15.11.2019
Inflazione: tasso rivisto al ribasso al 3,8% dalla Banca Centrale/ Auto: 505.700 macchine nuove e usate targate in Romania nei primi 10 mesi del 2019/ Occupazione: Eurostat, 3 mln disoccupati nell'UE hanno trovato lavoro nel secondo trimestre del 2019
Ștefan Baciu, 15.11.2019, 09:37
La Banca Centrale di Romania ha rivisto al ribasso (3,8%) le previsioni inflazionistiche per la fine del 2019 e stima il 3,1% per l’anno prossimo. Lo ha annunciato il governatore Mugur Isarescu, presentando il rapporto trimestrale sull’inflazione. Le stime della Commissione Europea sul deficit di bilancio al 6,1% per il 2021 non possono essere prese in discussione, in quanto ciò significa più di un pericolo, e un simile livello non sarebbe perdonato dai mercati dai quali prendiamo prestiti, ha dichiarato Mugur Isarescu. Intanto, il tasso annuo dell’inflazione è lievemente calato al 3,4% a ottobre, dal 3,5% a settembre, nelle condizioni in cui i generi alimentari hanno registrato un rincaro del 4,16%, quelli non alimentari del 2,57%, e i prezzi dei servizi sono aumentati del 4,14%, secondo quanto rilevano i dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica.
Circa 505.700 auto nuove e usate sono state immatricolate in Romania nei primi 10 mesi del 2019, di solo lo 0,39% in crescita rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Lo rilevano i dati della Direzione Patenti guida e Immatricolazione veicoli, citati dall’agenzia Agerpres. I dati ufficiali indicano che tra gennaio e ottobre 2019, delle 505.685 auto immatricolate nel Paese, 134.698 erano nuove, in aumento del 18,85% rispetto ai primi dieci mesi del 2018. Erano, invece, 370.987 le auto usate, del 5% in meno rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Come marchi, il maggior numero spetta a Volkswagen (92.352 unità), BMW (37.367) e Audi (35.240). Alla fine dello scorso anno, in Romania erano registrate circa 8,2 milioni di auto, del 7,3% in più rispetto al 2017, con 1.381.620 macchine immatricolate a Bucarest.
Tre milioni di persone dei Paesi membri dell’UE, cioè il 20,4% dei risoccupati registrati tra gennaio-marzo 2019, hanno trovato un posto di lavoro nel secondo trimestre del corrente anno. Lo rilevano i dati pubblicati questa settimana dall’Eurostat. Nel rispettivo periodo, 8,3 milioni di persone (il 57%) sono rimaste ancora disoccupate e altri 3,3 milioni (22,6%) sono diventate economicamente inattive. Lo scorso anno, il tasso occupazionale tra gli stati membri del’UE per la fascia di età compresa tra i 55 e i 64 anni, oscillava tra oltre il 70% in Svezia, Germania e Danimarca ad un livello inferiore al 50% in Romania, Malta, Polonia, Slovenia, Croazia, Grecia e Lussemburgo.