Forme di abuso sui bambini
Nonostante le difficoltà nel raccogliere dati durante la pandemia di Covid-19, l'ong Salvate i Bambini è riuscita a portare a termine la sua indagine sugli abusi sui minorenni in Romania.
Christine Leșcu, 05.01.2022, 14:18
Nonostante le difficoltà nel raccogliere dati durante la pandemia di Covid-19, long “Salvate i Bambini” è riuscita a portare a termine la sua indagine sugli abusi sui minorenni in Romania. Come cera, forse, daspettarsi, gli adulti e i minorenni interpellati hanno opinioni diverse sui certi aspetti. Ad esempio, dalle risposte ricevute dai bambini, risulta unincidenza molto maggiore dellapplicazione di punizioni corporali in ambito familiare (46%), rispetto a quella ammessa dai genitori (28%). Risultano, inoltre, differenze anche quando vengono paragonati i risultati di questanno a quelli degli studi del 2001 e del 2013.
“Notiamo che lincidenza dellabuso verbale è in lieve calo, ma che resta, tuttavia, relativamente alta. Per quanto riguarda labuso fisico, notiamo che la punizione tramite percosse senza lasciare tracce sul bambino è stata in continuo calo durante le prime tre ondate della pandemia, arrivando da quasi l85% nel 2001 al 46% nel 2021, ma ancora con unalta incidenza. Queste sono le opinioni o risposte dei bambini. Inoltre è preoccupante che labuso fisico, le punizioni severe tramite percosse con vari oggetti o percosse che lasciano tracce non abbiano registrato un calo, al contrario, nel 2021 si è restati a un livello leggermente maggiore rispetto al 2013. Lo stesso succede con labuso emotivo e le minacce. Cè stato lo stesso andamento, come anche per quanto riguarda la negligenza infantile, lo sfruttamento minorile e labuso sessuale. In calo, secondo i bambini, solo labuso fisico leggero. Ma, il più probabilmente, si tratta del riconoscimento del fenomeno. I genitori sembrano cominciare a diventare consapevoli che non va bene offendere o urlare ai bambini. Se guardiamo al 2013, le percentuali erano di molto inferiori. Dalle risposte dei bambini sul comportamento degli insegnanti vediamo che labuso fisico è in costante calo, registrando un chiaro trend decrescente dal 30 % del 2001 al 5% del 2021. Labuso emotivo, invece, o le sgridate ai bambini restano ad alti livelli, senza registrare lo stesso trend decrescente”, ha spiegato il sociologo Ciprian Grădinaru.
Cosa vuol dire, più esattamente, abuso emotivo e quali sono le sue sottocategorie? “Labuso emotivo classico – al bambino vengono dette parolacce oppure viene offeso – si attesta al 12%. Quasi il 90% dei bambini affermano che vengono sgridati dai genitori. Metà dei bambini affermano di assistere ripetutamente a liti tra genitori e ciò può essere unaltra forma di abuso emotivo. Quasi due su dieci bambini affermano che i genitori non li lasciano incontrarsi con altri bambini per giocare. Altrettanti bambini affermano che uno dei genitori beve troppo. Una forma ancora più grave di abuso è il rifiuto di dare da mangiare al bambino. Se continuiamo ad analizzare le forme di negligenza, notiamo che uno su tre bambini afferma di non avere niente da mangiare o di mangiare raramente cibo cucinato in casa. Più di due su dieci bambini affermano che non sono sempre visti dal dottore quando sono malati, che sono lasciati a casa da soli durante la notte per accudire a fratelli o sorelle minori o che sono lasciati per giorni chiusi in casa. Qui parliamo piuttoso di fattori socio-economici che comportamentali oppure di opzioni educative dei genitori”, ha spiegato sempre il sociologo Ciprian Grădinaru.
Inoltre, le percentuali riguardanti labuso sessuale restano preoccupanti: circa il 3% dei genitori affermano che, nellultimo anno, il loro figlio è stato vittima di abusi sessuali, in circa due terzi dei casi laggressore essendo uno sconosciuto, mentre il 2,9% degli adolescenti hanno dichiarato di essere stati costretti ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà. Gli esperti considerano, però, che in questo caso si potrebbe trattare di un minore numero di casi segnalati. Quindi si tratterebbe solo della punta delliceberg.
Cosa fa la scuola affinchè il numero di abusi sia ridotto o che gli abusi, in generale, siano prevenuti? Una risposta ce la danno anche i consulenti scolastici che sono, purtroppo, pochi e devono gestire un grandissimo numero di casi. Ma anche in un simile contesto si può fare qualcosa, spiega la psicologa Aura Stănculescu. “Ci interessa prevenire comportamenti che più tardi faremo fatica a combattere per costruire quelli buoni. Perciò, in aula, con gli allievi facciamo molte attività di comunicazione, insegniamo loro a comunicare e a comunicare in modo selettivo, a identificare le situazioni in cui provano disagio e cercare di apprendere la causa e, soprattutto, di verbalizzarlo e rivolgersi alle persone che possono risolvere la situazione. Un bambino che dice cosa gli fa male è un bambino che ha appreso a difendersi e a noi interessa che questi bambini non restino nel ruolo di vittima perchè i traumi si acutizzano e più tardi avremo adulti infelici che, forse, dal canto loro, diventeranno abusatori. Ci interessa avere un ambiente scolastico sano.”