La settimana 21 – 27/06/2015
La Strategia Nazionale di Difesa del Paese/ Romania ospiterà armamento pesante dispiegato da Washington/ Il ministro della Difesa romeno al vertice NATO di Bruxelles/ Misure di rilassamento nel nuovo Codice fiscale/ Nuova legge elettorale in Romania
Corina Cristea, 26.06.2015, 13:31
Il
Parlamento romeno ha adotatto martedì la Strategia Nazionale di Difesa del Paese per il periodo 2015-2019,
presentata in precedenza dal presidente Klaus Iohannis. Il capo dello stato ha
precisato che la Strategia mira, tra l’altro, a proteggere i diritti e le
libertà fondamentali di tutti i cittadini e a garantire la loro sicurezza,
includendo anche settori quali l’economia, l’educazione, la salute o i problemi
ambientali. Il Partenariato strategico con gli USA,
l’appartenenza alla NATO e all’UE sono ribaditi come pilastri strategici della
politica estera e di sicurezza. Sempre martedì, il legislativo romeno ha
approvato la creazione di due strutture NATO a Bucarest – l’Unità di
Integrazione della Forze NATO e il Comando Multinazionale di Divisione.
La Romania
si annovera tra i paesi della zona del Baltico e dell’Europa centrale in cui
Washington dispiegherà temporaneamente, in coordinamento con i suoi alleati,
circa 250 carri armati, veicoli da combattimento Bradley, mortai ad
autopropulsione e l’equipaggiamento di combattimenti blindato associato. Il
Dipartimento americano della Difesa ha precisato che la misura è volta a
sostenere gli addestramenti e le esercitazioni delle unità militari dispiegate
a turno in Europa. Oltre 1.000 militari di 25 paesi membri dell’Alleanza hanno
partecipato, a partire dal 17 giugno, nel poligono di Cincu, al centro della
Romania, ad un’ampia esercitazione di difesa collettiva della NATO. Nell’ambito
di questa esercitazione, per la prima volta strutture di un Comando alleato
sono state dispiegate in Romania e, sempre in prima, è stato praticato il
trasferimento del comando e del controllo della Forza di risposta della NATO
verso una location temporanea.
I ministri
della difesa dei Paesi della NATO hanno deciso di aumentare da 13.000 a 40.000
gli effettivi della Forza di rapido intervento, e tra i sette stati alleati a
guidare questa forza nei prossimi anni si annovera anche la Romania. Presente
alla riunione di Bruxelles, il ministro della difesa romeno, Mircea Duşa, ha
valutato che andrebbe accelerata l’apertura di un Ufficio di collegamento della
NATO a Chisinau. Mircea Duşa ha ribadito, inoltre, la
posizione ferma della Romania relativa all’indipendenza politica, alla
sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i confini
riconosciuti a livello internazionale.
I deputati romeni hanno
votato mercoledì il nuovo Codice fiscale e quello di procedura fiscale, che
dovrebbero entrare in vigore dal 1 gennaio 2016. La Camera dei deputati è
decisionale in questo caso. Una delle principali misure della nuova legge è la
riduzione dell’IVA dal 24 al 19% dall’anno prossimo. Il nuovo Codice fiscale prevede, tra
l’altro, l’eliminazione della tassa per le costruzioni speciali e dell’accisa
sui carburanti, nonchè dell’imposta del 16% sui dividendi. Il FMI e la CE hanno
ammonito sul rischio che, con l’applicazione di queste misure di rilassamento
fiscale, la Romania superi il target di deficit di bilancio convenuto
nell’accordodi tipo
preventivo ancora in corso. Le misure di rilassamento fiscale
determineranno una crescita temporanea del deficit di bilancio della Romania,
però questo sarà mantenuto sotto il 3% del PIL, ha assicurato il ministro delle
finanze. Eugen Teodorovici ha annunciato, dopo i colloqui con gli
esperti europei a Bucarest, che le autorità romene non sono riuscite a
raggiungere un accordo con i rappresentanti della Commissione Europea sul
Codice fiscale. Il tema sarà dibattuto alla riunione Ecofin del 14 luglio.
Sempre
mercoledì, i deputati hanno approvato il ddl relativo alle elezioni politiche.
Il documento prevede principalmente il ritorno al voto proporzionale sulle
liste, il mantenimento della soglia elettorale del 5% e
stabilisce norme di rappresenatnza dei parlamentari al numero di cittadini.
Anche in questo caso, la Camera dei deputati è decisionale. Nel 2016, il legislativo romeno avrà 134
senatori e 308 deputati, cui si aggiungono 18 rappresentanti delle minoranze
nazionali, diverse da quella ungherese, e 6 parlamentari da parte dei cittadini
all’estero. Il progetto è stato appoggiato da tutti i gruppi parlamentari.
Nella Commissione libertà civili, giustizia
e affari interni del Parlamento Europeo è stata discussa giovedì la situazione
del premier romeno Victor Ponta (PSD), per il quale i deputati di Bucarest non
hanno approvato la sollecitazione della DNA sulla revoca dell’immunità
parlamentare. I procuratori avevano sollecitato l’autorizzazione dell’avvio
dell’inchiesta penale contro il deputato Victor Ponta per possibile conflitto
d’interessi. Il premier è stato messo sotto accusa penale dalla DNA per altri
fatti, accusato di falsità in documenti, complicità in evasione fiscale e
riciclaggio di denaro, che sarebbero stati commessi qualche anno fa quando era
avvocato. Il capo del governo di Bucarest si sta riprendendo dopo un intervento
chirurgico, e il vicepremier Gabriel Oprea ha assunto l’interim.
Dopo
discussioni intense sui dossier scottanti dello spazio comunitario, i leader
degli stati membri hanno deciso che 40.000 immigrati saranno trasferiti dalla
Grecia e dall’Italia in altri stati nei prossimi due anni, e i ministri
dell’interno ultimeranno lo schema a
fino luglio e altri 20.000 saranno reinstallati. E’ solo una delle decisioni
prese alla riunione estiva del Consiglio Europeo, cui la Romania è stata
rappresentata dal presidente Klaus Iohannis. Prima di andare a
Bruxelles, il capo dello stato ha proposto Mihai Razvan Ungureanu alla carica
di direttore del SIE. Ungureano ha diretto il SIE dal 2007 al 2012, è stato
ministro degli esteri dal 2004 al 2007 e primo ministro per pochi mesi nella
prima metà del 2012.