UE: via libera a negoziati Albania e Macedonia del Nord
L'UE ha dato il via libera all'apertura dei negoziati di adesione con l'Albania e la Macedonia del Nord dopo che, in fin dei conti, le obiezioni sollevate da alcuni stati sono state superate.
Eugen Coroianu, 01.04.2020, 21:56
L’UE ha dato il via libera all’apertura dei negoziati di adesione con
l’Albania e la Macedonia del Nord dopo che, in fin dei conti, le obiezioni sollevate
da alcuni stati sono state superate. L’Unione rispetta la
parola data e adempie così agli obblighi assunti, affermano gli esponenti di
Bruxelles. Allo stesso tempo, la decisione conferma l’importanza geostrategica
dei Balcani Occidentali e dimostra che l’Europa desidera ed è capace di adottare
decisioni geopolitiche anche in questo periodo in cui siamo colpiti dalla
pandemia di coronavirus, come ha dichiarato il commissario
europeo alla politica di allargamento, Olivér Várhelyi. ”Mi congratulo di
tutto il cuore con ambo i Paesi. Questa decisione invia un messaggio chiaro e
fermo ai Balcani Occidentali: il vostro futuro è nell’Ue, ha scritto Olivér
Várhelyi in un messaggio su Twitter. Ma com’è guardata la decisione a
Bucarest? Abbiamo chiesto a Iulia Matei, segretario di stato agli Affari
Europei presso il Ministero romeno degli Esteri, quanto importanti sono queste
evoluzioni.
Le decisioni adottate in questo periodo a
livello dell’Ue per quanto riguarda l’apertura dei negoziati di adesione con
l’Albania e la Macedonia del Nord sono, senza dubbio, di grande
importanza sia per i rispettivi stati, ovviamente, ma anche su piano più ampio,
a livello europeo, dalla prospettiva del segnale politico che siamo riusciti a
lanciare – quello che la politica di allargamento è una di grande rilevanza per
l’Ue. Inoltre, menzionerei che l’importanza di queste decisioni è tanto
maggiore quanto arriva dopo moltissimi rinvii che abbiamo avuto a livello
europeo per quanto riguarda questa decisione positiva per l’apertura dei
negoziati di adesione con i due stati. Il fatto che abbiamo potuto adottare
adesso, persino in un contesto europeo cosi’ difficile come
quello segnato dalla gestione della pandemia, rileva tuttavia che l’Ue ha la
capacità di rispettare i suoi impegni nei confronti dei partner nei Balcani Occidentali
e di riconoscere i progressi significativi che questi due stati hanno fatto nel loro percorso europeo, ha
precisato Iulia Matei.
Ambo i candidati
hanno visto le loro speranze crollare più volte, in quanto la Francia e Olanda
hanno manifestato scetticismo per quanto riguarda la loro evoluzione in materia
di democrazia e contrasto della corruzione, temendo di accettare nuovi membri
in un periodo in cui la coesione del blocco comunitario era già intaccata dalla
Brexit. Ma Parigi e l’Aia hanno attenuato le loro obiezioni nelle ultime
settimane, e il processo si è accelerato nonostante la crisi provocata dalla
pandemia. La Grecia è stata convinta anch’essa sugli ultimi 100 metri, dopo
l’inclusione di formulazioni più ferme sulla tutela delle minoranze nazionali
in Albania.
Qual è stata la posizione di Bucurest ci ha spiegato sempre Iulia Matei. La posizione della Romania è una costante e
di principio, ed è stata e resta la stessa, ossia di sostegno all’avanzamento
della politica di allargamento. La Romania ha sempre guardato la
politica di allargamento come un investimento strategico nella stabilità della
nostra regione e come parte degli sforzi più generali di consolidamento
dell’unità europea. Noi abbiamo sottolineato costantemente, partendo anche dall’esempio
che la Romania ha avuto praticamente come stato candidato, tramite l’intero
percorso di riforme che ha compiuto, che l’estensione porta benefici sia agli
stati candidati, che all’Unione Europea nel suo insieme, dal punto di vista
politico, della costruzione democratica, della realizzazione della convergenza
economica e sociale, della riduzione dei divari di sviluppo a livello europeo.
Di conseguenza, l’obiettivo dell’apertura dei negoziati di adesione con
l’Albania e la Macedonia del Nord è stato perseguito e promosso
costantemente dalla Romania, come priorità importante sia del suo semestre di
Presidenza del Consiglio dell’Ue nella prima metà del 2019, che alla fine di
questa Presidenza, ha detto Iulia Matei.
La Romania saluta l’intento della Commissione Europea di avviare subito la
preparazione delle sue proposte sui documenti-quadro di negoziazione con
l’Albania e la Macedonia del Nord e si pronuncia a favore dell’organizzazione
quanto più rapida delle prime Conferenze Intergovernative con i due stati
candidati, prima della fine di quest’anno. Sempre questi giorni, la Macedonia
del Nord è diventata ufficialmente il 30esimo stato membro della Nato, in
seguito a un processo di lunga durata che ha incluso persino il cambiamento del nome del Paese.
Abbiamo realizzato il sogno che abbiamo da generazioni, si legge in un
comunicato del
Governo di Skopje. La Repubblica di Macedoniadel Nord è adesso
parte della famiglia NATO, una famiglia formata di 30 nazioni e quasi un
miliardo di persone. Una famiglia basata sulla certezza che, a prescindere
dalle sfide con cui ci confrontiamo, siamo tutti più forti e più in sicurezza
insieme, ha sottolineato dal canto suo, il segretario generale dell’Alleanza,
Jens Stoltenberg. La Macedonia del Nord ha
inoltrato il suo strumento di adesione al Trattato dell’Atlantico del Nord al
Dipartimento di Stato degli Usa
(stato depositario) – l’ultimo passo formale per affiancarsi all’alleanza di
difesa. L’adesione rappresenta l’apice di molti anni di sforzi da parte del Governo
e dei cittadini della Repubblica di Macedonia del Nord, ha dichiarato Mike Pompeo, il
segretario americano di stato. Pompeo ha sottolineato che la nuova qualità di
membro Nato sosterrà una maggiore integrazione, una riforma democratica, il
commercio, la sicurezza e la stabilità nella regione. Pompeo ha voluto
precisare che la porta resta aperta anche per altri Paesi. L’anno scorso, la
Macedonia del Nord ha cambiato il nome da Macedonia,
regolamentando una lunga disputa con la Grecia, membro della NATO e dell’Ue,
una condizione imposta da Atene affinchè Skopje
si possa affiancare alle due organizzazioni. L’Albania è membro della Nato dal
2009.