Come verifichiamo l’efficienza delle mascherine di protezione?
L'infezione da SARS-COV2 si trasmette anche tramite l'espulsione di droplets allorquando una persona contagiata tossisce, starnutisce, parla, canta o respira.
Luiza Moldovan, 24.11.2020, 16:14
Linfezione da SARS-COV2 si trasmette anche tramite lespulsione di droplets allorquando una persona contagiata tossisce, starnutisce, parla, canta o respira. Gli specialisti raccomandano la mascherina di protezione ad almeno tre strati, atta a prevenire o attenuare la trasmissione del virus che provoca la malattia Covid-19. La più importante funzione di una mascherina è, quindi, la riduzione della dispersione di queste goccioline soprattutto nel caso delle persone asintomatiche, che stanno bene e non sono consapevoli del pericolo che corrono quelli intorno. Parliamo, sicuramente, di una dinamica sociale, che comporta responsabilità e coscienza. Luso scorretto della mascherina predispone allinfezione. A poco tempo dallinizio della pandemia, le aziende tessili si sono orientate rapidamente e hanno cominciato a produrre mascherine cosiddette “fashion”, che, oltre allaspetto attraente, non hanno nessunaltra qualità. Si tratta di mascherine riutilizzabili, cosa che fa sorgere punti interrogativi sulla loro efficienza. Quanta protezione offrono queste mascherine e come devessere una mascherina di protezione conforme e che rispetta gli standard? Sono domande cui tenta di rispondere il professor Costel Stanciu, presidente dellAssociazione ProConsumatori. “Una mascherina di protezione respiratoria per essere efficace contro il virus SARS-COV2 devessere realizzata nel rispetto di due degli standard in vigore, quello sulle semi-mascherine antiparticelle, e quello sulle semi-mascherine a uso medico. Purtroppo, sul mercato cè unaltra categoria di mascherine (le cosiddette mascherine fashion) che non offrono protezione contro il virus SARS-COV2. Queste sono mascherine riutilizzabili, vanno lavate, sitrate, rispettando le istruzioni duso sulletichetta. Le mascherine monouso si dividono in due categorie: semi-mascherine antiparticelle, di tre tipi: FFP1 (assicurano una maggiore protezione oppure pari all80%, e parlo dellefficienza della filtrazione batterica), FFP2 (con unefficienza maggiore o pari al 94%) e FFP3 (con unefficienza della filtrazione batterica maggiore del 95%). Le semi-mascherine a uso medico si dividono anchesse in due tipi: il tipo 1, con unefficienza della filtrazione batterica del 95%, e il tipo 2, respettivamente il tipo 2R, con unefficienza maggiore dell98%“, ha spiegato Costel Stanciu.
Lefficienza della filtrazione varia moltissimo, a seconda della qualità del materiale. Comunque, chi compra una mascherina deve assolutamente verificare sulletichetta lo standard defficienza della filtrazione batterica. Le mascherine non conformi sono tante sul mercato. “Purtroppo, la Romania non ha realizzato alcuna verifica delle mascherine di protezione respiratoria. A livello della Commissione Europea cè una piattaforma chiamata Safety Gate (sistema rapido di allerta per i prodotti pericolosi), dove i Paesi membri Ue caricano le allerte sulle mascherine di protezione respiratoria non conformi. Per le mascherine contro il SARS-COV2 vengono verificati tre parametri: lefficienza della filtrazione batterica, la resistenza respiratoria e la resistenza agli spruzzi. Ci sono varie istituzioni statali implicate nella verifica della conformità delle mascherine. La prima è la Direzione Generale delle Dogane. Le mascherine non conformi andrebbero fermate alle dogane e la documentazione che accompagna ogni lotto va verificata, se cè un certificato di conformità rilasciato da un organismo di valutazione notificato da uno dei Paesi Ue. E parlo delle mascherine importate, più dell80% delle mascherine di protezione respiratoria provenendo dalla Cina. I produttori e gli importatori di mascherine devono eseguire prove su ogni lotto importato da questo Paese e se alla dogana lispettore non trova il certificato di conformità, il rispettivo lotto viene scartato, non gli è permesso di entrare in Romania. Altri Paesi europei hanno scoperto molti lotti non conformi alle dogane. La Romania, invece, ne ha trovati solo 3-4. La seconda istituzione che dovrebbe implicarsi nella verifica della conformità delle mascherine di protezione respiratoria è il Ministero della Sanità, tramite lAgenzia Nazionale dei Farmaci e dei Dispositivi Sanitari. Questa agenzia gestisce solo una base dati con gli importatori di mascherine facciali a uso medico e non ha fatto alcuna analisi dI conformità su queste mascherine. Unaltra istituzione abilitata è lAutorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori, che potrebbe verificare se quelle mascherine corrispondono o meno ai requisiti legali“, ha spiegato sempre Costel Stanciu.
Del resto, la Romania ha lanciato, il 13 novembre, attraverso il sistema RAPEX, di scambio rapido di informaziono sui prodotti pericolosi tra la Commissione Europea e gli Stati Ue, unallerta di mascherine non conformi sul mercato, recanti il marchio CE, ma non certificate. Lo ha reso noto Paul Anghel, direttore generale presso lAutorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori. Il prodotto reca il marchio CE, ma non è certificato come equipaggiamento di protezione da un organismo abilitato. Di recente, lAgenzia ha ritirato dal commercio oltre 31 milioni di mascherine di protezione. Il presidente dellistituzione, Eduard Cozminschi, ha precisato che quelle mascherine sono state ritirate fino alla rimediazione delle deficienze, mentre altre 90 mila mascherine sono state ritirate definitivamente.
Una delle non conformità constatate è stata l’assenza del marchio “CE” — la dichiarazione di conformità UE. Un’altra è stata l’informazione parziale o totale, ossia non è stato messo il marchio CE, quindi il prodotto non corrispondeva agli standard europei, non è stato certificato da un’autorità riconosciuta su piano europeo, non è stato accompagnato dal certificato di conformità, non ha istruzioni d’uso, di manipolazione o immagazzinaggio. Sono state scoperte anche pratiche commerciali scorrette, cosicchè tramite certe denominazioni il consumatore era indotto in errore affinchè comprasse il prodotto pensando che garantisse la protezione della sua salute, ha spiegato Cozminschi.
La conclusione: anche se dimostrata scientificamente l’efficienza dell’uso della mascherina di protezione, dobbiamo tenere conto della sua qualità: non qualsiasi mascherina, non di qualsiasi provenienza, e le mascherine fashion non ci proteggono dal virus, sottolinea Costel Stanciu, il presidente dell’Associazione Pro Consumatori.
“Purtroppo, le mascherine fashion non sono equipaggiamenti individuali di protezione, ossia non possono offrire protezione contro il virus SARS-COV2. La maggioranza dei prodotti lo menzionano sull’etichetta. Queste mascherine sono piuttosto antiallergiche, quindi possono essere usate dalle persone allergiche alla polvere o al polline, ma solo questo. Sono piuttosto usate come accessorio di abbigliamento”, ha precisato Costel Stanciu.