Investimenti nell’industria alberghiera
Negli ultimi anni, la Romania è diventata una destinazione turistica sempre più attraente, il che ha portato anche maggiori investimenti nell'industria alberghiera.
Ștefan Baciu, 20.11.2017, 12:23
Negli ultimi anni, la Romania è diventata una destinazione turistica sempre più attraente, il che ha portato anche maggiori investimenti nell’industria alberghiera. Il crescente interesse dei turisti e l’aumento degli investimenti si verificano anche in altri Paesi dell’Europa centro-orientale. Nel 2016, il volume totale degli investimenti alberghieri in quest’area del continente ha sfiorato 1,2 miliardi di euro, in notevole incremento rispetto al precedente anno, quando avevano raggiunto solo 700 milioni. In crescita anche il tasso di occupazione degli alberghi, che ha superato il livello raggiunto nel 2007-2008, una ragione in più per fare investimenti nel settore.
Il presidente della Federazione Industria Alberghiera di Romania, Calin Ile, spiega perchè è aumentato l’interesse verso questo campo. Da una parte, si tratta di un contesto regionale favorevole, quindi un elemento di stabilità e sicurezza che si è propagato negli ultimi anni, cosicchè gli investitori hanno ritenuto interessanti i mercati dell’est europeo, principalmente grazie al fatto che i turisti trovano interessanti questi mercati: l’est europeo sembra una zona sicura, stabile, senza un grande aflusso di migranti, quindi mancano i rischi riscontrabili, diciamo, nei Paesi dell’Europa occidentale. D’altra parte, un altro motivo viene dai cambiamenti nel comportamento dei giovani, che non vedono più tante barriere e, in cerca di nuove esperienze, viaggiano di più nell’est europeo, spiega Calin Ile.
L’interesse crescente dei turisti per questa parte dell’Europa ha aumentato anche le tariffe e implicitamente il profitto. Prezzi in impennata nel 2016 rispetto al 2015 si sono verificati a Bratislava (9,5%), Budapest (6,1%), Bucarest e Sofia (5,8%), Praga (3,4%). In riferimento alla Romania, l’interesse degli investitori punterebbe su certe aree, aggiunge il presidente della Federazione Industria Alberghiera. Direi che l’interesse per la Romania punta su tre zone. Da una parte, la Transilvania, con un’immagine sempre migliore, un vero motore, principalmente grazie alle sue città. Poi c’è Bucarest, che negli ultimi anni ha registrato ottime cifre, fondamentalmente grazie allo sviluppo economico, ma anche alle opportunità di svago. Infine, il litorale del Mar Nero e il Delta del Danubio, che hanno visto ultimamente grandi investimenti. Il delta è unico, mentre il litorale offre tante opportunità di svago, ha aggiunto Calin Ile.
Il nord del litorale romeno del Mar Nero, precisamente Mamaia, è la principale attrattiva estiva sia per i romeni che per i turisti stranieri. Bucarest è diventata una destinazione da city-break per circa il 20% su 1,1 milioni di visitatori stranieri registrati nel 2016, di cui la maggior parte, cioè il 60%, è giunta per conferenze e vari eventi. Le statistiche indicano che, oltre a Bucarest e Costanza, nel 2016 le province più visitate della Romania sono state quelle di Timis (ovest), Sibiu e Brasov (entrambe nel sud della Transilvania). La città di Brasov ha i propri obiettivi turistici, ma anche tanti altri nei dintorni. Basta ricordare la Fortezza di Rasnov, la chiesa fortificata sassone di Prejmer e, non in ultimo, Poiana Brasov, che oltre alla svariatissima scelta di alberghi e ristoranti, vanta anche la migliore infrastruttura per gli sport invernali del Paese. Grazie anche al vantaggio offerto dal suo aeroporto, la città di Sibiu continua a valorizzare il suo titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2007.
La Romania ha anche un alto potenziale balneare, però l’interesse degli investitori nei confronti di questo settore resta per ora basso, spiega ancora Calin Ile. Gli stabilimenti balneari restano la nostra principale speranza, però è da anni che rimane sempre una speranza, quindi non riusciamo a darne una conferma. Da una parte, gli stabilimenti per le terapie e l’infrastruttura richiedono degli investimenti più alti rispetto ad altri settori, investimenti che gli imprenditori non sono disposti a fare. Però il potenziale resta alto e credo che, se certe destinazioni avranno una migliore strategia nel collocare le località balneoclimatiche sui mercati internazionali, allora riusciremo anche ad attirare degli investitori, ha detto ancora il presidente della Federazione Industria Alberghiera di Romania.
Anche i voli low-cost operanti in Romania hanno dato un’impennata al numero di visitatori stranieri, soprattutto a Bucarest che, al momento, non è una destinazione costosa. Le stime indicano che ad un giovane bastano 40 euro al giorno per vitto, alloggio e trasporto nella capitale romena. Gli investitori hanno avvertito che il mercato alberghiero sarebbe cresciuto, cosicchè negli ultimi 15 anni la capienza delle strutture ricettive a Bucarest è triplicata, per sfiorare ora i 20.000 posti. La maggior parte degli alberghi della capitale è classificata a 3 e 4 stelle.