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I senzatetto e le loro storie

Presenti nello spazio cittadino, soprattutto a Bucarest, i barboni sono spesso trattati dalle persone normali o inserite nella società con compassione o con disprezzo.

I senzatetto e le loro storie
I senzatetto e le loro storie

, 09.11.2017, 17:13

Presenti nello spazio cittadino, soprattutto a Bucarest, i barboni sono spesso trattati dalle persone normali o inserite nella società con compassione o con disprezzo. Di solito, sono considerati come un gruppo, anche se in realtà sono altrettanto bene individualizzati come qualsiasi altra persona.



Proprio queste storie individuali di vita sono raccontate dal sociologo Ciprian Voicilă nel suo libro pubblicato presso l’editrice Martor Maturii străzii. 15 biografii fără domiciliu” (“I maturi della strada. 15 biografie senza domicilio”). Composto da interviste dettagliate con 15 senzatetto, il volume è anche un invito ad empatizzare con i suoi protagonisti, non solo un’indagine sociale. Tuttavia, da sociologo, l’autore ha tirato anche alcune conclusioni teoriche. Ciprian Voicilă: Un primo aspetto che accomuna le persone che ho intervistato è che la maggior parte sono cronicizzati”, cioè hanno sui 45-50 anni, molti di questi passati sulla strada. Hanno vissuto per la strada, in media, dai 6 ai 25 anni. In questo periodo, molti di loro sono diventati alcolisti, un fatto assolutamente normale. Un’altra cosa che hanno in comune: visto che hanno superato i 45-50 anni e avevano buoni posti di lavoro in passato, durante il periodo comunista e lavoravano in varie fabbriche, loro appaiono, in qualche modo, come vittime collaterali del processo di disindustrializzazione. Ad esempio, se erano qualificati come fabbri, la fabbrica è stata chiusa e le autorità non sono state interessate a farli riqualificare in altri settori, sono arrivati nell’ingrata posizione di senzatetto.



Le statistiche ufficiali, come anche in altri settori, sono, anche in questo caso obsolete e inconcludenti. Secondo uno studio del 2010 realizzato dal Servizio di Sostegno Mobile d’Urgenza Sociale (Samusocial Romania), solo a Bucarest c’erano circa 5.000 senzatetto. E sempre Samusocial aveva redatto un elenco delle cause che avevano determinato loro a vivere sulla strada: il divorzio o il conflitto con la famiglia, il licenziamento, l’impossibilità di pagare le spese condominiali e l’affitto, l’alcolismo, i giochi d’azzardo, ma anche il fatto che alcuni dei barboni maturi provengono dagli orfanotrofi. Inoltre, molti di loro sono stati vittime di incidenti in seguito ai quali non hanno potuto più mantenersi.



Anche se alcuni di loro riescono a reintegrarsi nella società, molti rimangono sulla strada. Sono i cosiddetti cronicizzati”, come li definisce Ciprian Voicilă: Più una persona vive a lungo sulla strada, più diminuiscono le sue chance di reinserimento socio-professionale. Immaginate com’è, anche se vivi in situazioni pericolose, essere libero, senza dover pagare fatture, senza capi, e avere a disposizione tutta Bucarest per passeggiare tutto il giorno. Tale fatto crea loro difficoltà quando riescono a trovarsi un lavoro, perché il loro punto di riferimento è il periodo in cui non erano forzati a lavorare e a stare in uno spazio chiuso per delle ore. Ma l’organizzazione Samusocial vanta anche molte storie di successo, cioè casi in cui l’ex barbone è stato recuperato. D’altra parte, ho capito che c’è anche un tasso abbastanza alto di coloro che ripetono il ciclo. Per un motivo o un altro, a causa di una depressione celata oppure della nostalgia per il periodo di libertà assoluta in cui non dovevano essere subordinati a nessuno, molti di loro rinunciano e non vanno più al lavoro.



Sempre grazie all’associazione Samusocial, siamo riusciti anche noi a parlare con alcune persone senzatetto. Călin Niculae ha circa 60 anni e vive sulla strada da 13 anni. Tutto ciò in seguito al divorzio e alla perdita dell’abitazione dopo il divorzio. Ecco come si presenta lui stesso: Sono di mestiere ingegnere metallurgico, ho frequentato anche corsi post-universitari di marketing-management. Ogni volta che ho cercato un lavoro, la mia età è stata un ostacolo.



Anche se è riuscito a sopravvivere sulla strada, il signor Niculescu continua ad avere un grande dispiacere: La gente ci guarda con odio perché ci prende per drogati e ci evita, ma non tutte le persone. Questo è un fatto positivo… Un conto è un giovane che esce da un cunicolo agitato dopo aver inalato colla da una busta di plastica e un altro conto è una persona normale come me. Io mi considero ancora una persona normale.



Cristian, che ha 24 anni, è arrivato a Bucarest da Tulcea a 17 anni ed è un caso felice: Sono venuto perché avevo sentito che qui ci sono più chance di trovare un lavoro. All’inizio, è stato difficile, perché ero solo e non conoscevo nessuno. Ho abitato sulla strada per un certo periodo. Era molto difficile, cercavo riparo nei condomini, ma i proprietari mi cacciavano via perché temevano che avessi devastato gli edifici. Quindi dormivo con interruzioni.



Grazie alle associazioni non-governative e al suo desiderio di avere una vita decente, ora Cristian ha un lavoro e una casa: Molti senzatetto mi dicevano che oggi non vale la pena che io sia buono e che è meglio derubare i ricchi. Io dicevo loro che, anzi, c’è gente ricca che vorrebbe aiutarci e, se rubiamo, è logico che non ci aiuteranno più. Mi dicevano di essere scemo perché volevo essere corretto. Grazie a Samusocial mi è accaduta la migliore cosa della mia vita. Ero rimasto senza documenti di identità che mi avevano rubato i barboni. Un amico mi ha consigliato di andare da Samusocial. Sono andato e così ho avuto di nuovo documenti di identità. Sempre grazie a loro ho trovato un posto di lavoro, presso una ONG che si occupa del riciclaggio della carta. E mi piace molto. (tr. G.P.)

(foto: Anqa / pixabay.com)
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