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16.12.2023 (aggiornamento)

Manovra: bozza da lunedì al dibattito del Parlamento, voto finale atteso mercoledi/ UE: presidente Iohannis, vertice segnato da decisione storica su avvio negoziati di adesione con Ucraina e Moldova/ Rivoluzione '89: commemorazioni a Timişoara

16.12.2023 (aggiornamento)
16.12.2023 (aggiornamento)

, 16.12.2023, 19:02

Manovra 2024 – Le bozze del bilancio di stato e della previdenza per il 2024 vanno da lunedì al dibattito del Parlamento di Bucarest, per primo nelle commissioni specializzate. Martedì, il Senato e la Camera inizieranno i dibattiti in seduta congiunta e il voto finale è atteso per mercoledì. Il budget è strutturato su una crescita economica del 3,4%, prevede investimenti del 7% del PIL, e all’istruzione andranno i fondi più consistenti mai stanziati in Romania. Il premier Marcel Ciolacu ha respinto le critiche espresse nello spazio pubblico, secondo cui le cifre sulle quali poggiano le finanze pubbliche l’anno prossimo fossero troppo ottimiste. Il primo ministro si è detto convinto che le entrate alle casse dello stato aumenteranno dal 27% al 30% del PIL. La manovra 2024 stanzia soldi al programma Tavola calda a scuola per mille unità di insegnamento, il doppio rispetto al numero attuale. Inoltre, il premio per l’acquisto di un’auto nuova integralmente elettrica sarà di 25.500 lei (circa 5.100 euro), mentre per una moto elettrica o per una macchina ibrida di 13.000 lei (oltre 2.600 de euro). Stando al progetto, il salario minimo salirà a 3.700 lei dal 1 giugno e, fino allora, si manterrà l’importo di 200 lei senza tasse dell’attuale valore del salario minimo. Marcel Ciolacu ha aggiunto che nel 2024 conta su un assorbimento efficiente dei fondi europei, su una maggiore raccolta delle tasse e imposte e sulla riduzione dell’evasione fiscale.

UE – Il presidente Klaus Iohannis afferma che il vertice dell’UE, conclusosi ieri a Bruxelles, rimane segnato dalla storica decisione relativa all’avvio dei negoziati di adesione con l’Ucraina e la Repubblica di Moldova. Il capo dello stato ha incoraggiato il governo di Chişinău ad accelerare ancor di più le riforme per l’integrazione nell’Unione. Per quanto riguarda l’Ucraina, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto che è stata una promessa rispettata e un investimento nella stabilità e nella sicurezza. I leader europei hanno discusso anche della guerra tra Israele e Hamas, condannando la continuazione delle ostilità da ambo le parti e il numero crescente di vittime tra i civili palestinesi sia a Gaza che in Cisgiordania. I leader comunitari ritengono che la pace non verrà raggiunta finchè non sarà istituita la soluzione dei due stati, Israele e Palestina. La revisione del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, il sostegno all’Ucraina, la sicurezza e la difesa, la migrazione, nonchè la futura Agenda Strategica dell’UE sono stati altri temi affrontati giovedì e venerdì a Bruxelles.

Accordo – Romania, Turchia e Bulgaria intendono firmare l’11 gennaio 2024 un accordo su un piano comune per rimuovere le mine galleggianti nel Mar Nero a seguito della guerra in Ucraina, ha dichiarato il ministro della Difesa turco, Yasar Guler, citato da Reuters. Rappresentanti dei tre stati membri della NATO hanno incontrato autorità di Georgia, Polonia e Ucraina ad aprile 2022 per discutere del dragaggio delle mine a seguito all’invasione russa in Ucraina. Anche i ministri della Difesa di Bucarest, Ankara e Sofia hanno discusso questo piano durante una riunione NATO a Bruxelles, a ottobre, e ad Ankara lo scorso mese. Yasar Guler ha spiegato che per ora l’iniziativa coinvolgerà solo Turchia, Romania e Bulgaria, e la cerimonia della firma si svolgerà a Istanbul. Il ministro turco ha spiegato che le navi da sminamento effettueranno pattugliamenti costanti fino ai confini marittimi della Romania. Ankara mantiene buoni rapporti sia con Kiev che con Mosca e sta anche lavorando con le Nazioni Unite, l’Ucraina e la Russia per rilanciare l’iniziativa sul trasporto dei cereali nel Mar Nero, accordo al quale Mosca ha rinunciato all’inizio del corrente anno.

