Sguardo sulla settimana 24 – 30 marzo
Giustizia: nuove nomine alla CC, premier diventa Guardasigilli interinale/ Storia: 95esimo anniversario unione Bessarabia alla Romania/ Cinema: premi per i migliori film romeni/ Editoria: Romania, Paese ospite al Salone del libro di Parigi
România Internațional, 01.04.2013, 17:34
Da giugno, la Corte Costituzionale di Romania avrà una nuova componenza. Alla scadenza del mandato dei loro rappresentanti, il capo dello stato Traian Basescu e le due camere del Parlamento di Bucarest hanno fatto le nuove nomine. I tre nuovi giudici sono Daniel Morar, che al momento ricopre l’interim di Procuratore generale della Romania e che, negli anni scorsi, ha presieduto la Direzione nazionale anticorruzione, nominato dal presidente Traian Basescu, nonchè Valer Dorneanu e Mona Pivniceru, nominati rispettivamente dalla Camera dei deputati e dal Senato. Le nuove nomine hanno determinato anche una serie di cambiamenti. In seguito alla nomina dell’ex Guardasigilli, Mona Pivniceru, alla Corte Costituzionale, il premier Victor Ponta, copresidente dell’Unione social-liberale (al governo), ha assunto l’interim della Giustizia, ed entro 45 giorni dovrà proporre una nuova persona alla guida del dicastero. Il premier ha dichiarato che le sue priorità per l’interim sono la riforma reale della giustizia, l’applicazione dei nuovi Codici di procedura, ma soprattutto le nomine dei capi della Procura generale e della Direzione nazionale anticorruzione, rinviate da tanto tempo. Le nomine dei vertici delle due istituzioni sono state richieste anche nel più recente rapporto della Commissione europea sui progressi nella riforma della giustizia in Romania.
La Romania e la confinante Moldova hanno celebrato il 95esimo anniversario dell’unione della provincia storica romena della Bessarabia (l’odierna Moldova) al Regno di Romania, il 27 marzo 1918. “Per noi, tutti i romeni che viviamo sulle due sponde del Prut (ndr — il fiume che separa la Romania dalla Moldova), il 27 marzo riveste un significato speciale, di unione, avvicinamento, speranza e futuro, e non a caso ho scelto che il primo momento della mia visita qui sia legato a una data che rechi una simile carica”, ha dichiarato il ministro con la delega ai romeni nel mondo di Bucarest, Cristian David, presente alle cerimonie svoltesi nella capitale moldava Chisinau. Il ministro ha incontrato il presidente della Moldova, Nicolae Timofti, e il premier in carica, Vlad Filat, i quali hanno espresso la gratitudine al costante appoggio della Romania alla Moldova, soprattutto al suo percorso europeo. Il ministro ha ribadito che le relazioni tra i due stati sono privilegiati e che la Romania vuole intensificare ed allargare la collaborazione con la Moldova.
Il grande vincitore dei Premi Gopo del cinema romeno è il film “Tutti i nostri familiari”, che si è aggiudicato i riconoscimenti alla regia di Radu Jude, al miglior film, al miglior attore protagonista con Şerban Pavlu, ma anche ai migliori attori non protagonisti, con Mihaela Sârbu e Gabriel Spahiu. La pellicola ha vinto anche il premio alla migliore sceneggiatura, firmata sempre da Radu Jude e da Corina Sabau, giornalista a Radio Romania Internazionale. “Un posto dal nome Palilula”, che ha segnato l’esordio nel lungometraggio del regista di teatro Silviu Purcărete, si è aggiudicato, tra l’altro, i premi ai migliori costumi, musica originale o immagine.
La Romania è stata Paese ospite al Salone del libro di Parigi, dove ha presentato più di 50 autori di tutti i generi letterari, più di mille titoli in romeno e 600 in traduzione francese. Le vendite hanno superato i 60.000 euro. Lo stand della Romania ha riunito personalità culturali romene contemporanee di varie generazioni e generi letterari: scrittori, poeti, drammaturghi, critici letterari e storici, quali Norman Manea, Ana Blandiana, Matei Visniec, Bogdan Suceava, Mircea Dinescu o George Banu. Lo stand è stato visitato anche dal presidente francese François Hollande, il quale ha dichiarato che “la Romania è un grande Paese francofono, che ama la cultura francese”. La prestazione della Romania al più importante evento editoriale in Francia è stata adombrata dal rifiuto di alcuni scrittori di partecipare al Salone, per protestare contro l’attuale politica dell’Istituto Culturale Romeno.
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