La settimana 29/10 – 04/11/2017
Controversie sul sistema salariale in Romania/ 2 anni dalla tragedia del club Colectiv di Bucarest/ La crisi catalana vista da Bucarest/ FCSB va in Europa League
Corina Cristea, 03.11.2017, 12:53
Polemiche accese in Romania provocate da due iniziative governative che dovrebbero essere applicate a partire dall’anno prossimo: la retribuzione nel sistema pubblico e la modifica del Codice fiscale. Il capo dello stato Klaus Iohannis ha valutato che le misure fiscali annunciate dal governo, tra cui il trasferimento dei contributi dal carico dei datori di lavoro a quello dei dipendenti, complicheranno i problemi anzichè risolverli. Iohannis ha chiesto alla coalizione governativa PSD-ALDE di dimostrare resposabilità e rinunciare a questo tipo di politica fiscale che genera sfiducia, dice il capo dello stato. Il presidente ha aggiunto che il Paese sta attraversando un periodo di crescita economica, basata però sul consumo, e ha richiamato l’attenzione sul notevole calo degli investimenti pubblici e privati rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Scontenti anche i sindacati di Romania: tutte le confederazioni hanno criticato l’iniziativa del governo. Il più accanito critico, il leader di Cartel Alfa, Bogdan Hossu, ha ammonito che la bozza per la modifica del Codice fiscale, che prevede il trasferimento dei contributi dal carico dei datori di lavoro a quello dei dipendenti, presenta grandi carenze e 2 milioni di impiegati rischiano di subire perdite nette dai redditi. La confederazione CNSLR Fratia ha annunciato che avvierà una raccolta di firme tra i suoi membri a favore dello sciopero generale nell’economia nazionale, mentre il BNS richiama l’attenzione che non c’è alcuna certezza che i salari netti saranno mantenuti al livello anteriore al trasferimento dei contributi, quanto tempo nulla vincola i datori di lavoro ad incrementare gli stipendi lordi della percentuale dei contributi attualmente versati da loro. I padronati evitano di coinvolgersi nel conflitto aperto tra governo e sindacati. Gli imprenditori raccomandano, però, al governo di ragionare bene e non prendere in fretta delle misure il cui possibile impatto non è stato sufficientemente valutato.
Il 30 ottobre, la ricorrenza dei due anni dell’incendio nel club Colectiv di Bucarest, che ha provocato la morte di 64 persone e il ferimento di oltre 100, è stata commemorata tramite una Marcia delle chitarre, organizzata nella capitale dall’Associazione Colectiv, e due giorni di concerti. Le centinaia di persone in marcia con candele e fiori erano vestite di magliette bianche con le immagini dei cari scomparsi nella tragedia. Radio Romania ha mandato in onda lo spettacolo 64, tratto dalla tragedia di Colectiv, mentre la commemorazione di Cluj (nord-ovest) è stata organizzata per esprimere la disapprovazione verso la tergiversazione del processo in questo caso. Nel fascicolo Colectiv sono stati rinviati a giudizio i proprietari del club, l’ex sindaco di rione e dipendenti dell’ispettorato per le Situazioni di Emergenza dal momento che, anche se il club non possedeva il certificato di prevenzione incendi, non è stata presa alcuna misura. Molti dicono che granchè non è cambiato neanche due anni dopo la tragica vicenda. Però le autorità si difendono, affermando che il numero di sollecitazioni per il rilascio dei certificati di prevenzione incendi è aumentato, ad esempio, di circa l’85%. La tragedia di Colectiv ha scatenato ampie proteste di strada contro la corruzione nell’amministrazione locale e centrale, che hanno portato alle dimissioni del governo socialdemocratico guidato da Victor Ponta.
La Romania ha ribadito il fermo sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale della Spagna, respingendo la dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna. Un comunicato del Ministero degli Esteri sottolinea che la Spagna è un alleato importante e partner strategico della Romania, relazione che si riflette sia a livello bilaterale, che all’interno dell’UE e a livello internazionale. La legittimità di qualsiasi processo o di qualsiasi azione attinente all’ordine interno di uno stato risiede nella sua piena conformità alla legge fondamentale, con l’ordine di diritto nel rispettivo stato, precisa ancora il comunicato. La Romania si pronuncia a favore dell’osservanza del diritto internazionale, che non consente delle modifiche territoriali senza l’accordo dello stato coinvolto. Anche il Ministero per i romeni all’estero segue con massima attenzione e interesse le evoluzioni nella regione spagnola. Un comunicato precisa che, già dalla tappa dell’organizzazione del referendum sull’indipendenza, il gruppo di monitoraggio del Ministero ha mantenuto il contatto permanente con le associazioni dei romeni, le parrocchie della regione e le missioni diplomatiche della Romania sul territorio spagnolo, per conoscere direttamente la situazione reale degli oltre 130.000 romeni della Catalogna, dei circa un milione che vivono in Spagna.
La squadra romena FCSB (già Steaua Bucarest), seconda nella stagione regolare nazionale 2016-2017, si è qualificata in Europa League dopo aver finito in pareggio a casa (1-1) la partita con l’israeliana Hapoel Beer Sheva, nel quarto round del gruppo G. La squadra romena è in testa al gruppo, con 10 punti, seguita da Viktoria Plzeň (R.Ceca), con 6 punti, che ha battuto la svizzera FC Lugano per 4-1. Le squadre Hapoel Beer Sheva e FC Lugano si piazzano rispettivamente al terzo e al quarto posto nel gruppo G. FCSB giocherà la prossima partita in trasferta con Viktoria Plzeň, e un pareggio lo riconfermerebbe in testa alla classifica. (traduzione di Iuliana Anghel)