Implicazione civica al femminile
In un periodo in cui il senso civico in Romania è sempre più vivo, soprattutto da qualche anno, l'attivismo al femminile non poteva certo essere da meno.
Christine Leșcu, 15.10.2018, 18:36
In un periodo in cui il senso civico in Romania è sempre più vivo, soprattutto da qualche anno, l’attivismo al femminile non poteva certo essere da meno. L’implicazione civica delle donne è cresciuta, ultimamente, cosi’ come è cresciuto anche lo spirito imprenditoriale delle donne e la loro presenza sulla scena politica. Il mercato editoriale non poteva trascurare questo progresso, come lo dimostra un progetto editoriale dedicato all’argomento, partito nel 2011. Si tratta di tre volumi, coordinati dall’economista e politica Andreea Paul-Vass e pubblicati dall’editrice Polirom, in cui diverse donne raccontano la propria storia di successo nella politica, nell’economia e nell’attivismo civico. Il più recente volume, chiamato La Forza civica delle donne è stato lanciato quest’anno e dimostra che le donne sono maggioritarie nel settore non governativo, come abbiamo appreso da Andreea Paul-Vass.
Nel 2011, appariva la Forza politica delle donne, con protagoniste da tutti i partiti politici. Nel 2016, veniva pubblicato il secondo volume, La Forza economica delle donne, cui contribuirono imprenditrici assolutamente eccezionali. E, nel 2018, era necessario dare valore al senso civico al femminile. Ogni momento in cui appariva uno dei volumi nello spazio civico, io ero attiva nei rispettivi campi. Perciò, sono stata toccata dalle storie delle altre donne che hanno avuto la bella follia di attivare il loro senso civico. Noi, donne, abbiamo una tendenza innata a riequilibrare le cose, di rendere bella la società, di rimediare alle ingiustizie… Nella società civile, le donne dominano. Sulla mappa degli innovatori sociali, le donne contribuiscono con il 53% all’avvio e alla direzione delle ong. Nel mondo dell’imprenditoria, le cose non stanno altrettanto bene, ma neanche troppo male. Per quanto riguarda la forza economica delle donne, oggi, in Romania, uno su tre imprenditori è donna. Nella politica, la situazione è molto più lontana da quella in campo economico o civico. Quando appariva la Forza politica delle donne, avevamo intorno al 10-11% di donne nel Parlamento. Ecco che, a meno di un decennio dall’apparizione del volume, è raddoppiato il numero delle donne nel Parlamento romeno, ci ha detto Andreea Paul-Vass.
L’empatia generica della donne può essere una spiegazione per il fatto che sono implicate in molti progetti di aiuto sociale, di coagulazione delle comunità e di coscientizzazione di una serie di problemi medici o ambientali. Ma, nel caso della Romania, c’è un’altra spiegazione, di cui ci parla la giornalista Daniela Palade Teodorescu, capo-redattrice della rivista Carriere.
Queste donne praticamente, dimostrano che c’è forza civica e ci sono esempi di persone – soprattutto mamme – le quali, anzichè lamentarsi di avere un bambino malato e che lo stato non fa niente, di avere genitori malati, di avere figli con disabilità, hanno semplicemente detto: Sono io il cambiamento. Non ha più senso aspettare qualcosa dal sistema, aspettare che il cambiamento arrivi da sù. Io militerò per i diritti dei miei figli, dei miei genitori e di coloro che soffrono. Infatti, questo libro tratta di ciò che a me piace chiamare il potere della vulnerabilità. Si tratta di donne che, ad un certo punto, si sono trovate in una situazione-limite di vita, l’hanno superata e hanno detto di voler fare qualcosa anche per il prossimo che si trova nella stessa situazione (…) Ci sono molte eroine anonime, donne che hanno lavorato anonimamente in modo immeritato e non capiscono perchè si parli di loro. Considerano che fanno ciò che fanno perchè spinte dalla necessità. Ma il fatto che siano giunte sotto i riflettori ha dato loro un’ulteriore motivazione, hanno avuto la conferma che ciò che fanno è corretto, quindi vanno avanti e continuano il loro lavoro, spiega Daniela Palade Teodorescu.
Le storie delle 100 donne pubblicate nel libro La forza civica delle donne dimostrano anche la solidarietà femminile. Il valore di una donna è dato anche dal numero delle altre donne che aiuta ad alzarsi, afferma una delle protagoniste del libro.
Quando uno ha un figlio che soffre di autismo e viene mandato da un medico all’altro, da un ospedale all’altro, quando a quel bambino non viene messa la diagnosi corretta, si dice che non può più continuare a vivere cosi’, che deve fare qualcosa per il figlio: Io, ad un certo punto scomparirò, scomparirò, ma lui in che mondo vivrà? Chi si prenderà cura di lui? Come farà a vivere in modo autonomo? E partendo da ciò, grazie alle reti sociali, riesce a coagulare comunità delle persone con bisogni simili che, dal canto loro, possono avere una forza grandissima, spiega Daniela Palade Teodorescu.
In generale, il settore non governativo è ben sviluppato in Romania, cosa che, stando ad alcuni esperti, non fa che dimostrare l’inefficienza dello stato in certi settori. Lo stato non si implica troppo nei settori che suscitano di più l’interesse della società e non li finanzia abbastanza, ritiene la femminista Mihaela Miroiu, docente presso la Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi (SNSPA).
Un altro processo che avviene in Romania e che emerge da questo libro riguarda il fatto che un’ong diventa professionale nel tempo. Ciò vuol dire che le persone che vi lavorano diventano esperti sempre migliori nei loro settori di attività. Mentre nella politica, il dilettantismo e l’impostura crescono in modo esponenziale, nel settore apolitico o non governativo è la perizia a crescere in modo esponenziale. Quindi, abbiamo una frattura nella società. La buona notizia è che almeno una parte di questa frattura va bene: l’imprenditoria civica, ha raccontato Mihaela Miroiu a RRI.
Nel 2017, uno studio sul settore nongovernativo in Romania, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile, rilevava che solo 42.000 delle 88 mila ong esistenti in Romania erano attive.