Ex premier, sotto inchiesta penale
La scena politica di Bucarest è ancora scossa dallo scandalo legato allacquisto di vaccini durante la pandemia.
Bogdan Matei, 07.12.2023, 13:54
Florin-Vasile Cîţu non è un personaggio banale della politica romena. Nato il 1° aprile 1972, si è laureato, alletà di 24 anni, al Grinell College, nello Iowa, negli Stati Uniti. Sempre in Iowa, colto in stato di ebbrezza mentre guidava, Cîțu è stato condannato a due giorni di carcere e a pagare una multa di 1.000 dollari. In America è stata sporta querela nei suoi confronti per il mancato pagamento di un debito di circa 6.700 dollari nei confronti della Maryland National Bank. Per un certo periodo, ha ricoperto la carica di economista presso la Banca Centrale della Nuova Zelanda, dopo di che è rientrato nel Paese e ha cominciato a lavorare nel sistema bancario romeno.
È stato licenziato, ha lavorato per un determinato periodo come analista e consulente finanziario, dopodiché è entrato in politica e, dal 2016, è senatore del PNL, giunto al secondo mandato. Con il sostegno palese del presidente Klaus Iohannis, è diventato leader del partito e, per meno di un anno, primo ministro in un governo di coalizione PNL-USR-UDMR. Dopodiché avrebbe perso il favore del presidente, ha litigato con i membri dell’USR, il suo governo è stato dimesso tramite una mozione di sfiducia e i suoi colleghi del PNL lo hanno sostituito dalla direzione del partito.
Da mercoledì, Florin-Vasile Cîţu è stato messo sotto inchiesta penale da parte della Direzione Nazionale Anticorruzione, per complicità in abuso dufficio nel dossier sullacquisto di vaccini anti-COVID 19 durante la pandemia. Nello stesso dossier sono accusati di abuso dufficio anche gli ex ministri della Sanità dellUSR, Vlad Voiculescu e Ioana Mihăilă, nonché il segretario di stato presso il Ministero della Sanità Andrei Baciu, membro del PNL. Secondo i procuratori, Cîțu e i suoi ex subordinati avrebbero approvato l’acquisto di un numero di dosi di vaccino molto maggiore di quello necessario in Romania e avrebbero creato un danno di un miliardo di euro.
“Quello che posso dirvi è che ho esercitato le mie funzioni di primo ministro nel rispetto della legislazione in vigore. Ho fiducia nella magistratura e credo che la verità verrà fuori durante questa indagine” – ha detto lex primo ministro ai giornalisti. L’attuale ministro della Sanità, il socialdemocratico Alexandru Rafila, ha precisato che la Romania ha ordinato un totale di circa 80 milioni di dosi dei vaccini Covid-19 disponibili, di cui 35 milioni sono stati forniti. Rafila afferma inoltre che lo stato romeno ha pagato per i vaccini ricevuti una cifra totale di 2,5 miliardi di lei (pari a 500 milioni di euro). La stampa afferma che si tratti, però, di una quantità enorme e sproporzionata di vaccino, per una popolazione inferiore ai 20 milioni di abitanti, per lo più molto restia ai sieri di immunizzazione.