La Via Transilvanica
Tășuleasa Social, un'ong della Provincia di Bistrița Năsăud, nel nord della Romania, ha avviato qualche anno fa un progetto inedito: la Via Transilvanica, un percorso escursionistico di oltre 1400 km che attraversi il Paese dal nord-est al sud-est.
Eugen Coroianu, 12.07.2021, 17:48
Tășuleasa Social, unong della Provincia di Bistrița Năsăud, nel nord della Romania, ha avviato qualche anno fa un progetto inedito – la Via Transilvanica, un percorso escursionistico di oltre 1400 km che attraversi il Paese dal nord-est al sud-est. Il percorso a lunga distanza, come lo chiama long, parte da Putna, dove si trova la tomba del principe moldavo Stefano il Grande, attraversa la provincia storica di Transilvania, portando alla scoperta di tutte le sue ricchezze culturali, e arriva a Drobeta Turnu-Severin, al Danubio – dove entrò per la prima volta nel Paese Re Carlo I di Romania. Il percorso è stato documentato dagli specialisti dellorganizzazione e incoraggia i turisti che non vogliono spostarsi in auto, che amano viaggiare e andare alla scoperta del Paese a piedi. Non è pronto completamente, lo sarà probabilmente lanno prossimo, ma è segnato su ampie porzioni ed è facilmente identificabile, precisano i responsabili del progetto. “Un percorso su cui non ci si può smarrire” è una delle sue parole dordine. 1400 km sono, ovviamente, moltissimi per qualsiasi viaggiatore, per quanto fosse audace, motivo per cui il percorso è diviso in più tappe, tutte descritte dettagliatamente in unapposita guida consultabile sul sito Via Transilvanica. Il progetto concede unattenzione particolare allambiente, spiega Alin Ușeriu, il presidente dellorganizzazione Tășuleasa Social. “La Via Transilvanica, dal nostro punto di vista, di coloro che hanno ideato il progetto, che già compie 3 anni, ambisce anche ad essere un percorso su cui non smarrirsi. Perchè la Romania è un Paese molto bello, con cose interessantissime da vedere a ogni passo, con cose spettacolari che si incontrano quasi ogni metro. Io farei un esempio: sembra che dapperttutto ci siano tesori nascosti e serve solo scavare un po per scoprire la Romania da un lato allaltro. I percorsi a lunga distanza sono, credo io, a lungo termine, la più bella forma di valorizzazione di qualsiasi patrimonio storico, culturale, culinario, rurale o naturale. Siamo, credo, tra i più ricchi del pianeta da questo punto di vista, soprattutto del patrimonio naturale che ci circonda e ci dà un ottimo stato danimo che non può essere paragonato a nessun altro”, ha affermato Alin Ușeriu.
La Via Transilvanica è un progetto dal quale tutti dovrebbero guadagnare, sia gli uomini, che lambiente. Esso si propone anche un ritorno alle usanze del passato degli abitanti delle zone rurali, atto a conservare le ricchezze naturali locali, che siano, però, anche offerte ai turisti in tal modo da non danneggiarle. Gli abitanti devono capire quanto vale ciò che hanno e imparare a valorizzarlo senza distruggere la flora e fauna uniche delle loro zone. “Il progetto valorizza al meglio il patrimonio naturale con misura, diciamo, ossia fino a cento mila persone allanno, lungo i 1400 km. È un progetto sostenibile, un progetto che aiuterebbe, nei luoghi che attraversa, oltre 600 comunità a sopravvivere. Perchè non si può prendere in considerazione solo lambiente, senza le persone. Quasi ogni persona sulla Via Transilvanica può diventare un piccolo imprenditore, mettere la propria masseria al lavoro e offrire ospitalità. Noi, Tășuleasa Social, possiamo realizzare solo il 50% di questo progetto. Coloro che offrono ospitalità e soprattutto coloro che percorrono la Via Transilvanica coprono laltra metà. Una masseria ben curata, che offre carne, formaggi di ottima qualità, può continuare a fare ciò che è stato fatto negli ultimi mille anni e ciò è molto molto importante per lambiente. Noi abbiamo pensato ad un certo punto che se avessimo piantato alberi nellintera Romania, avremmo risolto il problema. In questo momento sappiamo che i rimboschimenti che sono già stati fatti in vari ex villaggi sono molto pericolosi. Là, purtroppo, non viene lavorata più la terra e noi ci confronteremo con una catastrofe di grandi dimensioni se perderemo questi pascoli cosi belli. Soprattutto qui, in Transilvania, ma in realtà dapperttutto, soprattutto nei Carpazi. E anche la flora che è molto ben sviluppata. Certo, le foreste sono molto importanti, ma soppraffano tutto ciò che cè di vivo. Quindi un percorso a lunga distanza risolve una parte di questi problemi, offre soldi agli abitanti laddove passa. Il turista ci sinnamora e diventa ambasciatore di questo biotopo straordinariamente importante. Quasi tutti gli abitanti dei posti attraversati dal percorso sono informati. Abbiamo svolto molte azioni con i bambini. Mettiamo accento sulle masserie locali più che sugli agriturismi e sugli alberghi. Cerchiamo di realizzare filmati e promuoverle”, ha spiegato Alin Ușeriu sulla sostenibilità del progetto.
I promotori del percorso La Via Transilvanica esortano i romeni a scoprire il proprio Paese andando su questo percorso escursionistico a lunga distanza e invitano, in ugual misura, anche i turisti stranieri amanti delle escursioni. La Via Transilvanica è una via che rompe le barriere tra generazioni e culture in quanto dedicata a coloro che, a presindere dalletà, dallesperienza o dal posto di provenienza, sono pronti a camminare e portarsi dietro in uno zaino il minimo necessario. La Via Transilvanica è un progetto sulla diversità, dalle sponde del Danubio fino alle cime delle montagne, i paesaggi che si scoprono poco a poco essendo diversi come le persone che speriamo faranno questo percorso – si legge sul sito del progetto.