Romania – Polonia – In una conversazione telefonica svoltasi ieri, la ministra degli Esteri romena, Luminiţa Odobescu, si è congratulata con l’omologo polacco, Radoslaw Sikorski, per la nomina nell’incarico, assicurandolo della piena apertura per una stretta collaborazione volta ad approfondire la cooperazione bilaterale, come anche nell’ambito dell’UE e della NATO. Il MAE indica in un comunicato che Luminiţa Odobescu ha salutato l’eccellenza delle relazioni bilaterali, basate sul Partenariato Strategico tra i due paesi. Il capo della diplomazia romena ha evidenziato che il 2024 segnerà il 105/o anniversario delle relazioni diplomatiche e il 15/o del Partenariato Strategico. I due ministri hanno evocato il solido lavoro congiunto all’interno della NATO, in particolare nelle decisioni volte a riassicurare il Fianco Orientale, e hanno convenuto di proseguire il coordinamento da vicino anche in vista del Vertice dell’Alleanza Nord-Atlantica che si terrà a Washington nel 2024, si legge ancora nel comunicato.

Rivoluzione 1989 – Al via a Timişoara, nella Romania occidentale, le manifestazioni dedicate ai 34 anni trascorsi dallo scoppio della Rivoluzione del dicembre 1989, che portò al crollo del regime guidato dal dittatore Nicolae Ceauşescu. L’azione di sostegno per il pastore riformato László Tőkés, sorvegliato dalla Securitate, la polizia politica del regime, si è trasformata in una vera rivolta contro la dittatura comunista. Al Museo Memoriale della Rivoluzione oggi è stata giornata delle porte aperte. Tra gli eventi in programma, mostre, concerti, una riunione festiva del Consiglio locale e una marcia dedicata agli eroi martiri. Il presidente del Senato, Nicolae Ciucă, ha rivolto un messaggio in cui afferma che il sacrificio e il coraggio degli eroi di Timişoara sono stati i fondamenti sui quali è stata costruita l’odierna Romania libera e democratica.

Disoccupazione – Circa il 63% dei romeni in età tra i 15 e i 64 anni avevano un posto di lavoro tra luglio e settembre, come indica l’Istituto Nazionale di Statistica. Il tasso di disoccupazione era del 5%, indicatore che, però, ha raggiunto il 22% tra i giovani della fascia 15-24 anni. L’analista economico Constantin Rudniţchi considera che i dati dell’INS non indicano troppi cambiamenti rispetto alla precedente analisi e che il mercato occupazionale di Romania è sotto il potenziale. Per quanto riguarda la disoccupazione, l’analista spiega che non sono avvenuti cambiamenti notevoli, ma che, complessivamente, la tendenza è quella di cercare posti di lavori e di crearli. Rudniţchi valuta che il problema più scottante è quello dei circa un milione di romeni fuori dal sistema sociale e lavorativo, nel senso che non lavorano e neanche studiano.

Natale – Un mercatino natalizio speciale è aperto al Castello di Săvârşin dell’ultimo sovrano di Romania, Michele I. La Custode della Corona di Romania, Sua Maestà Margareta, organizzatrice dell’evento, l’ha voluto per promuovere e conservare l’autenticità delle tradizioni natalizie. Si tratta di un aspetto spirituale, e spesso dimentichiamo che il Natale è diventato un po’ troppo commerciale. Quindi, siamo lieti di poter avere qui persone di valore, ha detto la Custode della Corona. Alla tenuta che si trova in provincia di Arad, nella Romania occidentale, sono aperti al pubblico anche il Museo Reale dell’Automobile, il negozio di souvenirs, l’officina auto di Re Michele, ma anche la Casa del Tè. Per tutta la durata dell’evento, i visitatori si godono canti natalizi, auguri e mostre di prodotti artigianali.

Moldova – La Banca Europa per gli Investimenti concede alla Repubblica di Moldova un prestito di oltre 41 milioni di euro, per migliorare l’infrastruttura di trasporto. Il prestito è completato da un grant concesso dall’Unione Europea, per un valore di 12 milioni di euro. Stando alla commissaria UE per i Trasporti, Adina Vălean, i soldi saranno utilizzati per la ristrutturazione di circa 128 km di ferrovie e per il consolidamento dei corridoi di solidarietà aperti per aiutare l’Ucraina in seguito all’aggressione russa. L’Esecutivo comunitario valuta che la decisione contribuirà in modo particolare al consolidamento del Corridoio del Danubio, che vede come principali player la Repubblica di Moldova e la Romania.

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