14.02.2019
Aeroporti: Sibiu, traffico in crescita nel 2018/ Sviluppo: 517 mln euro per metropolitana tra la Stazione Nord di Bucarest e l'aeroporto Henri Coanda/ Economia: rallentamento nell'est dell'UE nel terzo trimestre del 2018
Florin Orban, 14.02.2019, 13:53
Nel 2018, il traffico sull’aeroporto di Sibiu (centro della Romania) è cresciuto del 32,2% rispetto all’anno precedente. Una crescita che lo colloca al terzo posto nella classifica degli aeroporti con traffico inferiore ai 5 milioni di passeggeri all’anno, dopo Kutaisi (Georgia) e Poznan (Polonia), secondo quanto rileva un comunicato di Airports Council International Europe. Il documento sottolinea il notevole aumento del traffico negli aeroporti europei nel 2018, di oltre 136 milioni di passeggeri. Negli ultimi cinque anni, il traffico passeggeri sul continente ha registrato un aumento del 36,6%.
La commissaria UE per la Politica regionale, Corina Cretu, ha approvato lo stanziamento di 517 milioni di euro alla costruzione della linea metropolitana che collegherà la Stazione Nord, la più importante di Bucarest, all’aeroporto Henri Coanda (Otopeni). Il cofinanziamento europeo è destinato alla costruzione di un tratto di 6 km delle linea che misurerà complessivamente 14 km. Sarà finanziata anche la costruzione di sei nuove fermate sotterranee e l’acquisto di 12 treni a sei carrozze ciascuno. L’avvio dei lavori, che dovrebbero essere ultimati nel 2023, è previsto per la seconda metà del corrente anno. Il valore totale del progetto si aggira su 1,4 miliardi di euro. La parte romena coprirà il cofinanziamento da un prestito dalla Banca di Cooperazione Internazionale del Giappone e dal bilancio dello stato.
Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, la crescita economica nell’est dell’Unione europea è rallentata, nelle condizioni in cui il PIL è stato intaccato dalla diminuzione della domanda per le esportazioni della regione. Secondo la Bloomberg, per quanto riguarda i sei stati che dovrebbero pubblicare nei giorni prossimi i dati sull’evoluzione del PIL nel quarto trimestre del 2018, gli economisti citati nell’articolo firmato da Radoslav Tomek sostengono che la Bulgaria, l’Ungheria, la Polonia e la Slovacchia dovrebbero riferire crescite modeste, mentre in Romania e Slovacchia è rimasto immutato. Gli stessi economisti ammoniscono, però, che il ritmo di crescita nell’Europa dell’est, diventata un importante hub per l’approvvigionamento dei produttori dell’eurozona, ha superato il livello massimo, nelle condizioni in cui il rallentamento dell’economia mondiale ha intaccato le economie orientate verso le esportazioni.