I trapianti di cuore in Romania
L'Istituto del Cuore di Târgu Mureș, nel centro della Romania. Un'equipe di cardiologi coordinata dal medico Horațiu Suciu realizza un trapianto di cuore in un'adolescente di 16 anni. Momento da ricordare da più punti di vista.
Luiza Moldovan, 21.05.2022, 19:14
LIstituto del Cuore di Târgu Mureș, nel centro della Romania. Unequipe di cardiologi coordinata dal medico Horațiu Suciu realizza un trapianto di cuore in unadolescente di 16 anni. Momento da ricordare da più punti di vista. Il primo – il più importante – una giovane ha ricevuto una nuova chance alla vita e una migliore qualità della vita. Il secondo – il trapianto avviene dopo due anni di pandemia, in cui non sono stati realizzati che 3-5 trapianti allanno. È, se volete, una specie di prima. Il cuore trapiantato è stato portato in elicottero dalla città di Sfântu Gheorghe ed era appartenuto a un adolescente di 17 anni, politraumatizzato e in stato di morte cerebrale.
I trapianti di cuore nei bambini sono rarissimi. Nei bambini, linsufficienza cardiaca non ha solo una rapida evoluzione, ma anche unevoluzione fatale molto più rapidamente che nel caso degli adulti. In più, cè il problema dei donatori in età pediatrica. La lista dattesa per il trapianto è sempre lunga per tutte le fasce detà. Sono 22, attualmente, i pazienti che hanno bisogno di un trapianto cardiaco in Romania. Il medico Horațiu Suciu, il coordinatore del recente intervento per il trapianto e direttore dellIstituto dEmergenza per Malattie Cardiovascolari e Trapianto di Târgu Mureș, ha raccontato la situazione ai nostri colleghi di Radio România Târgu Mureș.
“Le condizioni di salute dei bambini in lista dattesa per un trapianto si stanno deteriorando abbastanza rapidamente. Molto più rapidamente che negli adulti, la cui stabilità emodinamica e biologica si può mantenere più facilmente. Le condizioni dei bambini peggiorano più rapidamente e, purtroppo, i donatori in età pediatrica sono molto più rari di quelli in età adulta. Purtroppo, pocchisimi bambini beneficiano di un trapianto.”
Annualmente, 400-500 bambini con malformazioni cardiache congenite non hanno la chance di un trapianto. Il 10% sono emergenze neonatali che vanno operate nel primo mese di vita. Il 40-50% di questi neonati probabilmente muoiono prima di giungere allintervento chirurgico. Diciamo probabilmente perchè non ci sono statistiche, nessuno li segue più. Perchè lunico centro che può fare simili interventi si trova a Târgu Mureș, e la sua capacità è limitata. Mille bambini nascono ogni anno in Romania con malformazioni congenite cardiache gravi.
La decisione delle famiglie di accettare il prelievo degli organi ancora funzionanti dei bambini in morte clinica è difficile, molto delicata. Di solito, le famiglie si rifiutano di discutere con i medici della possibilità del prelievo di organi dai propri figli. Perciò chi pensa di salvare la vita di un altro bambino mentre soffre profondamente in seguito alla perdita del proprio bambino ha unidea veramente eroica. Lorgano prelevato ha un valore inestimabile, e per lequipe di medici è una vera sfida mantenerlo funzionante e assicurarsi che il trapianto sarà un successo.
“I pazienti con trapianto devono attraversare subito dopo lintervento una tappa di terapia immunosoppressiva, è questa la grande sfida, gestire la terapia in tal modo da evitare che lorgano sia respinto dallorganismo. Quindi, praticamente, nel caso della ragazza operata di recente, dobbiamo superare questa sfida, della tolleranza immunologica. Dal punto di vista emodinamico, cardiaco, strettamente chirurgico, levoluzione è buona. La ragazza operata era in condizioni molto gravi, con una pessima qualità della vita. Sua madre mi ha detto che faceva fatica a salire anche un solo piano”, ha spiegato il medico Horațiu Suciu per Radio România Târgu Mureș.
Altri due bambini sono stati salvati in seguito alla decisione della famiglia di donare gli organi del giovane di Covasna che aveva subito lincidente in seguito al quale era in stato di morte cerebrale. Il fegato è giunto nella capitale Bucarest per un trapianto in una bambina di 5 anni con il morbo di Wilson e i reni a Cluj, nel nord-ovest, sempre per un trapianto in un minorenne.
Secondo il dottor Suciu, in Romania sono rari i casi in cui i giovani sono donatori, la percentuale di minorenni dai quali vengono prelevati organi essendo pari al 10-15%. Anche se il numero di donatori, in generale, è in crescita rispetto al 1999, esso è troppo piccolo rapportato al numero di abitanti. Rispetto al 1999, quando abbiamo cominciato a fare trapianti cardiaci accanto ai colleghi di Bucarest, quando sono iniziati anche i trapianti di fegato e cerano 11 donatori, la situazione è di molto migliorata. Nel 2018 si è giunti a quasi 200 donatori allanno. Adesso il trend è di 100 o poco più di 100 donatori allanno, e la maggioranza dei prelievi sono di fegato e reni, mentre quelli di cuore sono intorno al 10-15%.