10.09.2020
Economia: Romania, PIL inferiore del 12,3% nel secondo trimestre del 2020 rispetto al primo/ Salari: 3372 lei stipendio medio netto in Romania a luglio 2020/ Redditi: salario o pensione, fonte unica per due terzi dei romeni
Ștefan Baciu, 10.09.2020, 10:33
Nel secondo trimestre del 2020, il PIL in Romania ammontava a 238,502 miliardi di lei (circa 49,2 miliardi di euro), del 12,3% inferiore rispetto al primo trimestre del corrente anno. Lo rilevano i dati provvisori resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica, il quale indica che il PIL stimato nel primo semestre del 2020 sfiora i 440 miliardi di lei (quasi 91 miliardi di euro), in calo del 4,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Le quote negative più elevate spettano all’industria (-3,0%), il cui contributo al PIL ammonta al 19,3%, alle attività di spettacolo, culturali e di divertimento, alle riparazioni dei prodotti di uso domestico e altri servizi (-1,1%), con un peso del 2,8% nel PIL, al commercio all’ingrosso e al dettaglio, alla riparazione dei veicoli e delle moto, alle attività di trasporto e deposito, nonchè al settore alberghiero-ristorazione (-0,9%), che conta del 20,1% nel PIL. Al contrario, quote positive spettano all’edilizia (+0,5%), con un contributo del 3,7% nel PIL, al settore IT e comunicazioni (+0,7%), il cui peso al PIL arriva al 7,2%, pubblica amministrazione e difesa, assicurazioni sociali nel sistema pubblico, sanità e previdenza sociale (+0,2%), con un contributo del 16,6% nel PIL.
A luglio 2020, il salario medio lordo in Romania era indicato ai 5.468 lei, di 99 lei in più rispetto a giugno 2020, mentre il netto è arrivato ai 3.372, superiore di 74 lei. Lo rilevano i dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica. I salari più alti sono stati incassati nel campo della tecnologia dell’informazione – 7.910 lei (1.630 euro), mentre i più bassi nel settore alberghiero-ristotazione (1.687 lei, cioè 348 euro).
Due terzi dei romeni hanno eslusivamente il salario o la pensione come unica fonte dei redditi. Uno studio sull’indipendenza finanziaria dei romeni condotto da CFA Romania e ripresa dal quotidiano Adevarul, indica che il 43% degli intervistati ha spiegato di non poter sopravvivere senza prendere in prestito denaro da parenti, amici o persino dallo stato.
Nel 2019, la Romania era il Paese con i livelli più bassi dei prezzi delle bevande alcoliche nell’UE. Al contrario, i livelli di alti si osservavano in Finlandia, del 91% superiori alla media comunitaria. I dati resi noti dall’Eurostat indicano che, lo scorso anno, i prezzi delle bevande alcoliche (liquori, vino e birra) in Romania erano del 23,6% inferiori alla media europea.