26.11.2020
COVID-19: studio, situazione difficile per PMI in Romania/ Energia: Romania, ok livello stock invernali/ Eurostat: Romania, impennata prezzi energia elettrica per i consumatori domestici nel primo semestre del 2020
Florin Orban, 26.11.2020, 11:00
Quasi 6 su 10 piccole e medie imprese di Romania hanno ancora fondi disponibili per un mese o due al massimo, mentre 2 su 10 stimano che le proprie risorse finanziarie le basterebbero per un periodo compreso tra due e quattro mesi. Un barometro condotto dalle compagnie Sierra Quadrant e Frames indica che la seconda ondata della pandemia di COVID-19 e le nuove restrizioni hanno leso ancora più fortemente l’economia romena, principalmente il settore delle PMI, in cui i problemi finanziari sono diventati più acuti. La maggior parte degli intervistati dichiara di essere arrivati in questa situazione in seguito al calo delle vendite (oltre il 60%), all’aumento del blocco finanziario e all’accesso limitato al finanziamento bancario. Davanti alle sfide dell’anno prossimo, gli imprenditori esprimono preoccupazione sempre nei confronti degli effetti della pandemia, seguiti dalle tasse e imposte e dalla fluttuazione del tasso di cambio leu-euro. Il barometro sullo stato dell’economia è stato condotto su un campione di 300 imprese di vari settori – commercio, finanze, agricoltura, energia, abbigliamento e IT.
Le autorità e le compagnie del settore energetico annunciano un ottimo livello degli stock dei combustibili per l’inverno, assicurando la popolazione che non ci saranno dei problemi nella stagione fredda. I rappresentanti del Ministero dell’Energia hanno spiegato nel corso di un dibattito che il gas è quasi al massimo della capacità di stoccaggio, precisamente 2,8 miliardi di metri cubi. Il segretario di stato all’Energia, Lucian Rusu, ha precisato che le autorità tengono in considerazione uno scenario invernale che prevede un consumo energetico più basso di fino al 3% rispetto allo scorso anno, nelle condizioni della pandemia, ma anche delle previsioni meteo, che indicano brevissimi periodi di tempeste di neve e gelo.
La Romania si annovera tra i Paesi dell’Unione Europa in cui si osservano le crescite più elevate dei prezzi di energia elettrica per i consumatori domestici. Nell’UE, le tariffe sono lievemente diminuite nel primo semestre del 2020 rispetto al corrispondente periodo del 2019, però si sono verificati anche degli incrementi. Le impennate in moneta nazionale si notano in Lituania – 13,6%, Polonia – 12,9%, Lussemburgo – 10,5%, e Romania – 9,1%, secondo i dati pubblicati dall’Eurostat. Espressi in euro, i più bassi prezzi medi di energia elettrica per i consumatori domestici nell’UE nel primo semestre del 2020 si osservano in Bulgaria (10 euro/100 kWh) e Ungheria (10,3 euro/100 kWh). Nel primo semestre del 2020, i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nell’UE erano indicati ai 21,3 euro/100 kWh, con 14,59 euro/100 kWh in Romania.