Attivismo sociale contro la povertà
In Romania, le persone sulla soglia della povertà o che vivono in totale povertà sono ancora numerose. Oltre 1,5 milioni di persone guadagano meno di 3 euro al giorno.
Christine Leșcu, 07.01.2019, 19:05
In Romania, le persone sulla soglia della povertà o che vivono in totale povertà sono ancora numerose. Secondo le statistiche della Gazzetta Sociale, progetto della Fondazione Friedrich Ebert Romania, più di 1,5 milioni di persone guadagano meno di 3 euro al giorno. Simili cifre collocano la Romania al primo posto nella classifica degli europei in situazioni di vulnerabilità: gli introiti dei 10% più poveri romeni sono dieci volte inferiori a quelli dei 10% più poveri europei. Nelle zone rurali, ci sono persino intere comunità alle prese con molteplici vulnerabilità, come ha appreso la Fondazione World Vision Romania grazie allo studio sociologico”Il benessere dei bambini delle zone rurali”. Oana Şerban, direttrice di comunicazione della Fondazione World Vision, spiega.
“Là ci sono problemi di tutte le sorti, ci sono problemi gravi di abbandono scolastico, perchè quei bambini non hanno sufficienti risorse finanziarie per andare a scuola, sia non cè nessuno che li sostenga moralmente, non solo materialmente, sia non hanno calzature o vestiti. Oltre allabbandono scolastico, cè anche un altro tipo di problemi: lassenza delle opportunità per gli adulti. I genitori di questi bambini non trovano posti di lavoro nelle zone rurali. Perciò alcuni vanno a lavorare allestero, mentre altri sono lavoratori stagionali per pochi soldi. Nel contesto in cui gli abitanti dei villaggi hanno molti figli, è molto difficile assicurare qualcosa di sostanzioso per loro”, ha spiegato Oana Şerban.
Di conseguenza, nelle zone rurali, uno su 11 bambini va a dormire affamato. Tra le conseguenze anche labbandono scolastico, giunto al 19% del totale degli allievi romeni. Il 74% di chi rinuncia alla scuola proviene dalle zone rurali. Perciò, le organizzazioni caritatevoli, come World Vision, orientano i loro progetti verso la prevenzione del fenomeno dovuto sempre alla povertà. Uno dei progetti si chiama “Pane anche domani.”
“Pane anche domani è un programma con cui noi cerchiamo di ridurre le cifre spaventose dellabbandono scolastico. Con questo programma noi offriamo ai bambini un pranzo caldo nelle scuole e due ore di aiuto con i compiti. Nel programma sono inclusi 1250 bambini di tre province (Dolj, Vâlcea e Vaslui). Allinizio del 2019 ci estenderemo anche ad una comunità di Cluj. Abbiamo lanciato questo programma da due anni, proprio perchè abbiamo appreso che continuano ad esserci problemi con lalimentazione dei bambini nelle zone rurali. I bambini non mangiano o mangiano poco e male. E il pranzo caldo offerto da noi è stato ben accolto sia dai bambini, che dagli insegnanti. Cercano di non assentarsi dalla scuola e sono meglio integrati. Sono anche più felici a scuola”, ha detto sempre Oana Şerban.
Questo programma si è aggiunto ad un progetto risalente a 10 anni fa, destinato agli allievi liceali, intitolato “Voglio nella nona classe”, come ci racconta sempre Oana Şerban. “Practicamente offriamo borse di studio ai bambini provenienti da famiglie estremamente povere, ma che desiderano imparare. Noi offriamo loro un aiuto che non è solo finanziario. Una parte dei soldi viene destinata loro, affinchè possano gestirsi da soli, e laltra va verso altre attività del progetto. Al di là del sostegno che ricevono per i libri di testo, i quaderni e via dicendo, lalloggio o il trasporto, cè anche una componente che li aiuta ad essere più indipendenti. Non è facile per un bambino trasferirsi da un villaggio in città per andare al liceo. Organizziamo per loro varie attività di socializzazione e offriamo loro anche aiuto con i compiti. È un programma complesso e per ciascun allievo cè un piano individuale di intervento. Non agiamo nello stesso modo per tutti. In questi 10 anni abbiamo avuto 1395 allievi che hanno ultimato gli studi liceali. Il tasso di promossi allesame di maturità è pari al 74% del livello nazionale per i nostri allievi che sono riusciti a diplomarsi. E 260 si sono anche laureati. Essi sono sostenuti da donatori individuali e tramite partenariati con varie compagnie.”
E perchè siamo in pieno inverno con i suoi problemi specifici, cui si aggiungono quelli che i bambini già hanno, di recente è stata lanciata una campagna destinata alla donazione di vestiti. Nelle comunità rurali povere, dinverno i bambini non hanno calzature adatte. Lo ha constatato Oana Şerban. “È una realtà triste, ma è questa la verità. Spesso, lo stesso paio di stivali passa da un fratello allaltro affinchè possa uscire di casa o andare a scuola. Perciò, ci siamo proposti di fare qualcosa. Raccogliamo soldi per comprare calzature per tutti i bambini delle comunità dove siamo impegnati. Si tratta di circa 14.500 bambini. Come possono essere sostenuti loro? Tramite le donazioni offerte tramite SMS per un valore di 4 euro. È una campagna che durerà fino alla fine di gennaio.”
Ma affinchè la vita di queste persone migliori a lungo termine, occorre aiuto costante e sistemico.