Un milione di angeli
L'ho incontrata ad una fiera. È una sognatrice e invita i passanti a scegliere un angelo, dipinto o di gesso, di modo che ne possa decifrare il significato
Ana-Maria Cononovici, 19.10.2022, 07:00
Lho incontrata ad una fiera. È una sognatrice e invita i passanti a scegliere un angelo, dipinto o di gesso, di modo che ne possa decifrare il significato. La storia di questi angeli ha stuzzicato la mia curiosità e ho voluto scoprirla. Quindi Miki Ciobotaru mi ha raccontato la storia del milione di angeli: “In questo progetto si tratta di capire una cosa semplicissima e a portata di mano per tutti, ma che tendiamo a dimenticare altrettanto facilmente: che possiamo essere buoni a tempo pieno, tutti i giorni, non solo durante le feste, che lamore e laccettazione sono la prima forma di terapia e che non abbiamo bisogno di leggere scaffali di libri per concederlo ai bambini autistici. In questo progetto io creo un milione di angeli grafici e in ceramica, come un manifesto artistico-visivo contro la discriminazione di questi bambini e delle loro famiglie.”
Abbiamo chiesto all’artista qual è limpatto del progetto: “È un processo veramente trasformativo per me e per coloro con cui interagisco, perché, come dicevo, si tratta di cose semplici, naturali, si tratta di amore, si tratta di accettazione, cose che spesso diamo per scontate e non ce ne rendiamo conto quanto siano preziosi nelle nostre vite. I miei angeli sono destinati ad essere sempre scelti dalle persone che hanno veramente bisogno di loro, del loro messaggio e del loro ruolo. E come corrispondente, ognuno di questi bambini arriva con un certo messaggio nelle nostre vite, che si tratti di una lezione o di una benedizione. E dobbiamo solo avere un po di pazienza per ascoltarlo”.
Com’è iniziato il progetto? “Il progetto del milione di angeli è arrivato a tappe. La prima volta è stata nel 2019, quindi prima della pandemia, quando ho voluto regalare il mio compleanno, perché probabilmente questa è la mia lezione, che sto ancora imparando: sono molto più felice di poter regalare che di saper ricevere. E in quel periodo ho creato un laboratorio di beneficenza, un workshop in cui chi ha avuto il piacere di partecipare, invece di portarmi un regalo per il mio compleanno, ha fatto allora una donazione per la creazione di un parco giochi per bambini con bisogni speciali. Questo parco giochi è stato creato nel villaggio di Piscu, a circa 30 chilometri da Bucarest, essendo il primo del suo genere nella zona di Bucarest e della provincia di Ilfov. In seguito, lavorando a lungo nel mondo del volontariato, ho anche interagito con genitori e bambini provenienti da categorie speciali e mi sono reso conto di quanto sia necessario che siano ascoltati, compresi e accettati così come sono. Perché non cè niente di sbagliato in loro, è solo la negligenza o la mancanza d’informazioni delle persone che tendono a rifiutare sin dallinizio tutto ciò che è diverso da loro. Ho scelto questo motivo dellangelo, perché nella mia visione anche loro sono degli angeli e ci ricordano quanto abbiamo bisogno di accettarci e di trovare un posto nel mondo per tutti. Pertanto, dopo una pausa durante il lockdown, dopo pandemie e incertezze, siamo arrivati a 5284 angeli creati e spero di poter continuare in futuro, fino a quando ci sarà un milione di angeli creati per questa causa”.
Una volta creati, gli angeli possono essere acquistati. Non cè un prezzo già indicato, ma piuttosto un suggerimento di donazione. Metà del denaro ricevuto viene donato, laltra metà contribuisce alla continuazione del progetto. Miki Ciobotaru: “Come impatto, ci auguriamo di mettere in risalto la normalità dei bambini speciali, di riuscire a riunire una comunità di persone atta a creare uno spazio in cui possano svilupparsi, per avere più asili nido, ad esempio, che questi bambini possano frequentare, in cui i loro genitori siano compresi e aiutati, perché purtroppo in Romania non cè molto sostegno o molto interesse almeno per i bambini con bisogni speciali. E non parlo qui solo di autismo e di tutti i bambini con bisogni speciali, ma di creare, noi tutti, individualmente e tutti insieme, una società inclusiva, in cui anche loro abbiano il loro posto e si sentano amati e accettati”.
La creazione degli angeli è dettata dall’ispirazione, ma segue uno studio approfondito delle specificità di ciascuno di essi, ci ha detto ancora Miki Ciobotaru: “Lavoro con archetipi angelici. Cè una scienza che studia gli angeli. Si chiama angelologia e la studio anch’io con grande interesse e curiosità. E nel libro di Enoch, che in realtà ha tre tomi, sono stati esposti per la prima volta oltre 700 angeli, presentati con i loro nomi e ruoli. Nel processo di creazione lascio lavorare le mie mani e poi vediamo quale angelo si è materializzato, di modo che chi interagisce con loro, lo scelga istintivamente, con la propria anima. E cerco di fare in modo che ognuno raggiunga esattamente la persona che ne ha bisogno o che, in un modo o nellaltro, lo ha sentito vicino e lo ha chiamato nella sua vita”. Un progetto fatto con e per amore, con la speranza che possiamo essere inclusivi, un po più pazienti con noi stessi e con chi ci circonda ogni giorno.