Stelle Michelin per l’arte e l’etnografia romena
Il Gruppo Michelin ha pubblicato quest'anno una guida dedicata alla Romania.
Ana-Maria Cononovici, 23.11.2021, 10:06
Il Gruppo Michelin ha pubblicato quest’anno una guida dedicata alla Romania. Intitolato Romania, 500 paesaggi, destinazioni ed esperienze, il libro invita i lettori a conoscere le meraviglie culturali, architettoniche, etnografiche e anche gastronomiche del nostro Paese. Pubblicata in occasione dei 20 anni di presenza del Gruppo in Romania, la guida porta all’attenzione diverse istituzioni culturali che sono l’orgoglio del Paese, tra cui il Museo ASTRA di Sibiu, premiato per la seconda volta di seguito con tre stelle Michelin. Infatti, il Museo ASTRA e quello del Contadino Romeno di Bucarest sono gli unici musei romeni ad aver ottenuto il punteggio massimo assegnato dal Gruppo Michelin. L’elenco delle istituzioni romene stellate è completato dal Museo Etnografico della Transilvania e dal Museo d’Arte, entrambi di Cluj. E sempre ad entrambi sono andate due stelle Michelin.
Questo riconoscimento ci onora, soprattutto perché si tratta, in effetti, di tre stelle, non di due. Alle due stelle assegnate alla nostra mostra permanente Il Museo nel cuore della città se ne aggiunge una terza conferita al Parco Etnografico Romulus Vuia, la sezione all’aperto della nostra istituzione. Siamo ancor più soddisfatti in quanto abbiamo svolto parecchi progetti di investimenti recenti, alcuni già attuati, mentre altri saranno ultimati a breve. E penso, ad esempio, a un progetto di rinnovamento esterno del Palazzo Reduta, sede centrale del nostro museo, o al progetto di ampliamento del Parco Etnografico. Per questo ci auguriamo che la guida Michelin migliori i suoi voti alle prossime edizioni, e che le stelle attualmente condivise tra le due sezioni del nostro museo si trasformino in tre vere stelle concesse ad almeno una delle nostre sezioni, come nel caso di altri musei in Romania, spiega Tudor Sălăgean, capo del Museo Etnografico della Transilvania, convinto che l’istituzione che dirige si merita pienamente il riconoscimento Michelin.
Penso che il punto di forza del nostro museo sia rappresentato dalla mostra permanente, strutturata secondo i principi classici dell’etnografia a cui l’istituzione è rimasta fedele sin dalla sua creazione 99 anni fa. Ciò significa che la nostra mostra permanente non ha mai ceduto il passo alle tendenze artistiche attuali, preferendo preservare una struttura capace di educare e stupire i visitatori. Di tutte le nostre collezioni, la più imponente è probabilmente quella dei costumi popolari, che ha visto un’intera sala dedicata al pubblico. Successivamente, le collezioni di oggetti culturali vengono periodicamente presentate ai visitatori durante le nostre mostre temporanee. A tutto questo si aggiunge anche la nostra agenda di eventi culturali. Vorrei anche dire che il Museo Etnografico di Cluj è il primo museo in Romania ad aver allestito una mostra tattile permanente, destinata principalmente alle persone ipovedenti, ma non solo. Penso che questa iniziativa abbia contribuito in un certo modo alla classifica che ci ha assegnato la Guida Michelin. Non si può parlare del nostro museo senza citare anche il nostro Parco Etnografico Nazionale Romulus Vuia, che riunisce una cinquantina di monumenti di architettura contadina, alcuni dei quali, come la Chiesa di Horea, sono di grande pregio. Costruita inizialmente a Ciser, in provincia di Salaj, questa chiesa è con noi dal 1968, aggiunge il direttore del Museo Etnografico della Transilvania.
Da parte sua, Lucian Nastasă-Kovacs, storico presso l’Accademia Romena e capo del Museo d’Arte di Cluj, è molto orgoglioso del riconoscimento conferito da Michelin all’istituzione che dirige. Vorrei precisare che il nostro museo è stato elencato nella Guida Michelin da più di tre anni. È una guida che viene periodicamente aggiornata, per dare spazio anche ad altre istituzioni. È uno status difficile da ottenere e facile da perdere. Ecco perché ogni riconferma va pienamente salutata. Inoltre, tutte le nostre attività negli ultimi sei, sette o anche otto anni hanno contribuito alla prestigiosa classifica Michelin. C’è tutta una serie di criteri che Michelin ha preso in considerazione per quanto ci riguarda. Innanzitutto l’edificio che ospita il museo, il Palazzo Banffy, un monumento di pura architettura barocca della Mitteleuropa, un palazzo che parla da solo e la cui storia è ricchissima. In seguito, va notato che il Museo d’Arte di Cluj non è molto antico, ha appena 70 anni di esistenza, ma ciò non gli impedisce di avere un patrimonio eccezionale, riconosciuto in tutto il mondo, spiega il suo direttore.
Con un ricco patrimonio di oltre 15.000 oggetti, il Museo d’Arte di Cluj è un vero esempio di dinamismo culturale. Continuiamo a organizzare tutti i tipi di eventi, nonostante la pandemia. Il museo è una sorta di organismo vivente, quindi ospita mostre temporanee, presentazioni di libri, conferenze, concerti da camera. Inoltre, quale altro luogo di Cluj potrebbe ospitare meglio dei recital di musica classica o barocca se non un palazzo come il nostro? L’acustica è straordinaria ed è un orgoglio per i musicisti suonare dove Liszt o Friedemann Bach si sono esibiti in passato. La pandemia condiziona ancora i nostri progetti, ma spero che il prossimo anno le cose tornino in carreggiata, conclude il direttore del Museo d’Arte di Cluj, Lucian Nastasă-Kovacs.