Sguardo sulla settimana 24-30/09/2017
Bocciato dal CSM il ddl sulle leggi sulla giustizia/Dignitari socialdemocratici nel mirino della Direzione Nazionale Anticorruzione/Colloqui romeno-ucraini sulla nuova legge sull'Istruzione adottata a Kiev
Leyla Cheamil, 29.09.2017, 17:03
Il Consiglio Superiore della Magistratura di Bucarest ha bocciato il ddl sulla modfica delle leggi sulla Giustizia. I magistrati che hanno votato contro il progetto affermano che è stato elaborato in modo superficiale, senza che si fosse tenuto conto delle proposte dei tribunali e delle procure. Dallaltra parte, chi ha votato a favore ha spiegato che solo cosi il ddl può essere migliorato. Dopo che il progetto è stato bocciato, il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ha valutato che ci sono persone che non desiderano la riforma del sistema, il quale, nella sua opinione, va portato entro i parametri di costituzionalità. Dal canto suo, il presidente romeno Klaus Iohannis, ha precisato, tramite il suo portavoce, che la decisione del Consiglio Superiore della Magistratura non può essere ignorata dal Governo e dal Parlamento, anche se ha solo un ruolo consultivo. LAssociazione dei Magistrati romeni ritene che, tramite il “no” al ddl, i punti di vista inviati dal Paese al Consiglio Superiore della Magistratura non potranno più essere sostenuti davanti al legislatore. Tra i provvedimenti che hanno destato malcontento anche quello che prevede che il presidente del Paese sia escluso dalla procedura di nomina dei capi della DNA e della Direzione Investigativa dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo. Ha destato controversie anche lintento di far passare lIspezione Giudiziaria, listituzione che constata eventuali derive nellatto di giustizia, dal Consiglio Superiore della Magistratura nel subordine del ministro della Giustizia, nominato su criteri politici.
Sevil Shaidehh, vicepremier e ministro dello Sviluppo Regionale nel Governo di Bucarest, e Rovana Plumb, ministro con delega per i Fondi Europei, sono indagate in un fascicolo di corruzione. I procuratori affermano che, qualche anno fa, tramite due decisioni governative firmate da Sevil Shhaideh in veste di segretario di stato e da Rovana Plumb in veste di ministro dellAmbiente, parti dellIsola di Belina e del Braccio Pavel, siti nel letto del Danubio, sono passate in modo illegale dallo stato nella proprietà della provincia di Teleorman (sud), baluardo dellattuale leader del PSD, Liviu Dragnea. Sebbene siano state chieste le dimissioni dei due ministri, la direzione del PSD ha deciso di concedere loro sostegno totale. Il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha reagito, affermando che i ministri nel mirino della DNA, Rovana Plumb e Sevil Shhaideh, avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni oppure essere ritirati dallincarico.
“Le signore dovevano, nella variante ottima, dimettersi. La seconda variante accettabile è che andavano ritirate dallincarico. Il fatto che il PSD serri le file intorno alle signore non è di buon auspicio. Non lo so se le signore siano colpevoli o innocenti, non sono fatti miei e non spetta al PSD deciderlo. La colpevolezza viene stabilita dai giudici”, ha detto Iohannis.
Anche lOpposizione ha chiesto le dimissioni dei ministri implicati nelle indagini penali. Il presidente del PNL, Ludovic Orban, ha sottolineato che i parlamentari dei Partito voteranno a favore di tutte le richieste formulate dai procuratori di avvio del perseguimento penale.
“La limitazione dei diritti di certe categorie sociali non rispecchia le ambizioni europee dellUcraina”. Lo ha dichiarato il ministro romeno dellIstruzione, Liviu Pop, che si è trovato, questa settimana, a Kiev, su invito della parte ucraina, nel contesto della promulgazione della nuova e controversa legge sullIstruzione, nel Paese confinante. Questa prevede che le minoranze possono studiare in lingua materna solo allasilo nido e nella scuola elementare. Il ministro romeno dellIstruzione, Liviu Pop, ha sottolineato, mercoledi, a Kiev, allincontro con la collega Lilia Grinevich, la necessità che i diritti degli etnici romeni non siano intaccati dalla nuova Legge sullIstruzione in Ucraina. Egli ha ricordato, in questa occasione, che linsegnamento in lingua romena in Ucraina vanta una tradizione di oltre 200 anni. Sempre mercoledi, lAmbasciata dellUcraina a Bucarest ha precisato, in un comunicato, che ladozione della nuova Legge sullIstruzione non porterà alla chiusura delle unità scolastiche delle minoranze nazionali in questo Paese. Secondo la stessa fonte, Kiev invierà la legge in vista della perizia al Consiglio dEuropa. I quasi metà milione di romeni in Ucraina formano la seconda comunità etnica nel Paese, dopo quella russa.
I Paesi Ue devono avere accesso ad almeno tre fonti di gas naturali, per evitare qualsiasi crisi. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione Europea Maros Sefcovici, responsabile dellUnione Energetica. Egli ha partecipato, a Bucarest, accanto a Miguel Arias Canete, il commissario europeo allEnergia, alla riunione dedicata allinterconnessione del Settore dei gas nellEuropa centrale e sud-orientale (CESEC). Maros Sefcovici ha sottolineato che lefficienza energetica è la migliore misura nella lotta alla povertà energetica e porterà al calo delle bollette e assicurerà la tutela dellambiente. Dal canto suo, Miguel Arias Canete ha annunciato la firma di un memorandum dintesa con cui larea di cooperazione sarà estesa anche al settore dellelettricità. Il ministro romeno dellEnergia, Toma Petcu, ha mostrato, in apertura della riunione, che la promozione della cooperazione regionale porterà ad un maggiore tasso di stabilità per ciascun Paese implicato nella comunità CESEC. Daltra parte, tutti i produttori, trasportatori e fornitori di gas ed energia elettrica sono pronti per linverno. Lo ha reso noto il ministro romeno dellEnergia, Toma Petcu. Questi ha aggiunto che la Romania ha la capacità di produrre ed assicurare le forniture di energia elettrica. (traduzione di Adina Vasile)