Evoluzioni economiche preoccupanti
L'economia romena è cresciuta del 2% nel 2023, ma l'inflazione ha continuato ad essere uno dei fattori di rischio per il tenore di vita.
Sorin Iordan, 15.02.2024, 11:31
L’economia della Romania è cresciuta del 2% nel 2023, ha annunciato l’Istituto Nazionale di Statistica a Bucarest. Lo scorso anno, il PIL dell’Unione Europea e dell’eurozona è aumentato solo dello 0,5%. La crescita dell’economia romena è avvenuta alla luce della diminuzione del deficit della bilancia commerciale, che si è attestato a circa 29 miliardi di euro, di oltre 5,1 miliardi in meno rispetto a quello registrato nel 2022. Lo scorso anno, le esportazioni della Romania hanno superato i 93 miliardi di euro, in aumento dell’1,3% rispetto al 2022, mentre le importazioni hanno raggiunto circa 122 miliardi di euro, del 3,2% in meno rispetto al 2022.
Allo stesso tempo, lo stipendio medio netto in Romania ha raggiunto 5.079 lei (circa 1.020 di euro) lo scorso dicembre, mentre quello medio lordo è stato di 8.300 lei (quasi 1.670 euro). Rispetto a dicembre 2022, gli stipendi dei romeni sono aumentati del 15,5%. I redditi più alti sono stati registrati nella produzione di coke e greggio, mentre al contrario, i salari più bassi sono stati concessi nel settore dell’ospitalità, alberghiero e ristorazione. Tuttavia, l’aumento del reddito continua ad essere eroso dall’impennata dei prezzi.
L’INS ha annunciato che il tasso d’inflazione annuo è stato del 7,41% il mese scorso, dello 0,8% in più rispetto a dicembre 2023. Le tariffe dei servizi sono aumentate maggiormente, dell’1,55%, seguite dai prezzi dei generi alimentari, con oltre l’1,3%, e non alimentari, con lo 0,74%. Rincari significativi si sono registrati soprattutto nel caso delle tariffe del trasporto aereo, che sono aumentate di oltre il 21%, e dei servizi postali, in crescita di quasi il 17,3%. In cima agli aumenti dei prezzi ci sono i servizi idrici, fognari e di pulizia, con quasi il 4,2%, ma anche la frutta e verdura, sia fresche che in scatola, con aumenti medi di oltre il 3% ciascuna.
Riduzioni più importanti di prezzi si sono registrate nei prodotti di molitura e nell’olio alimentare. I dati statistici confermano l’ultima proiezione della Banca Centrale di Romania, che anticipava l’aumento del tasso d’inflazione annuo all’inizio del 2024 sotto l’impatto della crescita e dell’introduzione di imposte indirette. Tuttavia, la Banca Centrale prevede una ripresa del calo dell’inflazione, ma a un ritmo più lento, sia rispetto al 2023 che rispetto alle stime precedenti.
Gli analisti finanziari ritengono che i principali rischi e incertezze riguardanti la futura traiettoria dell’inflazione derivino dalla condotta del Governo in termini di politica fiscale e delle entrate. Tra i fattori individuati si ritrovano gli incrementi salariali nel settore pubblico, l’impatto della nuova legge sulle pensioni e le misure aggiuntive che potrebbero essere attuate dall’Esecutivo per proseguire il consolidamento di bilancio nel contesto della procedura di deficit eccessivo avviata dalla Commissione Europea. A questi rischi si aggiungono la guerra in Ucraina, il conflitto nel Medio Oriente e le evoluzioni economiche in Europa.