Rapporto sul disboscamento illegale in Romania
Secondo il piú recente rapporto della Greenpeace sui tagli illegali di foreste in Romania nel 2017, le autorità hanno individuato 12.487 casi di tagli illegali a livello nazionale, circa 34 al giorno, del 32% in piú rispetto all'anno precedente.
România Internațional, 27.09.2018, 19:04
La superficie coperta di foreste in Romania è diminuita al 28,95% (circa 7 milioni di ettari), sotto la media UE che è attualmente del 43%. Di questa superficie, circa 415.000 ettari appartengono ai piccoli proprietari con superfici sotto 100 ettari e non sono amministrate, essendo, quindi, a rischio di tagli illegali. Se parliamo delle foreste vergini e quasi-vergini, ossia zone in cui la natura si è sviluppata senza l’intervento dell’uomo, solo il 3% del totale delle superfici sono imboschite, rispetto al 12% del 1974. Molte di queste foreste secolari di faggio sono state inserite nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.
Secondo il piú recente rapporto della Greenpeace sui tagli illegali di alberi nelle foreste della Romania nel 2017, le autorità hanno individuato 12.487 casi di tagli illegali a livello nazionale, circa 34 al giorno, del 32% in piú rispetto all’anno precedente. Ciò significa che in Romania vengono tagliati oltre 3 ettari di foresta ogni ora.
Ciprian Găluşcă, coordinatore della campagna per le foreste e la biodiversità della Greenpeace Romania, ha fornito piú dettagli a RRI su questo rapporto. Le province piú colpite dai tagli sonoMureş, Braşov e Olt, e la gravità dei fatti è anch’essa maggiore rispetto al 2016. Abbiamo 8000 reati registrati, ciò significa una crescita del 62% rispetto all’anno precedente. In tutto, a livello nazionale, significa che abbiamo 200.000 metri cubi (di massa lignea) tagliati illegalmente scoperti. I dati ufficiali sui tagli illegali rilevano che nel periodo 2008-2014 venivano tagliati illegalmente 8 milioni di metri cubi annualmente, e di questi 8 milioni che scompaiono ogni anno in seguito ai tagli illegali, le autorità scoprono tagli illegali per un valore di 200 mila metri cubi, pari al 2% dell’intero fenomeno. Quindi, se parliamo dell’efficienza delle autorità nella lotta ai tagli illegali, si può notare, rispetto alle cifre del periodo 2008-2014, che le autorità, purtroppo, non sono molto efficienti nel combattere il fenomeno.
Il 54% del volume di legno tagliato illegalmente nel 2017, a livello nazionale, è stato tagliato sul territorio delle province di Cluj, Maramureș e Sibiu. Oltre 20 mila casi di tagli illegali di foreste sono stati indagati l’anno scorso (in crescita del 15% rispetto al 2016), mentre, rispetto allo stesso anno, i fascicoli in cui i procuratori hanno richiesto misure sono state 5.500, in crescita del 26%, e solo in 605 è stato disposto il rinvio a giudizio. Inoltre, sono stati confiscati 1.465 mezzi di trasporto adoperati per trasportare il legno di provenienza illegale, in aumento del 27,83% rispetto all’anno precedente, rileva ancora il rapporto della Greenpeace Romania.
Quando noi andiamo nelle foreste per cercare di scoprire cosa succede, notiamo che chi taglia illegalmente gli alberi è molto ben equipaggiato. Si tratta di operatori economici che hanno attrezzi performanti, hanno tutto il necessario per tagliare nel piú breve tempo possibile e lasciare presto la foresta. Se guardiamo il numero di veicoli confiscati dalle autorità, nel 2017, notiamo che ci sono anche moltissimi carri trainati da cavalli, quindi non si può dire molto chiaramente chi taglia gli alberi e quanto taglia in Romania, ha raccontato sempre Ciprian Găluşcă.
Negli ultimi anni, le autorità in Romania hanno implementato una serie di sistemi e protocolli tra istituzioni volti a combattere il fenomeno dei tagli illegali di alberi e aumentare la trasparenza in questo settore. Ciononstante, il fenomeno non può essere fermato, ma le ong ambientaliste cercano di trovare soluzioni, racconta ancora Ciprian Găluşcă.
Le organizzazioni ambientaliste fanno il loro compito, richiamano l’attenzione sul problema e offrono soluzioni per l’implicazione dei cittadini. È quello che fa anche la Greenpeace. Presto lanceremo anche un’app sul cellulare con cui i cittadini potranno implicarsi nella tutela delle foreste della Romania e, in special modo, nella tutela delle foreste vergini. L’app offrirà la possibilità di segnalare sul posto i casi sospetti di illegalità. Chi viaggerà nelle zone con foreste e scoprirà tagli illegali di legno avrà a disposizione un questionario nel rispettivo app che lo aiuterà a capire se si tratta di un taglio illegale o meno. Essi potranno inviarci ulteriormente il questionario compilato con foto, con la poszione GPS, e noi analizzeremo i dati e li invieremo, a seconda del caso, alle guardie forestali in vista delle indagini. Allo stesso tempo, l’app utilizzerà anche immagini sattellitarie recenti del 2018 e consentirà agli utenti di verificare la legalità dei trasporti di legno, ha precisato Ciprian Găluşcă.
Finora, un ruolo importante nella scoperta e segnalazione dei casi di tagli illegali l’ha svolto la società civile, rileva inoltre il Rapporto della Greenpeace. Del resto, i romeni sono molto preoccupati per la qualità dell’ambiente circostante, secondo uno studio realizzato dalla compagnia di indagini di mercato Ipsos in 28 Paesi dell’intero mondo. Sette su dieci romeni indicano i diboscamenti come il principale problema ambientale locale, la gestione dei rifiuti collocandosi seconda sulla lista delle priorità ambientali in Romania, essendo menzionata dal 34% degli interpellati, mentre l’inquinamento dell’aria preoccupa il 32% dei romeni.