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Il lavoro a casa, un’opzione conveniente

Costretti dallattuale pandemia a restringere al massimo gli spostamenti, molti datori di lavoro romeni hanno permesso ai loro collaboratori di lavorare da casa.

Il lavoro a casa, un’opzione conveniente
Il lavoro a casa, un’opzione conveniente

, 11.06.2020, 05:19

Costretti dall’attuale pandemia a restringere al massimo gli spostamenti, molti datori di lavoro romeni hanno permesso ai loro collaboratori di lavorare da casa. All’inizio, la misura è stata accolta con scetticismo e timore, soprattutto dal punto di vista dell’efficienza. Adesso, dopo oltre due mesi di telelavoro, gli studi di specialità hanno offerto risultati sorprendenti. Un esempio è il sondaggio realizzato dalla compagnia di consulenza e strategia nelle risorse umane HPDI (Human Performance Development International). La compagnia ha svolto di recente una ricerca tra i partecipanti alle sessioni online che ha organizzato a cominciare dalla seconda metà di marzo. Una delle conclusioni è che il 60% dell’attività delle grandi compagnie si svolgerà in ufficio e il 40% da casa, per almeno sei mesi d’ora in avanti.



Tra i motivi di malcontento, il 36% dei partecipanti al sondaggio hanno elencato la mancanza della comprensione dei sentimenti personali quale principale ostacolo del lavoro a casa. La trasmissione difettosa delle informazioni ha rappresentato la maggiore sfida per il 28% dei dipendenti partecipanti alla ricerca, mentre il 23% di loro sono stati scontenti dell’aumento dei tempi di risposta causato dalla mancanza di interazione diretta. In breve, si può dire però che il lavoro a casa ha attecchito”, come ci ha confessato Petru Păcuraru, direttore generale presso la compagnia HPDI: Sebbene ci aspettassimo che, dopo due mesi di quarantena, il personale sia esasperato dal periodo difficile di lavoro a casa, abbiamo notato che, infatti, le persone preferiscono abbinare il lavoro a casa e in ufficio e che il lavoro a casa ha persino un maggiore grado di prevalenza di quanto ci aspettassimo. Questa è stata anche la sorpresa con cui abbiamo terminato la ricerca: fino alla fine di quest’anno, circa il 40% del tempo di lavoro sarà fatto da casa, non come prima quando il 100% del tempo dedicato al lavoro veniva passato in ufficio.



Più sorprendente è stata però la preferenza dei datori di lavoro per il telelavoro. Loro hanno osservato un maggiore rendimento dei dipendenti che lavorano da casa. In più, diminuiscono i costi relativi al trasporto, affitto, manutenzione degli uffici, ha notato Petru Păcuraru: C’è anche la questione del traffico, soprattutto se parliamo di Bucarest e della zona adiacente in cui gran parte del tempo è impiegata per andare in ufficio e tornare a casa. Si tratta di una media di due ore che una persona guadagna se lavora da casa. Anche il datore di lavoro ci guadagna, perché qualsiasi altra cosa è migliore del tempo sprecato dal dipendente nel traffico. Se in quelle due ore il dipendente riposa, è una cosa benefica anche per il padrone. Un altro aspetto è che il telelavoro ha permesso alla gente di godersi quello che ha a casa. Se eliminiamo la paura o il panico che ha colto tutti all’inizio della pandemia, la gente ha cominciato ad apprezzare quello che ha: gli appartamenti, le case, i figli, gli animali di compagnia, infatti, i frutti del lavoro prestato fino allora. E ovviamente, malgrado tutte le aspettative, l’efficacia non è diminuita con il lavoro a distanza e, alla fine, abbiamo guadagnato tutti.



Tutto questo ha portato al desiderio delle persone di lavorare due o tre giorni alla settimana da casa. Abbiamo chiesto a Petru Păcuraru se questa può essere una previsione per il futuro: Il 2020 sarà l’anno passato nell’ombra della pandemia e del lavoro da casa. Tutto dipende anche dal settore di attività, ma io penso che, gradualmente, le compagnie tenderanno a tornare alla situazione di prima. Non perderemo mai il concetto di telelavoro, ma probabilmente la sua importanza diminuirà nel tempo a causa dei datori di lavoro, non dei dipendenti. A causa della necessità di controllo, si arriverà all’80% lavoro in ufficio e al 20% lavoro a casa. Ora le cose stanno diversamente. Dopo il 15 maggio, abbiamo pensato che gran parte dei nostri clienti sarebbero tornati al lavoro, ma non è successo così. Molti pensano di tornare in ufficio da settembre.



In piena rivoluzione tecnologica quando la digitalizzazione del lavoro aumenta rapidamente, una buona connessione internet è vitale, soprattutto per il lavoro a casa. La velocità e l’accessibilità di internet sono diventati criteri fondamentali in alcuni settori, come dimostra anche una recente classifica realizzata da BroadbandDeals.co.uk. Secondo questa pubblicazione online, Bucarest è la migliore città per il telelavoro, mentre Roma si piazza al polo opposto da questo punto di vista. Nella stesura della classifica sono stati analizzati parametri come la velocità di internet (con una media di 52 Mbps a Bucarest), la qualità dei servizi di consegna cibo a casa e il costo della vita in generale.



Corrispondente da molti anni dell’agenzia EFE a Bucarest e collaboratore del sito di informazioni Balkan Insight, il giornalista spagnolo Marcel Gascon Barbera conferma la classifica per esperienza personale: Bucarest è una città eccellente per lavorare da casa o per il lavoro a distanza. E posso confermare le informazioni contenute nello studio realizzato da questa pubblicazione. Non potrei fare un paragone con altre città, ma per esperienza vi dico che internet funziona benissimo, è accessibile e poco costoso. I bar e i ristoranti, tramite le compagnie di consegna cibo, offrono servizi ottimi. E anche il prezzo della vita è inferiore rispetto ad altri Paesi. A mio avviso, chiunque lavori da casa a Bucarest o almeno entri su internet, non può che concordare con questa classifica. È molto bene avere una connessione internet che funzioni, sia rapida e abbia un prezzo buono. Io, ad esempio, ho bisogno di internet ad alta velocità e, per me, il prezzo basso è un vantaggio. Lo è anche per chi fa design su internet, carica documenti video, lavora con programmi più complicati. Questa è la differenza tra una città e un’altra. Noi, a Bucarest, ci possiamo considerare fortunati.



Come giornalista, Marcel Gascon Barbera ha sempre lavorato a casa, ma è del parere che d’ora in poi il telelavoro sarà un’opzione sempre più apprezzata e Bucarest è perfetta per questa situazione. Marcel Gascon Barbera: Ora, con la crisi determinata dalla pandemia, è possibile che sempre più persone comincino a lavorare da casa. Forse non sempre, ma so che in questo periodo alcuni si sono resi contro che possono fare anche da casa ciò che prima facevano in ufficio. Forse continueranno a lavorare parzialmente da casa. Ad ogni modo, è una possibilità e Bucarest è una città attraente da questo punto di vista. E forse, chi lo sa, con la diminuzione del traffico determinata dal lavoro a casa, diventerà anche una città meno inquinata.

(foto: Anqa / pixabay.com)
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