Al di là della parola
La Settimana della Comunità e della Cultura dei Sordi è uniniziativa bilaterale, implementata dallAssociazione Nazionale dei Sordi di Romania, in partenariato con la norvegese International Organisation for Democracy and Human Rights.
Ana-Maria Cononovici, 19.10.2023, 17:28
Questo novembre compie 104 anni. È il primo gruppo delle persone con handicap d’udito in Romania ed è stato creato il 9 novembre 1919 — l’Associazione Amichevole dei Sordo-muti di Romania, sotto il patrocinio della Regina Maria tramite l’associazione volontaria di un gruppo di sordi. Il primo presidente è stato Alexandru Clarnet e dal comitato direttivo ha fatto parte anche il principe Henry Ghica, il figlio sordo del principe Constantin Ghica. Si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro, che si propone di contribuire all’integrazione nella società delle persone con deficit d’udito. In tal senso, quest’autunno si è svolto il progetto “La Settimana della Comunità e della Cultura dei Sordi”, di cui ci ha parlato Bogdan Anicescu, il direttore culturale dell’Associazione Nazionale dei Sordi di Romania: “La Settimana della Comunità e della Cultura dei Sordi è un’iniziativa bilaterale, implementata dall’Associazione Nazionale dei Sordi di Romania, in partenariato con la norvegese International Organisation for Democracy and Human Rights. Tramite questo progetto ci siamo prefissi di promuovere una dimensione culturale nei confronti del deficit di udito, portare in primo piano la persona sorda come membro di una comunità, come membro di una minoranza culturale e linguistica, che ha alla base un’altra lingua rispetto alla lingua romena, ovvero la lingua dei segni romeni. In pratica, beneficiando di sussidi norvegesi e vincendo questo progetto nell’ambito del bando Timişoara Capitale Europea della Cultura, abbiamo voluto trasformare Timişoara non solo nella Capitale Europea della Cultura, bensì nella Capitale della Cultura dei Sordi, nel periodo 11-24 settembre 2023, quando nella città sul Bega abbiamo organizzato una serie di eventi dedicati alla cultura dei sordi.”
Sono stati organizzati: il concorso di bellezza e talenti Miss e Mister Silenzio, un festival di danze e pantomima, un seminario congiunto con i partner dalla Norvegia, sulla questione dell’integrazione culturale delle persone sorde e la prima del cortometraggio prodotto nell’ambito di questo progetto, “Amore senza parole”, una Marcia del Silenzio, in cui centinaia di persone sorde si sono incontrate nel Parco Botanico di Timişoara e hanno camminato su un percorso che attraversava il centro, nonché il workshop di lingua dei segni, in cui le persone senza deficit di udito hanno avuto l’occasione di imparare alcune delle basi della comunicazione in questa lingua.
Il regista del film “Amore senza parole” ci ha detto come si sono svolte le riprese, con personaggi sordi. Octavian Iacob: “Abbiamo avuto un interprete, che doveva stare davanti a loro. Spesso davanti a loro non significava che questo interprete stava dietro la telecamera, ma spesso lateralmente, oppure addirittura al centro, cosicché avevamo bisogno di aggiustare l’immagine, per cogliere quello che dovevamo riprendere. È stata una sfida che abbiamo accettato, che ci è piaciuta e queste persone sono state molto aperte, trasparenti, desiderose di interpretare i ruoli, di affermarsi e allora hanno concesso un’attenzione eccezionale ai quattro giorni in cui abbiamo girato. È stato proprio eccezionale e davvero un’esperienza nuova che non si incontra su ogni set e, perché non dirlo, neanche nella vita di tutti i giorni.”
Sempre Octavian Iacob ci ha raccontato come si è svolto il casting: “Siamo stati a Timişoara, dove abbiamo avuto un giorno prestabilito per il casting, se ne sono presentate più persone con deficit d’udito, e noi abbiamo dovuto scegliere secondo diversi criteri: sia dal punto di vista descrittivo, che siano adatte ai personaggi descritti, siamo stati attenti a un talento che queste persone avrebbero potuto avere, in merito al gioco con la telecamera, di imparare e di rendere un testo, tramite segni, abbiamo dovuto vedere come sono questi segni, perché anche la tecnica delle riprese è stata diversa.”
Trattandosi di un cortometraggio Octavian Iacob ha utilizzato anche attori professionisti, Paul Diaconescu e Cristina Velciu, che hanno diretto l’attenzione del pubblico verso la storia iniziale, verso ciò che volevano esprimere. Quanto agli attori con deficit di udito del film, Octavian Iacob ci ha detto: “Non solo non sono attori, non hanno avuto tempo neanche di fare una prova, hanno riletto la sceneggiatura per circa due settimane, tutto si è discusso online, su zoom, con interprete, il che è molto difficile, ma sono rimasto sorpreso che quando abbiamo avuto il primo giorno di riprese e abbiamo cominciato con scene molto più leggere, di modo che si potessero adattare, sono rimasto sorpreso dal fatto che conoscevano molto bene il testo. L’interprete aveva il testo davanti e mi confermava che il testo veniva comunicato quasi parola per parola, e dico quasi perché nel lingua dei segni, non si può comunicare come parliamo noi.”
Bogdan Anicescu, il direttore culturale dell’ANSR, ha completato: “Amore senza parole è anche quello che sentiamo noi perché siamo riusciti, ecco, a implementare anche quest’attività nell’ambito del nostro progetto comune: “La Settimana della Comunità e della Cultura dei Sordi”. Abbiamo avuto una simile idea da più tempo e abbiamo voluto, nell’ambito di un progetto del genere, fare di Timişoara un luogo speciale in cui si svolgesse l’azione della prima produzione cinematografica di questo livello del Paese, in cui la persona con deficit di udito e la lingua dei segni svolgessero un ruolo centrale. È il risultato di un lavoro fatto da una piccola squadra, ma con grandi ambizioni e con un’anima ancora più grande e siamo contenti di essere riusciti a collaborare molto bene con il regista Octavian Iacob, con la produttrice Mirela Muşat e la loro intera squadra, nella realizzazione di questo progetto. Tutto si è svolto molto rapidamente, ma il risultato finale è molto bello, soprattutto perché abbiamo beneficiato di un feedback positivo da parte del pubblico con deficit di udito, ma anche da parte di quello che sente, il che è una cosa molto importante, perché ecco che anche il film vuole trasmettere questo messaggio che l’amore supera le barriere di comunicazioni e la lingua dei segni riesce a unire.”
Un progetto che vuole essere solo un inizio per un sostegno più ampio del movimento culturale dei sordi romeni, al di là dei confini dell’Associazione o della minoranza in sé.