La settimana 22-28/06/2014
Scandalo al vertice: Parlamento adotta dichiarazione su dimissioni presidente/Allargamento Ue: Moldova, Georgia e Ucraina firmano accordi storici/Governo: nuovo ministro dei Trasporti/Misure economiche: via libera dal Senato a ddl taglio contributi
România Internațional, 27.06.2014, 19:00
Il Parlamento romeno ha adottato, mercoledì, una dichiarazione politica in cui chiede al capo dello stato Traian Basescu di rassegnare le dimissioni, nel contesto dello scandalo di corruzione e traffico d’influenza che vede coinvolto suo fratello, Mircea. La senatrice socialdemocratica Gabriela Firea ha letto la dichiarazione. “Preoccupato per il notevole impatto che lo scandalo intorno all’implicazione della famgilia del presidente romeno ha sulla credibilità dello stato romeno, il Parlamento della Romania adotta la presente dichiarazione politica: il presidente romeno, Traian Basescu, non ha più il diritto di assicurare il prestigio, l’indipendenza e la legittimità dell’incarico di presidente, motivo per cui deve assumersi subito le dimissioni”.
Hanno detto sì alle dimissioni del presidente i parlamentari della maggioranza di sinistra — Partito Socialdemocratico, Partito Conservatore e Unione Nazionale per il Progresso della Romania, ma anche i populisti del Partito del Popolo — Dan Diaconescu e i liberali, all’opposizione. Il Partito Democratico-Liberale e l’opposizione pro-presidenziale sono stati, invece, assenti dal voto. La dichiarazione non ha valore giuridico, nè può costringere il capo dello stato a dimettersi. Del resto, Traian Basescu aveva annunciato in precedenza che non lo farà, in quanto non è intervenuto in alcun modo nel fasciolo di suo fratello, nè è responsabile per i suoi fatti.
Il presidente Traian Basescu ha reso il sostegno all’iter europeo dell’ex repubblica sovietica Moldova, a maggioranza romenofona, una priorità del suo mandato. Accanto alla Georgia e Ucraina, la Moldova ha firmato con l’Ue, venerdi’, a Bruxelles, un Accordo di Associazione e Libero Scambio Approfondito con l’Unione. Il documento è visto da Mosca come un artificio con cui i tre stati escono dalla sua sfera d’influenza. A Bruxelles, invece, l’accordo è definito storico e si ritiene che favorirà un’integrazione europea più profonda sia dal punto di vista politico, che economico di questi Paesi. Creerà, in ugual misura, un quadro di cooperazione in settori come il commercio, la politica di sicurezza e la cultura. L’accordo è per qualcosa e non contro qualcuno, ha sottolineato il presidente in carica della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, stando al quale l’Ue s’impegna solennemente a stare permanentemente accanto alla Moldova, alla Georgia e all’Ucraina affinchè si trasformino in democrazie moderne, stabili e prospere.
Da questa settimana, il Governo di Bucarest ha un nuovo ministro dei Trasporti: Ioan Rus. Tra le priorità del suo mandato, la riduzione dello spreco di risorse materiali ed umane.
“Cominceremo a ridurre gli sprechi. Essendo più competitivi, ad un certo punto, potremo registrare anche delle performances e possiamo concorrere con i nostri servizi e prodotti con quelli in Europa. E parlo anche dei trasporti ferroviari, aerei, navali e stradali”, ha spiegato Rus.
Ioan Rus sostituisce al Ministero dei Trasporti Dan Sova, che si è dimesso. Stando al premier Victor Ponta, Sova diventerà il portavoce del Partito Socialdemocratico.
Buone notizie per il mondo d’afferi romeno. Via libera dal Senato, questa settimana, al ddl sul taglio del 5% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro. Se il ddl sarà votato anche dalla Camera dei Deputati, sarà sottoposto al voto della plenaria in una sessione straordinaria all’inizio di luglio ed entrerà in vigore il 1 ottobre. Stando al Governo, attraverso il taglio, aumenteranno i fondi a disposizione dei datori, che possono creare nuovi posti di lavoro, aumenterà il numero di contribuenti e sarà incentivato il mondo d’affari. D’altra parte, il Governo romeno ha adottato anche un’ordinanza d’urgenza sul dimezzamento della rata bancaria, per 2 anni, per le persone che hanno difficoltà nel rimborsare i crediti. Il premier Victor Ponta afferma che lo stato supporterà questo sforzo finanziario.
“Noi lo supporteremo deducendo dall’imposta l’interesse supplementare e questo nuovo sostegno per chi ha rate in banca. Ci aiuterà non solo su piano sociale, ma anche economico, perchè restano più soldi nell’economia e ciò è estremamente importante”, ha spiegato il premier.
In ugual misura, è stato deciso il ripristino delle pensioni e dei salari tagliati all’inizio della crisi economica, nonchè l’aumento del salario minimo garantito a 900 lei, pari a circa 200 euro.
Dopo una serie di privatizzazioni fallite, le autorità romene sono finalmente soddisfatte: l’offerta pubblica per la vendita in Borsa del 51% delle azioni del principale distributore di energia elettrica Electrica si è conclusa con successo. La domanda è stata praticamente di oltre due volte maggiore dell’offerta. Il Governo spera di ottenere circa 460 milioni di euro, soldi che saranno adoperati per gli investimenti che la compagna farà nei prossimi anni. La privatizzazione di Electrica è la prima svolta attraverso la Borsa Valori.
È tornato, nella seconda parte della settimana, il codice giallo per nubifragi, forti raffiche di vento e rischio alluvioni su fiumi del sud, sud-ovest e sud-est della Romania. Diverse province ne sono state colpite. Alcune località sono rimaste senza corrente elettrica. Le grandinate hanno distrutto le finestre e i tetti di centinaia di abitazioni, e le raffiche di vento hanno abbattuto alberi, che hanno rovinato auto. Fortemente danneggiati anche i giardini e le serre. Disagi anche nel traffico ferroviario.