alcune zone.