Vini resi accessibili alle persone con disabilità visive
Oggi vi raccontiamo di vino. Di vino e di inclusione.
Ana-Maria Cononovici, 13.09.2022, 22:15
Oggi vi raccontiamo di vino. Di vino e di inclusione. Più esattamente, di un progetto che mette insieme il lavoro di due persone appassionate di quello che fanno, ma anche interessate ad offrire sostegno ai loro prossimi che ne hanno bisogno. Parliamo con Tudor Paul Scripor, che ha inventato l’alfabeto dei colori e con Ioana Bidian Micu, esperta di vini, dalla cui collaborazione sono apparse le etichette inclusive, che offrono ai disabili visivi accesso al colore del vino.
Ioana Bidian Micu, esperta di vino, ci ha raccontato degli inizi del progetto: “Tutto è partito da un incontro tra me e Tudor Scripor, colui che ha inventato l’alfabeto dei colori e mi è sembrata un’idea straordinaria riuscire a realizzare per le persone con disabilità visiva un legame tra il colore del vino, l’odore e il gusto. Oltre all’etichettatura del vino con i colori standardizzati di bianco, rose e rosso, abbiamo sviluppato molte altre applicabilità di quest’alfabeto dei colori, che i disabili possono utilizzare anche a casa. Perciò, con delle etichette semplicissime, incollate al bicchiere, loro possono conoscere esattamente il colore del vino che hanno nel bicchiere. Abbiamo pure sviluppato dei supporti speciali per i bicchieri affinché possano individuare il colore del vino e abbiamo persino realizzato la prima guida alla degustazione del vino scritta in linguaggio Braille e nell’alfabeto Scripor per la standardizzazione dei colori, una mini-guida per aiutare le persone con disabilità visiva a fare il legame tra il colore del vino, gli aromi, i gusti e a poterli individuare.”
Ioana Bidian Micu, esperta di vino, ci ha raccontato della sua esperienza di degustazione alla Fiera del vino WineUp Fair Transylvania, che ha avuto luogo in primavera: “Abbiamo avuto una masterclass, una degustazione normale cui hanno partecipato sia persone con disabilità visive, sia persone con la vista perfettamente sviluppata, alle quali abbiamo otturato questo senso, di modo che possano diventare consapevoli dell’impatto che la perdita del senso visivo possa avere sul modo di valutare un determinato vino.”
Tudor Paul Scripor, che ha inventato l’alfabeto tattico dei colori, ci ha detto: “Tutto è iniziato nel 2012 quando, durante un workshop di pittura che io ho tenuto, uno studente non vedente mi ha rimproverato che non riesce a capire i colori, che non riconosce cromaticamente quello che c’è in un quadro. Io non sapevo allora che i non vedenti non avessero una standardizzazione dei colori. Se vogliamo scrivere i nomi dei colori, questo si può fare molto facilmente tramite l’alfabeto Braille, che è un abbinamento di punti. Se vogliamo scrivere rosso dobbiamo comporre la parola dalle lettere afferenti a questa parola. Io ho esteso l’alfabeto Braille, basato su una cellula di quest’alfabeto a una standardizzazione cromatica universale, cioè sotto la forma di un unico simbolo si può rappresentare un colore, sotto la forma di due simboli si possono rappresentare le sfumature scure o chiare dei colori. Questo è stato l’inizio. E il modo in cui siamo arrivati all’etichettatura delle bottiglie di vino, del colore del vino per le persone con deficit visivi è un’applicazione di quest’alfabeto.”
Abbiamo saputo dal nostro interlocutore che sempre in seguito ai suggerimenti dei disabili visivi sono apparse altre simili applicazioni. Un esempio sarebbe l’etichettatura delle cinture delle arti marziali per gli atleti che praticano questo sport: loro possono scegliere da soli la cintura a seconda del grado e del colore.
Quanto al successo delle etichette agevolate al Wine Up Fair Transylvania, Tudor Paul Scripor ci ha raccontato: “Il feedback è stato sorprendente, perché si può aprire una nuova porta verso l’inclusione. Adesso, i non vedenti possono scegliere in un negozio una bottiglia di vino a seconda del colore desiderato, fatto che finora era impossibile. Inoltre, l’etichetta e il tappo possono offrire un’informazione in più nella scelta del vino.” Le persone con deficit visivi sono invitate così a proporre quanto più settori in cui simili agevolazioni sono necessarie per loro e i nostri interlocutori sono pronti ad agire!