Che mestiere farai da grande?
Da diversi mesi un parco di edutainment aperto a Bucarest invita i bambini a imparare attraverso il gioco, in uno spazio concepito come una città dei bambini.
Ana-Maria Cononovici, 21.01.2023, 08:18
Da diversi mesi un parco di edutainment aperto a Bucarest invita i bambini a imparare attraverso il gioco, in uno spazio concepito come una città dei bambini. Qui possono scoprire quale lavoro potrebbe interessarli, un’iniziativa assolutamente necessario purché, in generale, abbiano accesso a informazioni più teoriche che pratiche nel processo educativo. Abbiamo parlato di questa idea con Ana-Maria Pascaru, direttore marketing e comunicazione: “Destiny Park è il primo parco di edutainment in Romania. Abbiamo aperto il 2 settembre, quindi sono già passati 4 mesi dallapertura. Siamo lieti di essere arrivati sul mercato romeno con un tale concetto, perché lapprendimento attraverso il gioco è un concetto relativamente nuovo per i romeni e in qualche modo si presenta come un complemento a tutto ciò che riguarda lapprendimento non formale che i bambini possono avere al di fuori del curriculum scolastico. Ci rivolgiamo ai bambini dai 4 ai 14 anni. È una fascia d’età piuttosto ampia. E il nostro obiettivo principale è, come abbiamo detto, educare attraverso il gioco. È praticamente una città in miniatura. Diciamo che è una città gestita da bambini. Abbiamo una zona industriale, luoghi in cui i bambini entrano e apprendono, ad esempio, il processo di produzione del latte o il processo di produzione di mobili o sullagricoltura e come sarà lagricoltura del futuro. Abbiamo unarea dedicata alla medicina. Abbiamo una clinica odontoiatrica, ma anche un ospedale che ha diversi reparti, uno di neonatologia, uno di chirurgia e uno di emergenza e pronto soccorso. In tutte queste nuove aree insegniamo ai bambini certi mestieri. È vero, stiamo solo gettando le basi. Vengono impartite delle conoscenze, ma tutto attraverso il gioco, e questo fa sentire bene i bambini e accumulare conoscenze molto più facilmente”.
Ana-Maria Pascaru, direttrice marketing e comunicazione, ha aggiunto lelemento di novità che le esperienze accumulate in questo spazio portano nella vita dei bambini: “Se ricordate, tempo fa venivano organizzate visite al posto di lavoro dei genitori. Ora so che queste cose succedono ancora, ma non in tutte le aziende. Ma qui, al Destiny Park, è praticamente il posto dove i bambini vengono per la prima volta, la maggior parte, come dicevo, per certi lavori. Cioè si va dallarea informatica, alla medicina, allagricoltura, allindustria, al laboratorio chimico, al pilota daereo, al pilota dauto. È tutto molto attraente per loro perché stanno giocando e imparano”.
Gli iniziatori del progetto hanno pensato di insegnare ai bambini anche la responsabilità sociale, quindi ci sono già progetti in corso, a cui i bambini sono incoraggiati a contribuire: “Stiamo sviluppando alcune campagne, come ECSR – Environmental Corporate Social Responsibility, ovvero Responsabilità Sociale Ambientale dImpresa. Abbiamo iniziato ancor prima di aprire il parco, persino durante la pandemia abbiamo avuto alcune attività con lospedale pediatrico Grigore Alexandrescu, poi ad agosto, prima dellapertura, abbiamo avuto 2 settimane in cui abbiamo ricevuto quasi 2500 bambini in visita, bambini provenienti da ambienti svantaggiati o con varie disabilità e che hanno avuto l’acceso gratuito. E questo progetto continua. In pratica, a dicembre abbiamo iniziato a raccogliere “soldi magici”. Il “denaro magico” è la valuta della nostra piccola città. I bambini che entrano nel parco, in base al biglietto pagato, ricevono un assegno e poi soldi magici. La prima lezione è la cosiddetta lezione di economia, perché nel momento in cui ricevono i soldi magici, li possono usare per entrare in certe attività, e in altre attività più divertenti devono pagare, mentre in quelle in cui lavorano ricevono uno stipendio. Quindi “il denaro magico” è la valuta del Destiny Park e abbiamo pensato che sarebbe bello incoraggiare i bambini a donare, imparare cos’è lo spirito civico e imparare che regalare è qualcosa di bello e regalare a bambini che potrebbero non avere altre opportunità è qualcosa che abbiamo iniziato a fare. Di conseguenza abbiamo cominciato a raccogliere denaro magico dai bambini, in pratica se i bambini rimangono con denaro magico alla fine dellesperienza, quando il tour del parco è finito, possono donarlo o portarlo a casa e quando tornano possono usarlo ancora. E così abbiamo iniziato a raccogliere soldi magici, e la nostra fondazione, attraverso questo gesto simbolico dei bambini, trasforma i soldi magici in biglietti omaggio per bambini svantaggiati”.
I bambini che vengono qui si divertono, ma imparano anche che il lavoro è molto importante. Ana-Maria Pascaru: “Alcuni lavorano, altri cercano solo di divertirsi, ma come dicevo, a un certo punto i soldi finiscono e poi devono andare a lavorare. Non è possibile chiedere soldi ai genitori, perché tutto accade solo con denaro magico. Abbiamo 2 tipi di biglietti: per 3 ore e 30 e per un giorno. La maggior parte dei genitori, soprattutto per le prime visite, viene per 3 ore e mezza. In 3 ore e mezza i bambini non possono fare tutte le esperienze nel parco, perché unesperienza dura tra i 15 e i 20 minuti. Allingresso i bambini possono fare un giro del parco, che di solito è quello che consigliamo loro di fare con i genitori e vedere cosa vorrebbero fare. Quindi, in pratica, una volta entrati, scelgono a quali attività vogliono partecipare, dove vogliono andare, e di solito molti di loro sono contenti di lavorare, perché sono orgogliosi di essere pagati”.
Ana-Maria Pascaru ci ha raccontato cosa scelgono di fare i ragazzi più grandi: “I più grandi, cioè quelli tra i 10, gli 11 e i 14 anni, vanno verso attività più divertenti o che trovano molto interessanti. Ad esempio, lAccademia di Aviazione è unarea molto popolare per i bambini più grandi perché abbiamo 2 simulatori di aviazione che sono reali e dove anche gli adulti vorrebbero giocare. E poi questa è una zona molto ambita dai più grandi, così come lo è, del resto, la zona dellospedale o quella dei simulatori di Formula 1″.
Abbiamo scoperto che la maggior parte delle guide del parco conosce linglese, ma molte di loro parlano anche russo e francese, quindi il parco si rivolge ai bambini indipendentemente dalla nazionalità.