La dinamica delle relazioni post-Brexit
La Brexit è in dirittura d'arrivo dopo che il nuovo Parlamento di Londra, risultato in seguito alla vittoria dei conservatori alle anticipate, ha dato il via libera alla Legge sull'Accordo di ritiro.
Corina Cristea, 09.01.2020, 18:31
Auspicata inizialmente per il mese di marzo del 2019, luscita della Gran Bretagna dallUe è stata rinviata ripetutamente. È, però, in dirittura darrivo dopo che il nuovo Parlamento di Londra, risultato in seguito alla vittoria dei conservatori alle anticipate in Gran Bretagna, ha dato il via libera alla Legge sullAccordo di ritiro, che stabilisce il 31 gennaio del 2020 come data della Brexit. È stato per la prima volta dal referendum del 2016 che le cose sono cominciate a diventare veramente chiare. Permangono, però, le incertezze sulla dinamica delle relazioni post-Brexit. Come saranno le relazioni tra il Regno Unito e lUe – due entità legate tramite cultura, storia, questioni economiche o di sicurezza, la Gran Bretagna essendo, del resto, il principale contributore militare dellUe?
“Luscita della Gran Bretagna dallUe non cambia la natura degli interessi che legano il Regno Unito al resto del continente, non cambia la natura delle minacce comuni per la Gran Bretagna e lUe, ma cambia il modo, inclusivamente dal punto di vista legale, in cui queste cooperazioni possono continuare. Allo stesso tempo, cè la questione dei cittadini dellUe che lavorano oppure vivono in Gran Bretagna oppure e dei cittadini britannici che studiano, lavorano oppure sono residenti in stati membri dellUe, e la Romania è uno degli stati con un numero significativo di cittadini in Gran Bretagna, sia come studenti, che lavoratori”, spiega lanalista di politica estera Andrei Ţărnea.
La Brexit cambia il rapporto di forze allinterno dellUe. È, senza dubbio, un cambiamento del baricentro, ritiene lanalista Andrei Ţărnea. Negli ultimi 2-3 anni, la voce del Regno Unito, sebbene membro dellUnione, non è stata più cosi importante come prima. Torniamo alla formula precedente: la coppia franco-tedesca, diversa attualmente da quella che ha funzionato nei primi 20 anni dellUe, ridiventa importante in un contesto geopolitico che è cambiato fondamentalmente, in un contesto regionale, in un contesto economico diverso, afferma Andrei Ţărnea.
“Torniamo a una formula storica, la Gran Bretagna non essendo un membro fondatore dellUe, è entrata a far parte dellUe dopo la fine del mandato del presidente De Gaulle – questi è stato uno dei politici dai grandi Paesi che si sono opposti allappartenenza del Regno Unito a ciò che sarebbe diventata ulteriormente lUE, la comunità economica. Ciò che conta è che la Gran Bretagna è sempre stata una sostenitrice dellallargamento dellUe, una sostenitrice di unUe estesa, che funzionasse come uno strumento di coordinamento politico, di allineamento per quanto riguarda i principi e gli standard democratici, e di zona economica, di funzionamento coerente a livello del continente europeo”, ha precisato Andrei Ţărnea.
Cambierà la dinamica delle relazioni internazionali con il collocamento della Gran Bretagna su una traiettoria separata da quella dellUE? Il presidente del Centro di Prevenzione dei Conflitti, Iulian Chifu, insiste sul fatto che cambierà innanzittutto la dinamica a livello dellUnione.
“Luscita di uno dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, detentore dellarma nucleare, dallUe, lascia, infatti, allinterno dellUnione un unico stato – la Francia – un unico stato nucleare e membro permanente del Consiglio di Sicurezza. Ovviamente che ciò crea una singolarità – che ci piaccia o no – tanto più quanto nellequazione di potere a livello europeo, la Francia desidera assumersi, e lo fa praticamente ogni giorno, questa responsabilità relativa alla difesa europea. È vero che è molto difficile sostenere unEuropa che ha una difesa coordinata dalla Francia, dalla quale mancano, per considerare strettamente il rapporto tra la NATO e lUe, gli Usa, il Canada, ecco, anche la Gran Bretagna, la Norvegia e la Turchia, e porta in più stati neutrali, come lAustria, la Svezia e la Finlandia, la Danimarca e lIrlanda. Questa situazione è quantificata inclusivamente dal punto di vista finanziario. A livello europeo, però, il ritiro della Gran Bretgana è molto più importante, perchè la Gran Bretagna ha svolto anche un ruolo geopolitico di equilibrio, sapete, la perfida Albione, che non ha alleati permanenti, bensi interessi. Orbene, in questo contesto, luscita della Gran Bretagna, che era alleata della Germania nelle politiche economiche e alleata della Francia sul fronte della difesa e della sicurezza, arriva a cambiare la bilancia del potere nei voti a doppia maggioranza. Ecco, nel futuro, la Francia e la Germania insieme potranno imporre agende che non possono essere controbilanciate che dai successivi 13 stati come potenza o importanza strategica, quindi praticamente mai”, ha precisato Iulian Chifu.
Quindi, parliamo di ruoli molto più importanti di quelli apparenti della Gran Bretagna nellUe, ha aggiunto il docente Iulian Chifu.