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Come può essere realizzata una valutazione del sistema educativo romeno

Coinvolta negli ultimi venti anni in una serie di cambiamenti la scuola romena tenta di rispondere alle nuove provocazioni

Come può essere realizzata una valutazione del sistema educativo romeno
Come può essere realizzata una valutazione del sistema educativo romeno

, 11.05.2017, 11:04


Coinvolta
negli ultimi venti anni in tutt’una serie di cambiamenti, con la la riforma
curricolare, tra le più recenti, la scuola romena tenta di fronteggiare il
meglio possibile le provocazioni del XXI-o secolo. Tra queste, un modo di autovalutazione del sistema, della
prestazione degli insegnanti e dei risultati di allievi e studenti. Di recente,
uno studio realizzato tramite la
collaborazione della autorità romene, UNICEF e OCDE (Organizzazione per la
Cooperazione e Sviluppo in Europa) si è proposto proprio la valutazione e
l’esaminazione del settore Istruzione. Secondo la legge per l’Istruzione in
vigore, i bambini del sistema preuniversitario sostengono una serie di
valutazioni che partono dalla seconda elementare, continuando con la quarta, la
sesta classe e che culminano con la Valutazione Nazionale sostenuta dell’ottavo
anno che segna anche l’ammissione al liceo. Considerato il più importante test
scolastico fino all’eta dei 14-15 anni, la Valutazione Nazionale sta generando,
com’era anche da aspettarsi, tutt’una serie di controversie. Di alcune di
queste, ci parla Ioana Baltaretu, membro nel Consiglio Nazionale degli Allievi ci dice: Per
quello che riguarda la nostra valutazione , il Consiglio Nazionale degli
Allievi ha notato come, troppo spesso, l’accento viene messo sulle materie che
fanno l’oggetto degli esami nazionali. Gli esami, nella forma attuale, favoriscono
la capacità di imparare a memoria a sfavore di quelle che sfruttano il
razionamento. Pero, circa il 40% degli allievi romeni di 15 anni, sono
considerati analfabeti funzionali. Anche
se sanno leggere, non capiscono i testi a causa delle tecniche di insegnamento
basate sulla memoria.


Se durante gli anni di
scuola, i bambini e i giovani attraversano tappe in cui vengono esaminati, d’altra parte,
anche loro, vorrebbero valutare il modo in cui sono educati nella scuola. Ioana
Baltaretu :Consideriamo ancora scarso il coinvolgimento
degli allievi nell’esaminazione interna. Tramite l’attività del rappresentante
degli allievi nel Consiglio Scolastico, nella commissione di valutazione e assicurazione della qualità,
nel 97,5% dei casi, gli allievi non possono presentare la loro opinione o
adirittura non sono neanche convocati ai colloqui. E necessario il rispetto
della legislazione in vigore e l’applicazione dei diritti degli allievi rappresentati.
A nostro avviso è assolutamente necessario che i processi di esaminazione
superino la condizione di formalità e inizino ad essere percepiti come un
meccanismo in grado di consolidare un sistema educativo di qualità del quale
possano beneficiare tutti.


Esattamente alle modaòità
in cui le esaminazioni sono in grado di dimostrare la loro efficienza si
rifersice anche lo studio Valutazioni
ed esaminazioni nel sistema educativo romeno relizzato dall’UNICEF in
collaborazione con l’ Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo in Europa.
Le realtà sulle quali poggia lo studio pero’,
non sono proprio soddisfacenti. Nel 2015, rispetto al 2012, gli allievi romeni
hanno ottenuto progressi ai test PISA. Al capitolo scienze invece, il 38,6%
dei bambini di 15 anni si sono piazzati sotto il secondo livello, vale a dire
al di sotto del livello base che dovrebbe essere raggiunto entro la fine dell’
insegnamento obbligatorio.


Partendo da questa
situazione sorge la domanda su come, attraverso esami e test, ci si puo rendere
conto non solo del valore reale degli alunni, ma anche delle modalità per aiutarli
a migliorare. Secondo gli autori del rapporto, la risposta risiede in una
maggiore flessibilità del sistema di insegnamento. La scuola dovrebbe diventare
non solo un posto di risultati al vertice – dei quali la Romania ha dimostrato di essere
in grado ottenere- ma anche di ‘inclusione, in cui tutti gli allievi possano
ottenere abilità e conoscenze che sono richieste dal mercato del lavoro. In
questo senso si puo ancora migliorare, nota Andreas Schleicher, direttore nell’
Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo in Europa all’inizio degli anni 2000, la Romania non aveva
nessuna autorità independente specializzata nella valutazione delle scuole.
Oggi invece, la Romania offre un centro di valutazione ed esaminazione ben
sviluppato. Ma forse la cosa più importante e che la Romania rappresenta uno
dei pochi esempi di progresso a livello europeo. I nuovi programmi sono
sincoronizzati con le aspirazioni che si addicono al XXI secolo. Offrono a ogni
giovane la possibilità di approfondire le conoscenze, di ottenere le abilità e
il pensiero critico necessari per parteicpare attivamente alla società di
domani. Molte cose a livello dell’istruzione peroà si dimostrano più facili da
teoretizzare e più difficili da applicare. Una parte dell’infrastruttura e
degli insegnanti non sono sincronizzati alle rchieste del XXI-o secolo. Gli
esami nazionali determinano amcora il futuro degli allievi e si basano su un
set rigido di conoscenze accademiche sin dall’età di 14 anni. Per noi questo e
ingiusto e obsoleto.


Per le autorità romene,
l’aspetto più importante del raporto UNICEF – OCDE resta la raccomandazione
secondo cui : le valutazioni nel sistema d’insegnamento preuniversitario debbano
assumere un carattere formativo e non uno basato sulla classificha, afferma Pavel
Nastase, Ministro dell’Istruzione afferma: Dobbiamo
cambiare il modo di interpretare le cose e vedere nella valutazione degli allievi, degli insegnanti, delle scuole
e del sistema, un opportunità di ricevere un feedback e di conseguenza di
essere in grado di intervenire per ottenere un processo educativo di milgiore
qualità incentrato sull’allievo.
Vogliamo avere insegnanti preparati per la valutazione formativa che si svolge
durante le classi di studio. Non solo attraverso prove scritte o esami
nazionali. In questo modo sarà ridotta la pressione sugli allievi . Di
conseguenza, un elemento molto importante in questo rapporto e la componente di
valutazione formativa. Questo tipo di valutazione deve portare alla creazione
di schede personalizzate per la preparazione per gli allievi. Per il momento,
noi realizziamo la valutazione, ma non in tutte le scuole si verifica anche la
seconda parte, vale a dire quella dello sfruttamento delle valutazioni e una conseguente personalizzazione della
preparazione per ogni allievo in parte.







(foto: Anqa / pixabay.com)
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