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Il programma Artemis – una calamita verso scienza, scoperte e innovazione

Implementato dalla NASA, con il sostegno dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), il programma Artemis si propone di riportare un equipaggio umano sulla Luna, di cui farà parte, per la prima volta, anche una donna.

Il programma Artemis – una calamita verso scienza, scoperte e innovazione
Il programma Artemis – una calamita verso scienza, scoperte e innovazione

, 12.04.2022, 21:02

Implementato dalla NASA, con il sostegno dellAgenzia Spaziale Europea (ESA), il programma Artemis si propone di riportare un equipaggio umano sulla Luna, di cui farà parte, per la prima volta, anche una donna. La terza missione Artemis mira a inviare astronauti verso il satellite naturale della Terra nel 2025. Si tratterebbe del primo allunaggio con equipaggio dopo una pausa di oltre 50 dalla missione Apollo 17. Come parte della collaborazione, ESA mette a disposizione il Modulo di Servizio Europeo – parte della navicella Orion, la fonte di energia che alimenta e spinge la navicella. Per stabilire principi comuni, direzioni e buone pratiche applicabili allintero programma di esplorazione a fini pacifici della Luna, del pianeta Marte, degli asteroidi e delle comete, NASA ha avviato gli Accordi Artemis, che Romania ha firmato allinizio di marzo. Romania è diventata, così, il 16esimo Paese firmatario e, accanto agli altri, si assume la responsabilità di prendere misure adeguate per assicurarsi che le entità e gli operatori del settore privato che agiscono a suo nome rispettano i principi di questi documenti.



“Abbiamo aderito al programma Artemis di esplorazione della Luna innanzittutto per spirito di collaborazione (…) Uno dei benefici più chiari della partecipazione a questa missione unica è la capacità di Artemis di essere una calamita che attrae la giovane generazione verso la scienza, le scoperte e linnovazione – cose che i robot non possono ancora fare. È, inoltre, una modalità di spostare i riflettori dai conflitti tra gli uomini verso la sfida di scoprire, esplorare e difendere il Pianeta”, dichiarava il presidente dellAgenzia Spaziale Romena (ROSA), il fisico Marius-Ioan Piso, quello che firmò gli accordi a nome della Romania. Gli accordi Artemis contengono, ribadiscono e sviluppano principi del diritto spaziale, in conformità alle norme e pratiche stipulate dal Trattato che governa, dal 1967, lattività degli stati di esplorazione e uso dello spazio extraterrestre. Si tratta di principi come lesplorazione pacifica, la trasparenza, lassistenza demergenza, la raccolta di dati scientifici e la conservazione del patrimonio, i principi stipulati negli Accordi essendo destinati allapplicazione nelle attività spaziali civili svolte dalle agenzie specializzate di ciascun Paese firmatario. Ospite a Radio Romania, Marius-Ioan Piso ha spiegato che il Trattato di 55 anni fa è ancora valido, non vi sono state apportate modifiche e che parliamo solo di un fine ritocco che non ha cambiato lessenza, ma che risulta necessario per un adattamento al contesto attuale.



“I problemi che sono in discussione, i problemi fondamentali sono quelli legati innanzittutto alla proprietà su altri pianeti, corpi celesti, zone delluniverso, e problemi riguardanti le risorse, lutilizzo delle risorse dello spazio, ossia la possibilità di modificare, per così dire, lUniverso per portare risorse sulla Terra. Un altro argomento, ovvio per tutti, è lutilizzo a fini pacifici. Per il resto non ci sono modifiche – il fine ritocco interessa in primo luogo le risorse. Anche a livello europeo cè uniniziativa – il Centro Europeo per linnovazione delle risorse spaziali con sede nel Lussemburgo, cosicchè si può mantenere il vecchio paragone tra il diritto aerospaziale e il diritto del mare e invece della Luna possiamo pensare allAntartide, le differenze sono abbastanza piccole, stanno solo nelle capacità e nei costi necessari per raggiungere certi scopi”, ci ha detto Marius-Ioan Piso.



Per quanto riguarda le risorse in campo spaziale, si tratta della caccia agli ipotetici diamanti nei meteoriti, negli asteroidi, spiega Marius-Ioan Piso, o degli ipotetici metalli pesanti. Daltra parte, ad esempio nel caso della Luna, la concentrazione di elio, dellisotopo elio-3, è significativamente maggiore rispetto a quella sulla Terra, ed esso può essere utilizzato come combustibile molto più comodamente per i futuri reattori nucleari a fusione, quindi si tratta di un fine commerciale. Ma, aggiunge il direttore dellAgenzia Spaziale Romena: “La Luna è, innanzittutto, interessante per la scienza, è essenziale. La Luna può ospitare sistemi di misurazione, di sperimentazione che non possono essere ospitati dalla Terra. La Luna può, inoltre, offrire moltissime informazioni su ciò che è successo e continua a succedere nello spazio circumterrestre. Lintera superficie della Luna funziona come un registratore della storia da circa 4-5 miliardi di anni da quando esiste e queste cose possono essere decifrate. Un altro scopo importante della Luna è il suo utilizzo come base per le missioni verso altri pianeti, ad esempio Marte. È più semplice effettuare da lì simili voli, in quanto viene utilizzata lattrazione gravitazionale molto più leggera della Luna, pari a solo un sesto di quella della Terra.”



“Più che mai, è importante lavorare insieme al di là dei confini per consolidare i nostri partenariati e assicurare lutilizzo pacifico dello spazio extraterrestre”, ha dichiarato alla cerimonia di firma dei documenti lAmministratore della NASA, Bill Nelson, secondo il quale ladesione della Romania agli Accordi Artemis rappresenta un passo importante verso il raggiungimento di questo obiettivo. Le relazioni tra gli Usa e la Romania risalgono a ben 140 anni fa e la NASA saluta lo spirito di esplorazione portato dalla Romania in campo spaziale, man mano che tracciano insieme un nuovo percorso, ha aggiunto Bill Nelson.




foto: jhenning / pixabay.com
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