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Sguardo sulla settimana 16-22.06.2013

Privatizzazione: il Gruppo Ferroviario Romeno vince gara per Divisione Merci/Crisi: il personale sanitario minaccia con proteste e dimmissioni/ Romania-USA: il direttore della CIA in visita a Bucarest

Sguardo sulla settimana 16-22.06.2013
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, 21.06.2013, 18:35

Il Gruppo Ferroviario Romeno è stato dichiarato vincitore della gara per la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie, una delle misure assunte dal Governo di Bucarest nell’attuale accordo preventivo firmato con il FMl, UE e la Banca Mondiala. Il Gruppo Ferroviario Romeno è il secondo grande operatore di trasporto ferroviario di merci in Romania e uno dei principali nell’Europa Centrale e del Sud-Est. Con 9000 dipendenti, la Divisione Merci delle Ferrovie ha registrato enormi perdite. Il ministro dei Trasporti, Relu Fenechiu, ha precisato che il gruppo ha promesso investimenti di circa 900 milioni di lei nella Divisione Merci delle Ferrovie. È stata realizzata una transazione di circa 400 milioni di euro. Il prezzo offerto dal Gruppo Ferroviario Romeno per il 51% delle azioni è di 904.980.000 lei, cioè circa 202 milioni di euro. Inoltre, il Gruppo Ferroviario Romeno si impegna ad investire circa 900 milioni di lei nella compagnia e altri 1,5 milioni in misure di tutela ambientale”, ha detto Fenechiu. Il premier Victor Ponta ha precisato che la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie era necessaria sia per rispettare gli impegni con il FMI, sia perché la compagnia si trovava in una situazione finanziaria disastrosa. Il capo dell’Esecutivo ha affermato che l’unica variante accettata dalla Commissione Europea al momento della privatizzazione era la conversione dei debiti in azioni, perché un altro tipo di intervento da parte del governo sarebbe stato considerato aiuto di stato, fatto inaccettabile.




Esasperati a causa degli stipendi troppo bassi e delle condizioni di lavoro, i medici romeni, ma anche tutto il personale del sistema sanitario, hanno minacciato con proteste, scioperi e dimissioni in blocco a cominciare dal mese di luglio. I medici dicono che è inaccettabile che un medico neolaureato guadagni una cifra pari a 200 euro al mese e uno specialista soli 500. Dal canto loro, le autorità hanno annunciato che stanno già lavorando ad una nuova legge sulla retribuzione, il cui progetto potrebbe essere presentato fra qualche settimana. Il ministro della salute, Eugen Nicolăescu, ha affermato che, quest’anno, non ci sono fondi per aumenti salariali, ma gli aumenti sono una delle priorità dell’Esecutivo per l’anno prossimo. Il sistema sanitario romeno è stato reso instabile a causa del budget stanziato negli ultimi anni, che si è dimostrato insufficiente ed ha determinato oltre 14.000 medici a cercare lavoro all’estero dall’ingresso della Romania nell’UE, nel 2007.




All’inizio della settimana, il segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrusev, ha effettuato una visita a Bucarest, dove si è incontrato con il capo dello stato romeno, Traian Basescu. In questa occasione, il Consiglio Supremo di Difesa ha firmato un memorandum con il Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa. Il presidente Traian Basescu ha affermato che il documento stipula la cooperazione tra i due Paesi in diversi settori.




“Categoricamente, questo memorandum aprirà la cooperazione tra le strutture di sicurezza e di polizia della Romania e della Federazione Russa. È stata decisa, del resto, la cooperazione in diversi settori: la cooperazione nella lotta al terrorismo, che è di massimo interesse per noi, soprattutto visto che si avvicina la fine della missione ISAF in Afghanistan e la cooperazione con la Federazione Russa ci interessa nella speranza che insieme potremo prevenire qualsiasi atto terroristico che provenga dall’Afghanistan-Pakistan. Un altro obiettivo di cooperazione è la lotta alla criminalità trasnfrontaliera, poi, il contrasto della tratta di esseri umani e del traffico di droga”, ha precisato il presidente Basescu.




D’altra parte, Traian Basescu e l’esponente russo, il generale Nikolai Patrusev, hanno discusso anche dello scudo antimissilistico americano, il capo dello stato romeno sottolineando che la Romania non accetterebbe mai sul suo territorio l’armamento offensivo di altri stati. Nel 2011, Bucarest e Washington hanno convenuto sul collocamento di alcuni elementi dello Scudo antimissile americano sul territorio romeno, che dovrebbe concludersi entro il 2015. Ad un giorno dalla visita dell’esponente russo in Romania, a Bucarest è venuto anche il direttore della CIA, John O. Brennan. Il partenariato strategico tra la Romania e gli Stati Uniti, i problemi di sicurezza generati dalla Primavera araba, la situazione nel Medio Oriente e in Afghanistan sono stati i temi affrontati a Bucarest dal direttore della CIA e il capo dello stato romeno. Traian Basescu ha affermato in questa occasione che il principale obiettivo politico della Romania è il consolidamento dei rapporti don gli Stati Uniti. Dal canto suo, John O. Brennan ha lodato l’Intelligence romena.




Il Parlamento della Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania) non è riuscita, dopo lunghi dibattiti, ad adottare una dichiarazione sulla situazione in Transnistria, regione separatista russofona nell’est della Moldova. La situazione intorno al conflitto in Transnistria si è aggravata ultimamente, dopo che il leader di Tiraspoli, Evgheni Sevciuc, ha promulgato un progetto di legge tramite il quale fa passare nel subordine nella Transnistria località controllate dalle autorità moldave. Il Ministero degli Esteri di Bucarest afferma che l’adozione, a Tiraspoli, della cosiddetta legge sul “confine di stato” della Transnistria è un’azione provocatoria che va disapprovata dalla comunità internazionale.




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