La settimana 11 – 17/01/2015
Difesa: accordo politico per crescita Pil/ UE-NATO: il presidente Iohannis a Bruxelles/ Diplomazia: partner strategici della Romania, in visita a Bucarest/ Cultura: celebrazioni Giornata Nazionale
Corina Cristea, 16.01.2015, 15:07
Il nuovo presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha ottenuto l’accordo di tutti i partiti parlamentari per lo stanziamento annuo di almeno il 2% del Pil alla difesa, dal 2017 al 2027. La decisione, siglata martedì in un documento, si verifica sullo sfondo della crisi nella confinante Ucraina. Membro dell’UE e della NATO, Bucarest non deve basarsi solo sugli alleati per assicurare la propria sicurezza, afferma Klaus Iohannis. “Abbiamo il compito di trattare con maturità la situazione nella regione e dimostrare che siamo una nazione responsabile. Perciò, abbiamo considerato che dobbiamo assicurare i mezzi necessari all’Esercito romeno per poter beneficiare dei fondi necessari per addestramento e per i programmi di dotazione di tecnica moderna”, ha dichiarato il presidente. Iohannis considera che, in questo modo, potrà essere assicurata la prevedibilità delle spese militari, soprattutto per quanto riguarda l’addestramento e i programmi strategici di dotazione.
La decisione della Romania di aumentare il budget della difesa è stata salutata dal segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, all’incontro con il capo dello stato romeno Klaus Iohannis, durante la sua prima visita a Bruxelles dall’insediamento nell’incarico. Presso le istituzioni europee, Iohannis ha trovato appoggio per l’ingresso della Romania nell’Area Schengen — obiettivo di politica estera per il quale Bucarest ha riunito tutti i requisiti richiesti, però non ancora raggiunto alla luce del suo condizionamento dai progressi nella riforma della giustizia. Il presidente Iohannis ha discusso con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, nel contesto in cui, fra qualche giorno, sarà pubblicato un nuovo rapporto sul monitoraggio in materia di giustizia. “Abbiamo concordato che questo fatto ci incoraggia a dire che, nei prossimi anni, durante i nostri mandari, porteremo a termine questa procedura con successo, in quanto la Romania ha compiuto progressi notevoli nel consolidamento dello stato di diritto, nell’applicazione delle riforme strutturali, nel consolidamento dello stato di diritto e nel consolidamento dell’indipendenza della giustizia”, ha dichiarato il presidente romeno.
La Romania non corre in questo momento un pericolo notevole di attentati terroristici, per cui il Servizio Romeno di Informazioni non ha considerato necessario elevare il livello di allerta, dopo gli attacchi in Francia. Invece, ha preso una serie di misure supplementari, per la difesa di potenziali target, per un migliore controllo del traffico di persone alle frontiere e per avere un buon quadro informativo su quanto accade nell’intero territorio nazionale. Lo ha dichiarato il direttore dell’intelligence, George Maior, spiegando che anche in Romania sono stati sventati degli attentati e che in Europa ce ne saranno ancora. I servizi segreti europei sono preparati per il nuovo livello di terrorismo, ma non esiste sicurezza assoluta, poichè, a volte, la prevenzione non si può fare, dice Maior.
Importanti rappresentanti degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, partner strategici della Romania, hanno incontrato a Bucarest le massime cariche istituzionali. I colloqui dell’emissario del presidente americano Barack Obama, il vicesegretario agli affari europei, Victoria Nuland, sono stati incentrati sul Parteneriato Strategico tra la Romania e gli Stati Uniti. La collaborazione dovrebbe essere estesa anche al campo economico, oltre a quello militare. Il presidente Iohannis ha salutato l’interesse delle compagnie americane per l’economia romena e ha incoraggiato una loro maggiore presenza sul mercato romeno. Victoria Nuland ha valutato, d’altra parte, che la Romania ha compiuto progressi notevoli nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione. A Bucarest è arrivato anche Philip Hammond, il ministro degli Esteri della Gran Bretagna, il quale ha discusso con il collega romeno Bogdan Aurescu della lotta al terrorismo. La parte romena ha sottolineato, d’altra parte, quanto sia importante per la Romania che tutti gli stati dell’UE rispettino il principio della libera circolazione della manodopera nello spazio comunitario.
Il ministro dei Trasporti, Ioan Rus, ha presentato le priorità per lo sviluppo dell’infrastruttura stradale per il 2015-2016 e il Master Plan di Trasporto della Romania fino al 2030. Circa 700 km di autostrade sono operativi in Romania, che si piazza agli ultimi posti tra gli stati dell’Euroap sud-orientale come densità delle strade. Rus ha spiegato che, in Romania, la rete autostradale sarà estesa di 50 km quest’anno e di 200 km nel 2016. Il ministro ha precisato che, negli ultimi anni, non è stata la mancanza di fondi la principale causa dello scarso sviluppo dell’infrastruttura stradale, bensì l’inefficacia e la mancanza della strutturazione dei progetti. Il Master Plan di Trasporto in Romania propone la costruzione di oltre 700 km di autostrada e di circa 1.800 km di strade a scorrimento veloce entro il 2030. I costi dei progetti sono stimati a circa 30 miliardi di euro.
Il 15 gennaio, che nel 2015 ha segnato anche il 165esimo anniversario del sommo poeta Mihai Eminescu, è diventato dal 2010 anche Giornata della Cultura Nazionale. Ogni anno, le due feste sono celebrate da sessioni solenni, concerti, mostre, presentazioni di libri o proiezioni di film in tutte le istituzioni culturali del Paese e dai centri culturali romeni all’estero. In un’intervista a Radio Romania, il ministro della Cultura, Ioan Vulpescu, ha fatto riferimento allo scarso finanziamento ancora stanziato a questo campo. A suo avviso, una soluzione potrebbe essere l’elaborazione di una strategia n azionale per questo campo. “ Sono passati 25 anni dalla Rivoluzione e manca una strategia che, oltre i cicli elettorali, sia in grado di promuovere i valori della cultura e della civiltà romena nel Paese e all’estero”, ha detto Ioan Vulpescu. La cultura romena ha un bisogno vitale di coerenza e creatività, di un management performante e di un’ottima gestione delle proprie risorse di competenza, ha aggiunto il ministro.