L’UE in continuo adattamento
La Commissione Europea ha adottato, alla fine di maggio, la valutazione annuale dell'attuazione delle riforme nei Paesi partner dei Balcani Occidentali e in Turchia, come anche una serie di raccomandazioni riguardanti le prossime tappe per questi Paesi.
Corina Cristea, 19.06.2019, 18:39
A conferma del fatto che una politica di allargamento credibile rappresenta un investimento geostrategico per la pace, la stabilità, la sicurezza e la crescita economica nellintera Europa, la Commissione Europea ha adottato, alla fine di maggio, la valutazione annuale dellattuazione delle riforme nei Paesi partner dei Balcani Occidentali e in Turchia, come anche una serie di raccomandazioni riguardanti le prossime tappe per questi Paesi. Nella visione di Bruxelles, una prospettiva ferma e credibile dellUe per i Balcani Occidentali resta essenziale per incentivare la trasformazione e la riconciliazione, esportare stabilità nella regione e per promuovere i valori, le norme e gli standard Ue. Adottata a febbraio 2018, la strategia della Commissione per questa zona ha portato al rinnovo dellimpegno dellUnione nel suo insieme e degli stati membri, e un anno dopo si constatano progressi concreti per quanto riguarda i Balcani Occidentali, anche se lapplicazione generale delle riforme varia da un Paese allaltro, constatano gli esponenti europei. Albania e la Repubblica della Macedonia del Nord hanno ottenuto i migliori risultati per quanto riguarda lattuazione delle riforme, hanno riunito i requisiti rilevanti, cosicchè la Commissione ha raccomandato al Consiglio di aprire i negoziati di adesione con i due Paesi.
“La Repubblica della Macedonia del Nord e lAlbania hanno fatto la loro parte di lavoro, e adesso tocca allUe svolgere il suo ruolo. Adesso, ovviamente, in seguito alle nostre raccomandazioni, la prossima mossa sarà del Consiglio. Inoltre, la Commissione dà il suo via libera alla richiesta di adesione della Bosnia ed Erzegovina allUe. In questo contesto, la Commissione precisa una serie di priorità dettagliate per quanto riguarda la democrazia, lo stato di diritto, i diritti fondamentali e la riforma dellamministrazione pubblica, che sono necessari affinchè il Paese avanzi verso lo status di candidato e cominci ulteriormente i negoziati”, ha spiegato lAlto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, la vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini.
I Balcani Occidentali sono parte integrante dellEuropa e faranno parte del futuro dellUe, di unUnione Europea più forte, stabile e unita, ha aggiunto Federica Mogherini. Le incertezze pergmanono, invece, sulla situazione della Turchia.
“Il governo turco dichiara il suo impegno per ladesione allUe, ma vediamo che il Paese continua ad allontanarsi dallUe. Crediamo che sarebbe benefico per tutti, e soprattutto per i cittadini turchi, se questa tendenza fosse invertita urgentemente, fatto per cui, ovviamente, ci sarà sempre la nostra disponibilità”. Inoltre, vogliamo sottolineare quanto siano importanti le relazioni di buon vicinato ed evitare le tensioni nellest del Mediterraneo”, ha spiegato Federica Mogherini.
Daltra parte, la Brexit, prevista inizialmente per il mese di marzo di questanno, è stata rinviata almeno fino al 31 ottobre, nel contesto in cui laccordo raggiunto con lUe è stato approvato dal Governo, ma bocciato tre volte dal Parlamento britannico. In seguito al fallimento di convincere la Camera dei Comuni di accettare laccordo, Theresa May, giunta allapice della sua carriera in uno dei più movimentati periodi della storia della politica britannica, dopo il referendum del 2016, dove è stata decisa luscita della Gran Bretagna dallUe, si è dimessa il 7 giugno dallincarico di premier. La posizione politica della seconda donna premier nel Regno Unito è stata indebolita principalmente in seguito al compromesso di accordo volto ad evitare i controlli doganali in Irlanda, compromesso che non è stato accettato da molti dei colleghi conservatori di Theresa May e dai partner nord-irlandesi. Dopo le elezioni europee dello scorso maggio, organizzate inclusivamente in Gran Bretagna, i partiti pro-europei continuano a detenere la maggioranza nel nuovo Europarlamento e questi hanno già ammonito Londra che non rinegozieranno laccordo sulla Brexit. La posizione della Commissione Europea è stata, del resto, categorica – non ci saranno altri negoziati.
Nel caso di una Brexit senza accordo, il Regno Unito diventerebbe un Paese terzo cui non sarà applicata nessuna misura transitoria di quelle previste nellaccordo di ritiro negoziato. Dalla rispettiva data, lintera legislazione primaria e secondaria dellUe cesserebbe di essere applicata al Regno Unito, una simile situazione causando gravi perturbazioni per i cittadini e le imprese. In un simile scenario, le relazioni di Londra con lUe sarebbero regolamentate dal diritto internazionale pubblico generale, inclusivamente dalle norme dellOrganizzazione Mondiale del Commercio. Tra laltro, lUe avrà lobbligo di applicare subito le sue regole e tariffe doganali ai confini con il Regno Unito. Un simile obbligo include verifiche e controlli del rispetto degli standard doganali, sanitari e fitosanitari e la verifica della conformità alle direttive Ue. La situazione è, però, per ora incerta, e si parla della possibilità di un nuovo referendum, e non sono pochi coloro che considerano che esso chiarirebbe le cose e risolverebbe lequazione con tante incognite della Brexit.